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Cronaca

Zelarino (VE) | Tredicenne investita in bici, salva per miracolo

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Nel pomeriggio di martedì si è verificato un dramma evitato per poco quando una tredicenne di Mestre è stata investita mentre correva in bicicletta sulle strisce pedonali in via Marieschi, a Zelarino, vicino alla rotatoria di via Pomi in direzione Martellago. La ragazza è stata colpita da un trentenne del luogo al volante di un’auto, che non l’ha vista entrare sulla carreggiata in tempo. La giovane ha battuto la testa sul parabrezza anteriore, rompendo il vetro, ed è caduta a terra, ferendosi e perdendo sangue. Inizialmente, la situazione ha destato preoccupazione per le condizioni della ciclista.

L’allarme è stato immediato e il personale del Suem 118 è intervenuto rapidamente, trasportando la ragazza in codice giallo al Pronto Soccorso, dove è stata stabilizzata nonostante non fosse in pericolo di vita. Sono stati eseguiti tutti gli accertamenti necessari per i traumi alla testa. Gli agenti del reparto Motorizzato della polizia locale di Venezia, sotto la guida di Riccardo Del Todesco, hanno eseguito un test sull’alcol sul conducente, che è risultato negativo, e nel corso della serata hanno utilizzato le riprese delle telecamere di sorveglianza stradale per ricostruire l’incidente. È fondamentale che chi guida un veicolo presti sempre attenzione agli utenti vulnerabili della strada. Tuttavia, fattori come l’angolo cieco o il riverbero del sole potrebbero aver ostacolato la visibilità del conducente, impedendogli di vedere la ciclista che stava attraversando a piedi con la bicicletta in mano. Gli agenti della Sicurezza stradale stanno ancora indagando sulla dinamica dell’incidente.

Cronaca

Prato | Distacco di una formella dal Pulpito di Donatello: intervengono i Vigili del Fuoco

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Nella serata di ieri, i Vigili del Fuoco della sede centrale di Prato sono intervenuti in Piazza del Duomo a seguito del parziale distacco di una formella dalla copertura del celebre Pulpito di Donatello. L’allarme è stato lanciato poco prima della mezzanotte da un passante che, notando la situazione, ha prontamente allertato le autorità competenti.

Grazie all’utilizzo dell’autoscala, i Vigili del Fuoco sono riusciti a recuperare la formella, che fortunatamente non ha riportato danni. Successivamente, hanno proceduto alla verifica dell’intera struttura per assicurarsi che non vi fossero ulteriori parti pericolanti. La formella recuperata è stata poi consegnata al personale della Curia Vescovile per una valutazione più approfondita.

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Sul luogo dell’intervento era presente anche la Polizia Municipale di Prato, che ha collaborato nella gestione della sicurezza e nella delimitazione dell’area per garantire la massima protezione ai passanti e ai turisti.

Questo tempestivo intervento ha permesso di salvaguardare un’opera di inestimabile valore storico e artistico, evitando ulteriori danni alla struttura. Il Pulpito di Donatello, uno dei simboli della città, rappresenta un patrimonio artistico di grande rilievo e la sua tutela è di fondamentale importanza per la comunità pratese.

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Cronaca

Padova | Arrestata a bordo di un taxi abusivo con 3 etti e mezzo di eroina: dice di essere incinta, ma è falso

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Negli ultimi giorni, la Polizia di Padova ha condotto una serie di operazioni che hanno portato all’arresto di diversi individui coinvolti in attività di spaccio e resistenza alle forze dell’ordine. Le azioni, che si sono svolte in diverse zone della città, hanno visto l’impiego sia della Squadra Mobile della Questura che delle Volanti, ed hanno portato al sequestro di sostanze stupefacenti e all’arresto di diversi individui.

Operazione contro il traffico di droga alla stazione

La prima operazione ha avuto luogo nella zona della stazione, dove i poliziotti della Squadra Mobile hanno fermato un tassista abusivo, noto come “kabu kabu”. Durante il controllo, è stata arrestata una donna straniera che aveva con sé 30 ovuli di eroina, per un totale di circa 350 grammi. La donna, che aveva biglietti del treno di andata e ritorno per Bergamo, ha dichiarato di essere richiedente protezione internazionale e al secondo mese di gravidanza. Tuttavia, i test medici successivi hanno smentito la sua dichiarazione. Per questo motivo, la donna è stata arrestata e trasferita alla Casa Circondariale di Venezia.

Arresto per spaccio in via Liberi

Un altro arresto è stato effettuato in via Liberi, all’angolo con via Borgomagno. Un uomo straniero irregolare è stato trovato in possesso di 15 grammi di cocaina in pietra. Dopo l’arresto, è stato trattenuto in attesa di convalida e giudizio direttissimo, al termine del quale è stato applicato il divieto di dimora a Padova su richiesta della Procura della Repubblica.

Sequestro di ketamina e arresto di giovane italiano

Gli agenti delle Volanti hanno arrestato un giovane italiano residente in provincia, che era già stato indagato in passato per il possesso di un monopattino rubato. Durante un controllo notturno su Viale Codalunga, gli agenti avevano trovato 50 grammi di ketamina nascosti in una fioriera. Sebbene in quell’occasione non fossero state trovate prove dirette contro il giovane, giovedì scorso, durante un ulteriore controllo, è stato fermato di nuovo mentre era a bordo di un monopattino. Stavolta, è stato trovato in possesso di un bilancino di precisione, carta stagnola, 450 euro e 15 grammi di cocaina. Dopo aver tentato di fuggire, causando abrasioni a un agente, è stato arrestato e condotto in carcere.

