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Cronaca

Vibo Valentia | Bazar della droga scoperto dalla Polizia: un uomo in carcere per spaccio di eroina

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Lo scorso 26 agosto, un’importante operazione antidroga condotta dalla Polizia di Stato, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ha portato all’arresto di un uomo a Rombiolo (VV) e al sequestro di oltre 50 grammi di eroina purissima. L’operazione, finalizzata al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, ha permesso di smantellare una fiorente piazza di spaccio attiva sia nel centro cittadino che nelle aree periferiche della provincia.

L’intervento è stato effettuato dal personale della Squadra Mobile di Vibo Valentia, supportato da un’Unità Cinofila dell’U.P.G. e S.P. Gli agenti si sono recati presso l’abitazione dell’uomo dopo aver acquisito informazioni investigative che indicavano la possibile presenza di droga pronta per essere spacciata.

All’arrivo degli investigatori, il proprietario dell’appartamento ha cercato di prendere tempo nel tentativo di eludere il controllo. Durante questi momenti di esitazione, altri due individui presenti all’interno dell’abitazione hanno tentato di disfarsi della droga lanciandola dalla finestra. Tuttavia, la mossa non è sfuggita agli agenti che avevano circondato l’edificio e sono riusciti a recuperare una busta di plastica contenente oltre 50 grammi di eroina, suddivisa in due pietre ancora da “tagliare”.

Secondo le stime, l’eroina sequestrata avrebbe potuto generare un profitto compreso tra i 7.000 e i 10.000 euro una volta immessa nel mercato illegale.

Durante la perquisizione dell’appartamento, la Polizia ha trovato anche bilancini di precisione, utilizzati per la suddivisione della droga in dosi, materiale per il confezionamento e un manoscritto riportante somme da riscuotere o da ricevere, chiaro indizio di un’attività di spaccio ben organizzata e sistematica.

Inoltre, è stato accertato che l’abitazione fosse un punto di riferimento noto per gli assuntori della zona, i quali sapevano di poter acquistare droga in qualsiasi momento della giornata.

A seguito delle prove raccolte, l’uomo è stato arrestato e, dopo l’udienza di convalida, è stato trasferito presso il carcere di Vibo Valentia. Oltre all’accusa di spaccio di droga, l’individuo è stato denunciato anche per furto aggravato di energia elettrica, in quanto è stata riscontrata una manomissione del contatore.

I due soggetti che avevano tentato di disfarsi della droga gettandola dalla finestra sono stati denunciati per favoreggiamento personale.

Cronaca

Tragedia in Brasile: muore dopo una liposuzione da 1.500 euro

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Una tragedia ha colpito la comunità di San Paolo, Brasile, dove Paloma Lopes Alves, una donna di 31 anni, è morta in seguito a un intervento di liposuzione presso la clinica Manà Day. Paloma aveva conosciuto il medico, il dottor Josias dos Santos, tramite i social media, dove aveva trovato l’offerta per l’operazione al costo di 10mila real brasiliani (circa 1.500 euro). Tuttavia, l’intervento, che doveva riguardare schiena e addome, si è trasformato in un incubo.

Martedì 26 novembre, Paloma è entrata nella clinica in mattinata e avrebbe dovuto tornare a casa nel pomeriggio. Durante l’operazione, però, qualcosa è andato storto. La donna ha subito un arresto cardiorespiratorio ed è stata trasferita d’urgenza all’ospedale municipale di Tatuapé, dove i medici non sono riusciti a salvarla. Il suo decesso è stato registrato come sospetto.

Everton Silveira, marito della donna, ha raccontato che Paloma aveva risparmiato a lungo per potersi permettere l’intervento, ma aveva incontrato il chirurgo per la prima volta il giorno dell’operazione. Silveira ha denunciato che il dottor dos Santos, dopo la tragedia, ha chiuso la clinica ed è sparito senza fornire spiegazioni. “Voglio giustizia per Paloma,” ha dichiarato il marito.

Il caso ha suscitato indignazione in Brasile e riaperto il dibattito sulla regolamentazione delle cliniche estetiche e sulla sicurezza degli interventi promossi attraverso i social network.

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Cronaca

Scontri a Torino durante lo sciopero generale: antagonisti contro la polizia in via Sacchi

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Tensione e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine a Torino durante lo sciopero generale di giovedì 28 novembre. Gli incidenti si sono verificati nel centro città, vicino alla stazione di Porta Nuova, precisamente in via Sacchi, dove un gruppo di antagonisti ha cercato di forzare il cordone di polizia e irrompere nella manifestazione principale. I manifestanti, appartenenti allo “spezzone sociale” del corteo, hanno tentato di passare con violenza attraverso la linea di sicurezza eretta dalle forze dell’ordine.

Le forze dell’ordine hanno risposto prontamente con cariche e manganellate, cercando di disperdere i dimostranti. I manifestanti hanno reagito con forza, sferrando calci, pugni e usando le aste delle bandiere per contrastare gli agenti. L’episodio ha avuto un forte impatto, con la zona di via Sacchi che è diventata teatro di uno scontro violento tra i due schieramenti.

Durante la protesta, i manifestanti hanno lanciato slogan contro il leader della Lega, Matteo Salvini, e si sono espressi anche contro il progetto della Tav Torino-Lione, tema che ha alimentato accesi dibattiti nel paese. La manifestazione, che inizialmente si era svolta in modo pacifico, ha subito una pesante escalation di violenza, attirando l’attenzione delle autorità locali.

Gli scontri sono stati un episodio di tensione che ha segnato la giornata di sciopero, alimentando le polemiche sulle modalità di protesta e sulla gestione dell’ordine pubblico. La situazione è stata monitorata dalle forze di sicurezza per evitare ulteriori escalation.

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Cronaca

Esplosione in un casolare abbandonato a Ronco all’Adige: morto un giovane, ipotesi di bombola di gas

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ADN24

Una tragica esplosione ha causato la morte di un giovane nella serata di giovedì 28 novembre a Ronco all’Adige, in provincia di Verona. La deflagrazione ha coinvolto un casolare abbandonato situato in via Colombarotto, una zona rurale del comune. La vittima, un 26enne senza fissa dimora di origine marocchina, si trovava al pianterreno dell’edificio, che è stato completamente distrutto dall’esplosione. Al momento della tragedia, il giovane sembra aver trovato rifugio nello stabile insieme ad altre persone, ma la deflagrazione lo ha ucciso sul colpo.

Un altro giovane che si trovava con lui è riuscito a mettersi in salvo e ha immediatamente lanciato l’allarme, chiamando il 118. Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari, per il 26enne non c’è stato nulla da fare. I carabinieri di Verona e i vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per i rilievi e per cercare di determinare le cause dell’esplosione.

Tra le ipotesi più accreditate, quella che la deflagrazione sia stata provocata da una bombola di gas che, accesa per scaldarsi, sarebbe esplosa improvvisamente. Le indagini sono ancora in corso per accertare le esatte circostanze che hanno portato a questa tragedia, che ha scosso la comunità locale.

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