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La registrazione notturna di Israel Kamakawiwo’ole: il genio dietro la versione iconica di “Somewhere Over the Rainbow”

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Nel 1988, Israel Kamakawiwo’ole, noto anche come “IZ”, fece un’entrata trionfale nello studio di registrazione alle 3 del mattino con una richiesta insolita: doveva registrare subito una canzone. Nonostante l’orario improbabile, il proprietario dello studio, Milan Bertosa, accettò la richiesta. Quindici minuti dopo, un Israel Kamakawiwo’ole di circa 500 chili arrivò allo studio, accolto con stupore e ammirazione dal personale.

Bertosa ricorda vividamente l’incontro: “Ed entra l’essere umano più grande che abbia mai visto in vita mia”. Nonostante la sua imponente figura, Kamakawiwo’ole si sedette su una grande sedia d’acciaio che la guardia di sicurezza gli aveva fornito, mentre Bertosa preparava i microfoni e controllava il suono. Con un rapido setup e un nastro pronto, Kamakawiwo’ole iniziò a suonare e cantare “Somewhere Over the Rainbow”.

La sessione di registrazione fu sorprendentemente breve. Israel Kamakawiwo’ole eseguì la canzone in un’unica ripresa, e il risultato fu straordinario. Questa versione, con il suo arrangiamento delicato e la voce unica di Kamakawiwo’ole, è diventata una delle interpretazioni più richieste e amate di questo classico.

Oggi, la registrazione di “Somewhere Over the Rainbow” di Israel Kamakawiwo’ole è celebrata in tutto il mondo, grazie alla sua capacità di trasmettere emozioni profonde e a un’incredibile semplicità che ha toccato il cuore di molti. Quell’incontro notturno in uno studio di registrazione ha dato vita a una performance che continua a essere amata e ascoltata da generazioni.

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