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Fertilità Maschile in calo: La colpa potrebbe essere dell’obesità

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Recenti ricerche sollevano preoccupazioni riguardo al legame tra obesità e una diminuzione della fertilità maschile. Una revisione sistematica pubblicata sull’International Journal of Obesity ha esaminato 50 studi condotti in Cina e ha trovato che l’eccesso di peso corporeo potrebbe essere un fattore significativo nel declino della qualità del seme, un aspetto cruciale per la fertilità.

Un Declino nella Qualità del Seme

Negli ultimi decenni, è emerso un preoccupante calo globale nella concentrazione di spermatozoi e nel numero totale di spermatozoi per campione. Questo fenomeno ha attirato l’attenzione degli studiosi, che hanno esplorato vari fattori come l’inquinamento ambientale, il fumo, l’età avanzata, e lo stile di vita, inclusa la dieta e la sedentarietà. Tra questi, l’obesità è stata riconosciuta come una possibile causa, ma con risultati finora incerti.

Scoperte dalla Revisione degli Studi

L’analisi di 50 studi, che ha coinvolto un totale di 71.337 uomini, ha rivelato un’associazione significativa tra obesità e sovrappeso e una riduzione della qualità del seme. Gli uomini obesi presentano generalmente un volume spermatico ridotto e una minore motilità spermatica rispetto agli uomini con un peso corporeo sano. Anche se gli uomini sovrappeso mostrano una qualità del seme inferiore, la differenza è meno marcata rispetto a quella osservata negli obesi.

Possibili Meccanismi alla Base della Relazione

Lo studio non stabilisce un legame di causa-effetto, ma suggerisce che l’obesità potrebbe influire sulla fertilità maschile attraverso diversi meccanismi. Tra questi, squilibri ormonali, un’elevata temperatura corporea, e la presenza di tossine accumulate nel tessuto adiposo sono considerati potenziali fattori. Inoltre, una recente ricerca condotta in California ha mostrato che l’obesità può causare cambiamenti cronici nel cervello dei topi, disturbando la funzione dei neuroni responsabili della produzione di testosterone e spermatozoi.

In conclusione, mentre la relazione tra obesità e fertilità maschile sembra evidente, ulteriori studi sono necessari per chiarire i meccanismi specifici e confermare i legami causali.

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Svezia | La storia di Kevin Lidin: da calciatore in serie A a monaco buddista

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Dai campi da calcio di alto livello (anche in Italia) ai monasteri in Thailandia: una storia sorprendente di trasformazione e ricerca di Kevin Lidin, ex calciatore che ha militato per diversi anni nei club italiani. Il centrocampista svedese, nato nel 1999, ha dovuto abbandonare il calcio a 31 anni a causa di un infortunio, e da allora ha deciso di rivoluzionare la sua vita, intraprendendo un viaggio alla ricerca della serenità e della spiritualità ritrovata. Giunto in Thailandia, Lidin ha abbracciato completamente il mondo dei monaci buddisti.

Il Calcio e l’Esperienza in Italia

Lidin, dotato di una buona tecnica nel centrocampo, è arrivato in Italia da giovane. A 18 anni ha firmato il suo primo contratto con il Pisa, dopo essere stato notato mentre giocava per il Lund, un club svedese. In seguito ha giocato in prestito al Bologna, al Lund e successivamente è tornato al Pisa prima di trasferirsi alla Paganese. La sua carriera calcistica è stata segnata da numerosi infortuni, e dopo il ritorno in Svezia come svincolato, Lidin ha deciso di congedarsi dal calcio giocato a soli 31 anni.

Abbandonati gli scarpini e il pallone, Kevin ha intrapreso una strada completamente diversa, orientata alla meditazione e alla spiritualità. Inizialmente si è dedicato all’insegnamento dello Yoga, ma dopo un viaggio in Thailandia ha scelto di trascorrere un anno intero in un tempio buddista. Questa esperienza ha segnato una trasformazione completa: capelli rasati e indosso della kesa, la tradizionale veste arancione dei monaci buddisti al posto della maglia e dei pantaloncini. Dopo il ritorno in Svezia, Lidin continua a coltivare la sua passione per la meditazione e lavora come istruttore di Yoga. Pur non vivendo recluso come un monaco, prosegue il suo cammino spirituale seguendo i principi di questa nuova vita. Il calcio, ormai, è solo un ricordo lontano.