Violenza durante uno scambio di droga

Un altro episodio di resistenza è avvenuto in via D’Avanzo, dove un acquirente di droga ha avuto una reazione violenta al momento del controllo, causando contusioni a un agente della Squadra Mobile. Dopo aver tentato la fuga e spinto violentemente un agente contro un veicolo, l’acquirente è stato bloccato e deferito per resistenza e lesioni. Il pusher, uno straniero irregolare che inizialmente si era dichiarato minorenne, è stato identificato come adulto tramite il Consolato di Tunisia. L’uomo è stato arrestato, espulso e trattenuto presso il Centro per Rimpatri di Gradisca d’Isonzo.

Contrasto allo spaccio in Piazzale Cuoco

Infine, l’intervento della Squadra Mobile in Piazzale Cuoco ha portato all’arresto di uno straniero richiedente protezione internazionale, già noto per precedenti di spaccio. L’uomo è stato sorpreso a effettuare uno scambio di droga con il conducente di un’autovettura, che ha consegnato spontaneamente una dose di cocaina acquistata per 45 euro. Durante la perquisizione, sono stati sequestrati 165 euro in contanti. Dopo l’arresto, convalidato sabato mattina, al richiedente è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana in Questura.

Impegno continuo della Polizia

Questi interventi della Polizia di Padova riflettono l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga e garantire la sicurezza pubblica. Le operazioni hanno mostrato una particolare attenzione al fenomeno dello spaccio e alla gestione dei richiedenti protezione internazionale coinvolti in attività criminali, confermando l’importanza del controllo del territorio e della collaborazione con le autorità giudiziarie.

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Cronaca

Latina | Due giovani denunciati per commercio di abbigliamento contraffatto attraverso piattaforme social

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Negli ultimi giorni, la Guardia di Finanza di Latina ha portato a termine un’indagine di polizia giudiziaria, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Latina, che ha portato alla denuncia di due giovani ventenni accusati di commercio di capi di abbigliamento contraffatti su tutto il territorio della provincia pontina. I due operavano principalmente attraverso l’utilizzo di piattaforme social come Instagram, TikTok e Vinted.

L’indagine è partita da una serie di attività di monitoraggio online condotte dai Finanzieri del Gruppo di Latina, le quali hanno permesso di identificare un giovane di Sezze che, insieme alla compagna, vendeva abbigliamento contraffatto di marchi di lusso come Balenciaga, Gucci, Burberry, Louis Vuitton, Rolex, Alexander McQueen, Jordan, Nike, e Dior. Questi prodotti venivano esposti e pubblicizzati su social media, anche con l’ausilio di influencer, attraverso cataloghi dedicati.

Le investigazioni hanno permesso di ricostruire non solo il modus operandi dei due giovani, ma anche di seguire i flussi finanziari collegati ai conti bancari utilizzati, uno italiano e uno estero. Questo ha rivelato un volume d’affari di circa 100.000 euro e ha permesso di identificare un’ampia platea di acquirenti, destinatari delle spedizioni dei prodotti contraffatti.

In seguito alle perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Latina, sono stati raccolti ulteriori elementi probatori, tra cui perizie tecniche sui capi sequestrati, che hanno confermato l’ipotesi iniziale delle autorità riguardo all’esistenza di un’organizzazione strutturata di commercio illegale secondo il modello del “drop-shipping”. Questo modello si caratterizzava per l’assenza di giacenze di magazzino: la merce veniva acquistata “su commissione” dai clienti tramite fornitori cinesi, i quali erano istruiti sulle modalità di confezionamento dei pacchi, che includevano un “marchio” distintivo riconducibile a un vero e proprio negozio online italiano. I prodotti venivano poi consegnati ai destinatari finali attraverso corrieri nazionali.

I due giovani promuovevano i prodotti mediante video sui social che mostravano le fasi di confezionamento, spedizione e consegna della merce, spesso accompagnati da feedback positivi dei clienti finali, che attestavano l’affidabilità del venditore.

Nonostante la presunzione di innocenza fino alla conclusione del processo, i due sono stati denunciati per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.). Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati i capi contraffatti, dispositivi informatici utilizzati per l’attività illecita (tablet, smartphone e pc portatili), denaro contante per oltre 2.000 euro, e tre carte di credito. Inoltre, sono state oscurate le pagine social utilizzate per la vendita del materiale contraffatto.

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Latina si inserisce nel più ampio quadro dei compiti istituzionali di polizia economico-finanziaria, con l’obiettivo di contrastare efficacemente il fenomeno della contraffazione. Tale fenomeno, infatti, rappresenta un “moltiplicatore d’illegalità” poiché alimenta diversi circuiti illeciti, dal lavoro nero al riciclaggio, dall’evasione fiscale all’immigrazione irregolare, fino al commercio abusivo e alle infiltrazioni della criminalità organizzata.

Contrastare la contraffazione significa non solo proteggere il tessuto produttivo nazionale, ma anche tutelare la salute dei consumatori e garantire un mercato più equo e sicuro.

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