Cronaca
Verona | Giovane aggredisce agenti dopo essere sorpreso senza biglietto
Un episodio di violenza si è verificato nella stazione di Legnago, dove un giovane di 21 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato. Il ragazzo, un cittadino marocchino, è stato fermato a bordo di un treno regionale proveniente da Rovigo, dopo che gli agenti erano stati allertati della sua presenza a bordo senza biglietto.
Dopo essere sceso dal treno, il giovane ha mostrato un comportamento aggressivo, rifiutandosi di cooperare con gli agenti. Nel tentativo di farlo accompagnare in ufficio, uno degli agenti è stato colpito al volto. La situazione è rapidamente degenerata, con il giovane che ha continuato a opporsi all’arresto e a minacciare gli operatori.
Anche all’interno degli uffici di polizia, il ragazzo ha mantenuto un atteggiamento violento, provocando lesioni a più agenti, che hanno dovuto ricevere cure mediche. La gravità delle lesioni è stata stimata in un periodo di guarigione da 7 a 10 giorni.
Il giorno seguente, il giudice ha convalidato l’arresto del giovane, sottolineando che la sua responsabilità penale sarà determinata solo al termine del processo. Questo episodio solleva interrogativi sulle dinamiche di sicurezza nelle stazioni ferroviarie e sulla gestione di comportamenti aggressivi da parte di viaggiatori non in regola.
Cronaca
Confisca di 2,15 milioni di euro a donna condannata per autoriciclaggio: sequestrati beni e liquidità
I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, su ordine della Procura Generale della Corte d’Appello di Palermo, hanno eseguito un provvedimento di confisca del valore di 2,15 milioni di euro nei confronti di una donna condannata per il reato di autoriciclaggio. La condanna è arrivata dopo un’ampia indagine che ha portato alla luce un articolato piano criminoso di spoliazione patrimoniale a danno di un imprenditore italo-americano e di suo figlio disabile, erede universale di tutti i beni paterni.
La donna, una badante originaria di Misilmeri, era stata assunta per assistere l’imprenditore, titolare di una catena di lavanderie negli Stati Uniti, che era rientrato in Italia per trascorrere gli ultimi anni della sua vita con il figlio malato. L’imprenditore, in segno di gratitudine per le cure ricevute, le aveva lasciato in eredità 31 proprietà immobiliari e polizze assicurative per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. Tuttavia, subito dopo la morte del padre, il figlio disabile si è trovato sotto l’influenza della badante, che ha approfittato della sua condizione di vulnerabilità.
Le indagini, condotte tra il 2015 e il 2018, hanno rivelato che la badante aveva smobilizzato le polizze assicurative del figlio e trasferito i fondi sui propri conti correnti. Per occultare la provenienza dei fondi, aveva anche reimpiegato le somme su conti bancari di una società ungherese, di cui era socia unica. Alcuni trasferimenti internazionali avevano reso difficile tracciare i movimenti, ma grazie agli accertamenti bancari, alle intercettazioni telefoniche e ambientali, e alle denunce del perito incaricato dal Tribunale, è stato possibile ricostruire l’intero schema illecito.
La confisca riguarda non solo i beni immobili intestati alla condannata e ai suoi familiari, ma anche le somme liquide rinvenute sui suoi conti e quelli dei familiari, oltre ad altre disponibilità economiche. Questo provvedimento ha lo scopo di restituire all’erario i proventi illeciti derivanti dal reato, assicurando che la quasi totalità delle somme sottratte venga destinata alla collettività. L’attività di polizia giudiziaria, ancora una volta, dimostra l’efficacia delle indagini nella lotta contro il riciclaggio e il crimine finanziario.
Cronaca
Carabinieri: oltre 7.900 arresti per reati del Codice Rosso nel 2024
Nel 2024, i Carabinieri hanno eseguito quasi 8.000 arresti per reati previsti dal Codice Rosso, che tutela le donne contro la violenza. È quanto emerge dal bilancio annuale dell’Arma in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questo risultato conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nella protezione delle donne e nella prevenzione delle violenze, con particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”, ovvero atti persecutori, maltrattamenti familiari e violenze sessuali, che spesso sono segnali di potenziali tragedie.
Nel 2023, i delitti trattati dall’Arma nell’ambito del Codice Rosso sono aumentati, passando da 54.062 a 55.374 rispetto all’anno precedente, con un incremento del 2,4%. La maggior parte di questi crimini è stata denunciata direttamente nelle Stazioni Carabinieri, confermando la vicinanza dell’Arma alle vittime.
I primi dieci mesi del 2024 hanno visto un totale di 46.317 reati trattati nel contesto del Codice Rosso, con una particolare incidenza in provincia di Bolzano, dove sono stati registrati 395 casi, tutti con i responsabili denunciati all’autorità giudiziaria.
L’attività di contrasto al fenomeno della violenza di genere da parte dei Carabinieri ha avuto un impatto significativo. Nel 2023, l’Arma ha arrestato 7.644 persone per reati connessi al Codice Rosso, rispetto ai 7.111 arresti del 2022. Nel 2024, nei primi dieci mesi, gli arresti sono aumentati ulteriormente, raggiungendo quota 7.928, confermando l’efficacia delle azioni investigative e preventive condotte sul territorio.
Le iniziative dell’Arma continuano a essere fondamentali nel contrasto alla violenza di genere, mirando non solo alla repressione, ma anche alla protezione e al supporto delle vittime, con l’obiettivo di prevenire esiti fatali per le donne.
Cronaca
Delianuova, confiscati beni per 260 mila euro a un 27enne condannato per rapina
Carabinieri della Compagnia di Palmi hanno eseguito due misure di prevenzione, personale e patrimoniale, nei confronti di un 27enne di Delianuova, recentemente condannato a tre anni di reclusione per una rapina a mano armata compiuta a marzo presso l’Ufficio Postale della cittadina.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato nel 2021 dai Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno. All’epoca, era stato trovato in possesso di un’ingente quantità di denaro contante, nettamente superiore rispetto ai suoi redditi dichiarati, fatto che aveva destato sospetti sulla provenienza dei fondi.
L’attività investigativa ha portato alla confisca di beni per un valore complessivo di oltre 260 mila euro. Tra i beni sequestrati figurano contanti, assicurazioni, società di intermediazione, beni mobili e titoli di credito.
L’operazione si inserisce nel quadro delle azioni di contrasto alla criminalità economica e patrimoniale, che mirano a colpire le risorse finanziarie e materiali derivanti da attività illecite. Con questo intervento, i Carabinieri hanno dato un forte segnale contro l’accumulo illecito di ricchezze e il reimpiego di capitali di provenienza non trasparente.
La confisca dei beni, unita alla condanna per la rapina, rappresenta un ulteriore passo verso la giustizia, sottolineando l’efficacia delle attività di prevenzione e controllo patrimoniale nel contrasto alla criminalità. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali ulteriori illeciti connessi al caso.
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