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La leggenda delle pietre magiche

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Le pietre magiche sono un tema affascinante che ricorre in numerose tradizioni culturali e spirituali. Nel corso della storia, molte civiltà hanno attribuito a pietre e cristalli proprietà mistiche e curative, credendo che potessero influenzare le energie del corpo e dell’anima, proteggere dalle influenze negative o persino donare poteri speciali. Queste pietre sono spesso considerate strumenti per migliorare la consapevolezza, promuovere la guarigione o favorire l’equilibrio emotivo e spirituale.

Ecco una panoramica di alcune delle pietre “magiche” più conosciute e delle proprietà ad esse attribuite:

1. Ametista

  • Proprietà: L’ametista è spesso associata alla calma, alla pace interiore e alla spiritualità. Si dice che possa aiutare a purificare la mente, migliorare la concentrazione e favorire il sonno. È anche considerata una pietra di protezione contro le energie negative.
  • Uso: Viene spesso utilizzata per la meditazione e per migliorare l’intuizione spirituale.

2. Quarzo rosa

  • Proprietà: Il quarzo rosa è conosciuto come la pietra dell’amore. Viene considerato utile per promuovere l’amore incondizionato, l’armonia nelle relazioni e la guarigione emotiva. È anche associato alla compassione e alla pace interiore.
  • Uso: È utilizzato per lavorare sull’autostima e per migliorare le relazioni sentimentali.

3. Smeraldo

  • Proprietà: Lo smeraldo è tradizionalmente associato alla guarigione fisica e alla rigenerazione. Si dice che possa rafforzare l’energia del cuore, portando amore e compassione. È anche considerato una pietra di verità e giustizia.
  • Uso: Viene spesso usato nei rituali per promuovere la crescita spirituale e l’equilibrio emozionale.

4. Tormalina nera

  • Proprietà: La tormalina nera è conosciuta per le sue capacità protettive. Si crede che possa proteggere dalle energie negative e dalle influenze esterne dannose. È spesso utilizzata per radicarsi, migliorare la sicurezza e promuovere il benessere fisico.
  • Uso: È una delle pietre più utilizzate per difendersi dalle energie negative, inclusi i campi elettromagnetici prodotti da dispositivi elettronici.

5. Cristallo di quarzo

  • Proprietà: Il cristallo di quarzo è considerato un amplificatore di energia. È spesso utilizzato per rafforzare altre pietre o per aumentare l’energia personale e spirituale. Si crede che possa aiutare a purificare la mente e il corpo, promuovendo chiarezza e focalizzazione.
  • Uso: È usato nei rituali di guarigione, meditazione e manifestazione di desideri.

6. Occhio di Tigre

  • Proprietà: L’occhio di tigre è considerato una pietra di protezione e forza interiore. Si dice che possa aiutare a sviluppare coraggio, determinazione e fiducia in se stessi. È anche associato alla prosperità e alla fortuna.
  • Uso: È spesso portato come amuleto per attirare successo e protezione nelle sfide quotidiane.

7. Lapislazzuli

  • Proprietà: Il lapislazzuli è noto come una pietra di saggezza e intuizione. Si crede che aiuti a connettersi con la propria verità interiore e a sviluppare capacità psichiche. È anche associato alla comunicazione e all’autoconsapevolezza.
  • Uso: È spesso utilizzato durante la meditazione per aprire il terzo occhio e promuovere la consapevolezza spirituale.

8. Giada

  • Proprietà: La giada è una pietra molto apprezzata nella cultura orientale per le sue proprietà di guarigione e prosperità. È considerata portatrice di fortuna e abbondanza, oltre a promuovere l’equilibrio emotivo e il benessere fisico.
  • Uso: Utilizzata spesso nei talismani per promuovere salute e longevità.

9. Opale

  • Proprietà: L’opale è una pietra mistica, associata alla creatività, all’intuizione e all’equilibrio emotivo. Viene vista come un riflesso dell’anima e si dice che amplifichi i tratti della personalità, portando alla luce emozioni nascoste.
  • Uso: Spesso utilizzata nei rituali per sviluppare la creatività e l’introspezione.

