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Cronaca

Vicenza | Chirurgo plastico denunciato per evasione fiscale

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Un chirurgo plastico di Vicenza è stato denunciato dalla Guardia di Finanza per presunti reati fiscali, tra cui evasione e fatturazione irregolare. L’indagine, parte di un’ampia operazione contro l’evasione fiscale, ha rivelato che il professionista, operante anche tramite una clinica intestata alla moglie, ha occultato ricavi per circa 460 mila euro tra il 2019 e il 2023.

Le indagini hanno svelato una serie di pratiche fraudolente: il medico ha emesso fatture parziali per interventi chirurgici, riscuotendo in contante oltre 30 mila euro. Inoltre, sono emerse anomalie nella gestione dei prodotti per la chirurgia estetica, con un numero limitato di fatture rispetto agli acquisti effettuati, suggerendo un’evasione di circa 430 mila euro.

Un altro aspetto rilevante dell’inchiesta riguarda la deduzione di spese personali, come arredamento e automobili di lusso, attraverso la clinica intestata alla moglie. Queste pratiche hanno permesso al chirurgo di ridurre il reddito imponibile, eludendo le aliquote fiscali più elevate applicabili ai redditi professionali.

L’operazione delle Fiamme Gialle si inserisce in un contesto più ampio di lotta all’evasione fiscale, considerata un grave ostacolo per lo sviluppo economico e la fiducia tra cittadini e istituzioni. La Guardia di Finanza continua a vigilare per garantire equità e rispetto delle norme fiscali, tutelando gli operatori del settore che operano nel rispetto delle regole.

Cronaca

Sequestro preventivo per traffico illecito di rifiuti: 16 persone coinvolte, due aziende sequestrate

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ADN24

Un’operazione dei carabinieri forestali del Centro anticrimine Natura di Palermo ha portato all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 soggetti e 6 persone giuridiche, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Le persone coinvolte sono residenti in diversi comuni siciliani, tra cui Alcamo, Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria e Palermo. Due aziende del settore della gestione dei rifiuti sono state sequestrate e affidate ad un amministratore giudiziario, mentre sono stati confiscati 16 autocarri e disposti sequestri per equivalente per un totale di 153mila euro.

Le indagini, avviate nel febbraio 2019 dal Nucleo investigativo di Polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Palermo, hanno fatto luce su un complesso sistema criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. I rifiuti, tra cui parti meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi e apparecchiature elettroniche, venivano conferiti da soggetti privati e ditte non autorizzate alla gestione dei rifiuti. Senza alcun trattamento, venivano miscelati tra loro e successivamente ceduti come rifiuti non pericolosi, ottenendo così guadagni illeciti.

Il traffico illecito, che ha coinvolto oltre 3mila tonnellate di rifiuti nel periodo delle indagini, ha generato un profitto di oltre 300mila euro. In una delle aziende sequestrate, sono stati trovati 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi, tra cui autoveicoli non bonificati e residui di olii esausti, che sono stati scaricati in maniera illecita, con gravi danni ambientali. Le indagini proseguono, con l’obiettivo di fare luce su tutti i responsabili del traffico illecito.

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Cronaca

Passeggeri intrappolati per ore sul treno Milano-Locarno: disagi e proteste

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ADN24

Un’odissea di quasi sei ore ha trasformato un normale viaggio ferroviario in un incubo per i passeggeri del treno Tilo 25520, diretto da Milano a Locarno, Svizzera. Martedì 26 novembre, poco dopo la partenza alle 13:43 dalla Stazione Centrale di Milano, il convoglio si è fermato alla stazione di Milano Greco Pirelli a causa di un guasto tecnico, lasciando i viaggiatori bloccati fino alle 18:30.

La situazione a bordo si è rivelata critica: riscaldamento ed elettricità funzionavano a intermittenza, i bagni erano inutilizzabili e le porte del treno rimanevano chiuse, intrappolando i passeggeri senza possibilità di uscita. Secondo le testimonianze, l’ambiente era freddo e soffocante, aggravato dall’assenza di informazioni chiare.

Inizialmente, la società Tilo aveva assicurato che un locomotore sarebbe arrivato per riportare il treno alla Stazione Centrale, ma il tentativo è fallito: il mezzo di soccorso non è riuscito ad “agganciare” il convoglio. Solo intorno alle 18:30 è stata annunciata una soluzione: i passeggeri sarebbero stati trasferiti su un altro treno, che però li avrebbe condotti solo fino a Como, interrompendo ulteriormente il viaggio verso la Svizzera.

I viaggiatori, esasperati, hanno denunciato la gestione caotica dell’emergenza e i disagi subiti. La società ferroviaria non ha ancora fornito spiegazioni dettagliate sull’accaduto, né indicato eventuali misure per risarcire i passeggeri.

L’incidente evidenzia le criticità delle infrastrutture ferroviarie e la necessità di protocolli più efficaci per garantire il benessere e la sicurezza dei passeggeri in situazioni di emergenza.

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Cronaca

Reggiolo: lancia droga e bilancino per sfuggire ai carabinieri, 33enne denunciata

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ADN24

A Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, una donna di 33 anni è stata denunciata dai Carabinieri per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La vicenda si è svolta nell’area di un distributore di benzina, dove la donna era seduta nella sua auto.

Alla vista di una pattuglia dei Carabinieri, la 33enne ha tentato di disfarsi rapidamente della droga e di un bilancino di precisione. Prima ha gettato un involucro di carta stagnola in un cassonetto e poi ha lanciato una busta verso un canale nelle vicinanze.

I militari, insospettiti dai movimenti, hanno recuperato entrambi gli oggetti. Nell’involucro di carta stagnola hanno trovato 3 grammi di hashish, mentre la busta conteneva altri 26 grammi della stessa sostanza e un bilancino di precisione, strumento tipicamente utilizzato per il dosaggio delle dosi.

La donna, residente nella Bassa Reggiana, è stata denunciata a piede libero. Le accuse nei suoi confronti sono di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, reato che potrebbe comportare pesanti conseguenze legali.

L’operazione sottolinea l’attenzione costante delle forze dell’ordine nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche nelle aree periferiche e meno frequentate.

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