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Cronaca

Vicenza | Truffatori di Rolex, recuperati beni di lusso e denaro falso

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Un’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato alla scoperta di un’articolata truffa legata alla compravendita di un prezioso orologio d’oro. Le indagini, condotte dal Commissariato di Polizia di Bassano del Grappa in stretta collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Vicenza, hanno permesso di individuare i presunti responsabili, appartenenti a un nucleo familiare residente nella provincia di Rovigo.

L’episodio, risalente al maggio 2024, si era verificato a Padova, dove la vittima aveva incontrato gli acquirenti per la vendita del prezioso oggetto. Dopo aver ricevuto il pagamento in contanti, il venditore aveva scoperto che le banconote erano contraffatte, caratterizzate tutte dallo stesso numero seriale. Da qui ha preso avvio un’attività investigativa approfondita, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova, che ha portato a risultati significativi.

Durante una perquisizione effettuata presso l’abitazione degli indagati, sono stati rinvenuti non solo l’orologio oggetto della denuncia, ma anche un secondo orologio d’oro privo di matricola, custodie di marchi di pregio e un’ingente quantità di denaro falso. Oltre a ciò, sono stati sequestrati dispositivi per la verifica e il conteggio delle banconote, insieme a documentazione legata alla compravendita di orologi, elementi che potrebbero rivelarsi centrali per ulteriori sviluppi dell’inchiesta.

Le autorità ricordano che il procedimento è attualmente in fase di indagine preliminare e che la presunzione di innocenza degli indagati resta valida fino a una sentenza definitiva. Le attività investigative proseguono per chiarire ulteriormente la dinamica dei fatti e verificare eventuali ulteriori responsabilità.

Cronaca

Treviso | Traffico di stupefacenti: sospensione licenza ad un bar di Oderzo

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Il Questore di Treviso, Alessandra Simone, ha emesso un provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande per un bar di Oderzo, per un periodo di sette giorni. La misura è stata adottata a seguito di una serie di controlli amministrativi effettuati dai Carabinieri della zona, che hanno rivelato che il locale stava diventando un punto di ritrovo abituale per soggetti con precedenti penali, alcuni dei quali coinvolti in attività legate al traffico di stupefacenti.

I primi segnali di irregolarità erano emersi durante i controlli iniziali, che avevano confermato la presenza di persone con precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e legati agli stupefacenti. Il 18 ottobre, nell’ambito di un controllo, i Carabinieri avevano arrestato un cittadino albanese di 30 anni, trovato in possesso di diverse dosi di cocaina all’interno del bar.

Questi episodi hanno portato alla pianificazione di un’indagine più approfondita da parte della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, che ha portato all’adozione della sospensione della licenza. L’intervento mira a prevenire ulteriori problematiche di ordine pubblico, interrompendo il flusso di incontri tra pregiudicati e il traffico di sostanze stupefacenti all’interno del locale.

La sospensione della licenza si inserisce in un più ampio piano di controllo da parte della Polizia di Stato nel Trevigiano, volto a contrastare qualsiasi forma di illegalità, con particolare attenzione alla sicurezza dei cittadini e al rispetto delle normative nel settore della somministrazione di alimenti e bevande.

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Cronaca

Lecco | Intensificati i controlli sul territorio per la sicurezza cittadina

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Nel pomeriggio di ieri, Lecco ha visto l’attuazione di un vasto servizio di controllo del territorio, mirato a rafforzare la sicurezza e a prevenire la commissione di reati, in particolare nelle zone urbane più frequentate da giovani. L’iniziativa, coordinata dalla Polizia di Stato, ha coinvolto numerose pattuglie della Questura di Lecco, del Reparto Prevenzione Crimine di Milano, della Polizia Stradale di Lecco e della Polizia Ferroviaria.

I controlli hanno interessato diverse aree del centro cittadino, con particolare attenzione alla zona della stazione, Piazza Diaz, via Volta e via Cavour. Sono stati predisposti anche tre posti di controllo nelle principali vie d’ingresso e uscita dal capoluogo lecchese. Complessivamente, sono state identificate 71 persone e controllati 24 veicoli. Durante l’attività sono state comminate tre contravvenzioni, principalmente per irregolarità legate alla revisione dei veicoli, all’eccesso di carico e all’uso delle cinture di sicurezza.