10. Onice

  • Proprietà: L’onice è noto per le sue proprietà protettive e di radicamento. Si crede che possa aiutare a respingere l’energia negativa e a rafforzare la forza interiore. È anche una pietra associata alla disciplina e al controllo emotivo.
  • Uso: È comunemente usata come amuleto per protezione e per stabilizzare le emozioni.

11. Citrino

  • Proprietà: Il citrino è considerato una pietra di abbondanza, prosperità e successo. Viene associato al potenziamento dell’energia positiva e della creatività. Inoltre, è conosciuto come un portafortuna.
  • Uso: È utilizzato per attrarre ricchezza, successo e per rafforzare l’autostima.

Magia e Cristalloterapia

Nella cristalloterapia, un campo della medicina alternativa, le pietre e i cristalli sono utilizzati per guarire il corpo e la mente, equilibrando l’energia o i chakra. Ogni pietra è associata a una diversa vibrazione energetica, che si crede possa influenzare l’aura e i centri energetici del corpo.

Conclusione

Mentre molte persone credono nelle proprietà mistiche e curative delle pietre, è importante notare che queste credenze appartengono al regno della spiritualità e della cultura tradizionale, e non esistono prove scientifiche che dimostrino l’efficacia delle pietre magiche nel fornire poteri speciali o guarigione fisica. Tuttavia, per coloro che vi credono, le pietre possono offrire un senso di conforto, protezione e guida spirituale.

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Collegametni tra buddisti e induisti

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Induismo e Buddhismo condividono diversi legami, sia storici che filosofici, poiché il Buddhismo è nato nel contesto culturale e religioso dell’India antica, dove l’Induismo era dominante. Ecco alcuni punti che collegano queste due tradizioni:

  1. Origine geografica: Entrambe le religioni sono nate nel subcontinente indiano. L’Induismo è molto più antico, risalendo a migliaia di anni prima dell’era comune, mentre il Buddhismo è nato nel VI secolo a.C. con gli insegnamenti del Buddha (Siddhartha Gautama), che era nato in un contesto hindu.
  2. Concetto di karma e rinascita: Entrambe le religioni condividono la credenza nel karma (la legge di causa-effetto) e nella samsara (il ciclo di nascita, morte e rinascita). Secondo queste credenze, le azioni di una persona in questa vita influenzeranno le sue vite future.
  3. Liberazione dal ciclo delle rinascite: Sia l’Induismo che il Buddhismo mirano a liberarsi dal ciclo delle rinascite. Nell’Induismo, questa liberazione è chiamata moksha, mentre nel Buddhismo è chiamata nirvana. Sebbene i termini e le concezioni siano diversi, l’obiettivo di entrambe le religioni è la liberazione dalla sofferenza legata al ciclo delle esistenze.
  4. Meditazione e pratiche spirituali: Entrambe le tradizioni attribuiscono grande importanza alla meditazione e alle pratiche ascetiche come mezzi per raggiungere la realizzazione spirituale. La meditazione, nota come dhyana nell’Induismo e nel Buddhismo, è una pratica centrale in entrambe le religioni.
  5. Concetto di dharma: Il concetto di dharma, che si riferisce al dovere morale o all’ordine cosmico, è centrale sia nell’Induismo che nel Buddhismo. Tuttavia, il modo in cui viene interpretato varia: nell’Induismo, il dharma può essere collegato a obblighi sociali e religiosi, mentre nel Buddhismo è più legato agli insegnamenti del Buddha per raggiungere l’illuminazione.
  6. Figure divine e spirituali: Sebbene il Buddhismo non veneri divinità come nell’Induismo, alcune figure come gli avatar di Vishnu (ad esempio, Krishna) e figure come il Buddha stesso sono a volte visti come manifestazioni divine in alcune correnti dell’Induismo. Questo porta a una certa sovrapposizione tra le due tradizioni.
  7. Influenza reciproca: Il Buddhismo, sebbene sia nato come una reazione contro certi aspetti dell’Induismo (ad esempio il sistema delle caste e i sacrifici rituali), ha influenzato profondamente l’Induismo e viceversa. Col tempo, molte pratiche e idee buddhiste sono state riassorbite nell’Induismo, creando una complessa rete di influenze reciproche.

In sintesi, nonostante le differenze dottrinali, l’Induismo e il Buddhismo sono profondamente collegati sia per le loro radici storiche comuni che per molti concetti filosofici condivisi.

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