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Cronaca

Vibo Valentia | Uomo ubriaco danneggia il pronto soccorso: arrestato per violenza e atti osceni

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Un uomo è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Vibo Valentia, dopo aver causato una serie di disordini all’interno del pronto soccorso dell’ospedale locale, dove si era recato per le ferite riportate in un incidente stradale. L’episodio ha avuto inizio quando l’uomo, alla guida di un veicolo, ha perso il controllo del mezzo e si è schiantato contro un edificio pubblico vicino alla Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato. Nonostante l’incidente, il conducente è riuscito inizialmente a scappare a piedi, ma è stato prontamente rintracciato dagli agenti della Squadra Volante della Questura di Vibo Valentia.

Durante il controllo, è stato accertato che l’uomo era visibilmente ubriaco, tanto che gli agenti hanno proceduto con un test etilometrico che non ha avuto però esito, a causa della necessità di un trattamento ospedaliero per le sue lesioni. Una volta arrivato al pronto soccorso, il comportamento dell’uomo è peggiorato ulteriormente: ha iniziato a comportarsi in maniera aggressiva, urinando nei locali e insultando gli agenti che cercavano di calmarlo.

La situazione è degenerata quando l’uomo ha sottratto una siringa con ago aperto e ha minacciato il personale sanitario, danneggiando anche gli arredi della struttura. Per proteggere il personale e i pazienti presenti, gli agenti sono stati costretti ad utilizzare il taser, riuscendo a ripristinare l’ordine all’interno del nosocomio. L’uomo è stato quindi arrestato e accusato di numerosi reati, tra cui resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, lesioni, oltraggio e interruzione di pubblico servizio.

In aggiunta, l’uomo è stato multato per guida in stato di ebbrezza. Il Direttore del Pronto Soccorso di Vibo Valentia ha espresso la propria gratitudine alla Polizia di Stato per la rapida e tempestiva gestione della situazione, che ha permesso di riportare la tranquillità all’interno della struttura ospedaliera.

Cronaca

Domodossola (VB) | Furto di bici elettrica: due denunciati dalla polfer

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Ieri pomeriggio, due giovani di origine marocchina, di 22 e 23 anni, sono stati denunciati dalla Polizia Ferroviaria di Domodossola per furto aggravato e porto abusivo di armi. I due, giunti in treno dalla zona, sono stati fermati mentre cercavano di salire a bordo di un treno Eurocity con destinazione Milano, trasportando una bicicletta elettrica rubata poco prima nel parcheggio di piazza Matteotti, proprio di fronte alla stazione ferroviaria di Domodossola.

La bicicletta, dal valore di circa 2000 euro, era stata sottratta dal parcheggio pubblico e i malviventi avevano tentato di allontanarsi con il mezzo. Durante il controllo, uno dei due giovani è stato trovato in possesso di un coltello, oltre ad avere numerosi precedenti penali. La prontezza degli agenti della Polfer ha permesso di fermare i ladri prima che potessero fuggire con la refurtiva.

La Polizia Ferroviaria ha avviato le indagini e, nel frattempo, ha rafforzato la vigilanza presso le stazioni ferroviarie della zona. Il servizio di controllo sarà intensificato nei prossimi giorni per prevenire simili episodi e garantire una maggiore sicurezza ai cittadini.

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Cronaca

Bologna | Arrestati due fratelli per un maxi furto di farmaci chemioterapici

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Nella notte del 22 dicembre 2023, un colpo audace e ben pianificato è stato messo a segno presso la farmacia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, dove un gruppo di malviventi ha sottratto 815 confezioni di farmaci chemioterapici per un valore di quasi due milioni di euro. Dopo aver forzato una grata di metallo e una finestra, i ladri sono riusciti a entrare nel locale e portare via il carico di medicinali destinati a pazienti oncologici.

Le indagini, avviate immediatamente dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna dopo la denuncia del furto, hanno condotto in tempi brevi all’identificazione di due dei responsabili. I fratelli, italiani, sono stati arrestati grazie al lavoro congiunto delle forze dell’ordine di Bologna e Napoli. Il più grande dei due, di circa cinquant’anni, è stato posto in custodia cautelare in carcere, mentre il fratello più giovane, sottoposto agli arresti domiciliari, ha subito anch’esso la misura cautelare.

L’inchiesta ha rivelato che i due fratelli, insieme a complici ancora in fase di identificazione, avevano progettato e messo in atto il furto con l’intento di rivendere sul mercato nero i farmaci, utilizzati principalmente per il trattamento dei tumori. Il valore del bottino è stato stimato in circa 1.9 milioni di euro. Le operazioni investigative, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bologna, sono riuscite a rintracciare i fratelli a Napoli, dove sono stati arrestati, e a Bologna, dove sono stati posti sotto custodia cautelare.

Il furto ha destato particolare preoccupazione per la natura dei farmaci rubati, che sono cruciali per le persone in trattamento contro il cancro, e per l’impatto che la sottrazione di tali medicinali può avere sulla salute di chi ne ha urgente bisogno. Il caso continua a essere seguito dalle autorità, con l’obiettivo di identificare gli altri complici coinvolti nel crimine.

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Cronaca

Nocera Inferiore (SA) | Tre arresti per rapine e violenze su social

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Le forze dell’ordine di Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, hanno eseguito tre arresti legati a un’inchiesta che ha coinvolto rapine, lesioni e altre violenze. Due uomini e una donna, residenti nell’Agro Nocerino Sarnese, sono stati accusati di aver messo in atto una serie di crimini, tra cui rapine pluriaggravate, estorsioni tentate, furti in abitazione e violenze personali.

Secondo le indagini condotte dalla Procura della Repubblica, i tre avrebbero operato utilizzando un modus operandi ben definito. La donna, in particolare, adescava le sue vittime tramite i social media, proponendo incontri sessuali in diverse località. Una volta giunti sul posto, le vittime si trovavano di fronte agli uomini, che, armati di coltelli e minacciando la loro incolumità, le aggredivano per sottrarre loro denaro e altri beni. In un caso, una delle vittime è stata addirittura sequestrata in uno scantinato a Castel San Giorgio, dove è stata minacciata con un coltello per costringerla a consegnare tutto ciò che possedeva.

Le indagini hanno rivelato che i reati commessi dai tre erano sistematici e ben pianificati, con un coinvolgimento diretto della donna nell’indirizzare le vittime verso le trappole allestite. L’ordinanza di arresto, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, si è basata su gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati. Adesso, gli inquirenti proseguono con gli accertamenti per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone e altre vittime.

L’episodio ha suscitato preoccupazione e indignazione tra la popolazione, soprattutto per la brutalità e la freddezza con cui sono stati perpetrati i crimini. Nonostante le accuse, gli arrestati godono della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva, e i processi futuri determineranno la loro responsabilità.

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