In parallelo, la Polizia di Stato ha condotto una serie di controlli amministrativi su esercizi pubblici, finalizzati a verificare il rispetto delle normative locali. Durante questi accertamenti, sono state rilevate diverse violazioni, tra cui la mancata esposizione dell’autorizzazione comunale e dell’elenco delle bevande alcoliche. Complessivamente, sono state irrogate sanzioni amministrative per un importo totale di 1.116 euro. Inoltre, su richiesta dei Carabinieri, è stato disposto il provvedimento di sospensione della licenza di un esercizio pubblico per tre giorni, a causa della frequentazione da parte di individui pregiudicati.

Un altro aspetto rilevante dell’operazione ha riguardato il controllo delle armi, con particolare attenzione alla corretta custodia e alla regolarità dei detentori. In questo ambito, sono stati consegnati spontaneamente ai fini della rottamazione 13 fucili, una pistola e ben 754 munizioni, a testimonianza dell’attività di sensibilizzazione e verifica da parte delle forze di polizia.

Infine, sono stati intensificati anche i controlli riguardanti la regolarità della presenza degli stranieri sul territorio nazionale. Nel corso delle operazioni, sono stati identificati 364 stranieri e, nell’ultimo mese, sono stati emessi 8 provvedimenti di espulsione, di cui due con rimpatrio coatto verso il Paese di origine.

L’attività di controllo ha avuto l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza sul territorio, prevenendo e reprimendo comportamenti illeciti, e confermando l’impegno delle forze di polizia nel monitorare attivamente sia le aree sensibili della città che gli esercizi commerciali, con un occhio di riguardo alla sicurezza collettiva e al contrasto della criminalità.

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Cronaca

Barletta | Scoperta rete di acquisti online di materiale pedopornografico: una denuncia

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Un trentenne di Trinitapoli è stato denunciato dalla Guardia di Finanza per il possesso e la diffusione di materiale pedopornografico. L’indagine, iniziata nell’ambito di un controllo finalizzato alla prevenzione del riciclaggio, ha portato alla scoperta di transazioni sospette legate ad acquisti online su siti esteri. Le operazioni finanziarie, effettuate tramite carte di credito prepagate e criptovalute, sono state monitorate grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate per il contrasto di reati economici.

L’attività investigativa ha preso piede quando le Fiamme Gialle della Tenenza di Margherita di Savoia, supportate dalla Polizia Postale di Foggia, hanno individuato anomalie nei movimenti bancari del sospettato, legati all’acquisto di contenuti pedopornografici tramite il dark web. Dopo un’approfondita analisi delle transazioni, i finanzieri hanno ottenuto il via libera dalla Procura della Repubblica di Bari per procedere con una perquisizione domiciliare.

Nel corso delle operazioni, gli agenti hanno sequestrato uno smartphone che, sottoposto ad analisi forense, ha rivelato centinaia di immagini e video pedopornografici, acquisiti attraverso acquisti anonimi effettuati su piattaforme di criptovalute. L’individuo avrebbe speso alcune centinaia di euro per ottenere questo materiale illecito.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Bari, ha portato a un rinvio a giudizio per il 30enne, che ora dovrà affrontare il processo per i reati a lui contestati. Si precisa che, come da principio costituzionale, l’imputato deve considerarsi innocente fino a prova contraria e che sarà il processo a determinare la sua colpevolezza.

Questo caso dimostra l’efficacia dell’approccio integrato della Guardia di Finanza, che non solo combatte il riciclaggio e le frodi fiscali, ma svolge anche un ruolo fondamentale nel contrasto alla criminalità informatica e ai reati contro la libertà e la sicurezza delle persone. Il monitoraggio delle operazioni finanziarie sospette, in particolare quelle legate all’utilizzo di criptovalute e al dark web, continua a rappresentare un’importante risorsa per prevenire crimini e tutelare le fasce più vulnerabili della società.

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