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Cronaca

Verona | Scoperta infiltrazione criminale in cantieri ferroviari, 8 arresti tra Lombardia e Calabria

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Le operazioni condotte dalla Guardia di Finanza di Lodi e Verona, con il supporto del G.I.C.O. di Catanzaro, hanno portato a otto arresti per associazione a delinquere con legami alla ‘ndrangheta nei cantieri ferroviari del Nord Italia. L’inchiesta, diretta dalla Procura della Repubblica di Milano attraverso la Direzione Distrettuale Antimafia, ha permesso di individuare una rete criminale con radicamento nelle province di Lodi, Verona e Crotone, impegnata in frodi fiscali e bancarotte fraudolente attraverso una serie di società legate al gruppo criminale.

Le indagini, in continuità con un’inchiesta precedentemente avviata dalla Guardia di Finanza di Varese, si sono concentrate su un’associazione criminale collegata alla cosca Arena-Nicoscia, coinvolta in attività di infiltrazione nei settori degli appalti pubblici per la manutenzione ferroviaria e metropolitana. A seguito delle evidenze emerse, il Tribunale di Milano ha disposto il carcere per due membri dell’associazione e gli arresti domiciliari per altri sei. Inoltre, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni, conti correnti e proprietà immobiliari per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro, corrispondente al guadagno illecito ottenuto dall’associazione attraverso reati finanziari.

Gli investigatori hanno scoperto che le imprese riconducibili alla famiglia criminale, stabilitasi da anni tra le province di Lodi e Verona, emettevano false fatture verso società attive negli appalti ferroviari. Tali pratiche erano finalizzate a aggirare le normative sugli appalti pubblici e a favorire il reclutamento di manodopera irregolare, mascherando i lavori con documentazioni fittizie. Inoltre, le attività del gruppo comprendevano un elaborato sistema di riciclaggio di denaro sporco tramite aziende intestate a prestanome, con lo scopo di eludere i controlli antimafia.

Oltre alla frode fiscale, è emerso che i membri dell’organizzazione hanno ottenuto illegittimamente fondi europei destinati allo sviluppo rurale (FESR), che sono stati impiegati per la compensazione di debiti fiscali e previdenziali, per un totale di circa un milione di euro.

Le indagini restano in corso e l’accertamento definitivo delle responsabilità degli indagati avverrà solo con una sentenza irrevocabile, nel rispetto della presunzione di innocenza garantita dalla Costituzione italiana.

Cronaca

Foggia | Arrestato 31enne per furto aggravato

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Un 31enne di Foggia è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di furto aggravato, dopo essere stato sorpreso mentre fuggiva con alcuni capi di abbigliamento rubati da un negozio del centro cittadino. L’episodio è avvenuto durante un regolare servizio di controllo del territorio da parte della “Squadra Volanti” della Questura di Foggia.

Gli agenti, notando l’uomo correre in modo sospetto per le strade della città con degli abiti al seguito, hanno deciso di fermarlo e identificarlo. Dall’accertamento delle informazioni è emerso che il 31enne si era reso responsabile di un furto all’interno di un esercizio commerciale, asportando diversi capi di abbigliamento. Dopo il furto, l’uomo si era dato alla fuga, ma è stato prontamente bloccato dagli agenti.

Durante le fasi dell’arresto, è stato inoltre verificato che il 31enne era sottoposto a un ordine di esecuzione pena per un cumulo giuridico, con una condanna a 5 anni, 9 mesi e 27 giorni di reclusione. Di conseguenza, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Foggia.

L’indagine è ancora in corso e la posizione dell’arrestato è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Si sottolinea che, come da prassi, l’uomo è considerato innocente fino a una eventuale sentenza di condanna definitiva.

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Cronaca

Ravenna | Restituiti 40.000 euro a un’anziana vittima di truffa online

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ADN24

Un’importante operazione di recupero da parte della Polizia di Stato di Ravenna ha permesso il ritorno di circa 40.000 euro a un’anziana donna ravennate che era stata vittima di una truffa online. La restituzione del denaro, avvenuta il 18 novembre 2024, è stata il risultato delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, coordinate dalla Procura di Ravenna.

La truffa era iniziata il 24 aprile 2024, quando la vittima, una donna anziana, si era recata presso l’Ufficio denunce della Questura, accorgendosi di essere stata raggirata da un finto operatore bancario. Il giorno precedente, infatti, aveva ricevuto un messaggio sul suo cellulare che la avvisava del blocco di una delle sue carte di credito. Il messaggio le indicava di seguire una serie di istruzioni online e telefoniche per risolvere il problema.

Contattato il numero fornito nel messaggio, la donna aveva parlato con un truffatore che si spacciava per un operatore bancario. L’uomo l’aveva guidata, passo dopo passo, a effettuare operazioni che, apparentemente, servivano a sbloccare la carta. In realtà, quelle operazioni stavano realizzando un bonifico per circa 50.000 euro, indirizzato direttamente al truffatore. L’anziana, ignara, aveva quindi completato una transazione per un importo di 49.850 euro.

Fortunatamente, grazie a indagini rapide ed efficaci condotte dalla Polizia di Stato, è stato possibile individuare le coordinate bancarie utilizzate dal truffatore. Gli investigatori sono riusciti a bloccare tempestivamente i fondi su un conto corrente di appoggio e a ottenere un decreto di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Purtroppo, il truffatore era riuscito a prelevare circa 10.000 euro prima che il blocco fosse effettuato.

Le indagini sono proseguite con analisi bancarie e perquisizioni a carico del sospetto, che hanno confermato il suo coinvolgimento nel reato, portando al rinvenimento di documentazione e carte di credito utilizzate per la truffa. Alla fine, gli sforzi investigativi hanno portato alla restituzione di una parte significativa della somma sottratta, con circa 40.000 euro restituiti alla legittima proprietaria.

Il provvedimento di restituzione è stato notificato alla vittima lunedì scorso, a testimonianza dell’impegno della Polizia di Stato nel contrastare le truffe online e nel tutelare le persone vulnerabili da questi crimini.

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Cronaca

Forlì Cesena | Sospensione della licenza per esercizio pubblico dopo violenta rissa

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Nella mattina di oggi, la Questura di Forlì-Cesena ha emesso un provvedimento di sospensione della licenza per motivi di ordine e sicurezza pubblica nei confronti di un locale situato nel centro storico di Forlì. Il provvedimento riguarda l’attività di somministrazione di alimenti e bevande del locale, che è stato teatro di un grave episodio di violenza avvenuto tra l’8 e il 9 novembre scorso.

La rissa, che ha visto coinvolti due gruppi di giovani, è scoppiata all’interno del locale a causa di una discussione accesa. Da lì, la situazione è degenerata, con uno scambio di pugni e calci tra i partecipanti, che ha proseguito all’esterno del locale, suscitando preoccupazione tra i residenti. A seguito di segnalazioni degli abitanti della zona, sono state avviate le indagini dalla Polizia, che hanno permesso di ricostruire quanto accaduto.

Dalle indagini è emerso che, nel tentativo di sedare la rissa, è intervenuto un “buttafuori” del locale che, oltre a cercare di allontanare i giovani, ha utilizzato un manganello telescopico per colpire ripetutamente alcuni dei partecipanti. L’uomo, tuttavia, è risultato privo dei requisiti necessari per svolgere tale ruolo, in quanto non era stato segnalato alle autorità di pubblica sicurezza e non possedeva il titolo abilitativo richiesto per il servizio di sicurezza.

Un altro elemento che ha aggravato la situazione è il fatto che, nonostante l’intensità dell’incidente, non sono state inoltrate richieste di intervento alle forze di polizia da parte del gestore o degli addetti del locale. Le indagini hanno anche rivelato che il locale, in passato, era stato già teatro di episodi di violenza, tra cui liti e aggressioni, che avevano portato all’intervento delle forze dell’ordine, creando una situazione di crescente degrado e allarme tra i residenti.

In seguito a quanto accaduto e in considerazione dei precedenti episodi, il Questore di Forlì-Cesena, Claudio Mastromattei, ha deciso di sospendere la licenza del locale per un periodo di otto giorni, come previsto dall’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. La misura ha l’obiettivo di prevenire ulteriori comportamenti illeciti nelle vicinanze dell’esercizio e di consentire al gestore di adottare le necessarie modifiche organizzative per garantire la sicurezza e il rispetto delle normative.

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