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Cronaca

Verona | Chiusura temporanea del “clab cocktail lounge bar” per disturbo della quiete pubblica

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Questa mattina, la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento che prevede la chiusura del “Clab Cocktail Lounge Bar” per un periodo di dieci giorni. La decisione è stata presa dal Questore di Verona a seguito di una serie di eventi che hanno reso necessaria l’interruzione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Il bar, situato nel quartiere di Veronetta, ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine a causa della frequente presenza di gruppi che, fino a notte fonda, hanno creato problemi di sicurezza, rendendo difficoltosa la fruizione degli spazi pubblici circostanti. Nonostante gli sforzi del titolare per gestire la situazione, le indagini hanno evidenziato che molti episodi di violenza e disturbo sono stati alimentati dall’abuso di alcol tra i clienti.

Le autorità hanno riscontrato un clima di insicurezza, aggravato dalla presenza di individui con precedenti penali, che hanno trasformato il locale in un punto di ritrovo per attività illecite. L’ultimo episodio di violenza risale a pochi giorni fa, quando un membro del personale di sicurezza è stato aggredito da un cliente.

In considerazione di questi eventi, il Questore ha ritenuto necessario adottare misure immediate per tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei residenti del quartiere. La chiusura temporanea del Clab rappresenta un intervento volto a prevenire ulteriori situazioni di pericolo e a garantire un ambiente più sicuro per tutti.

Cronaca

Arezzo | Operazione congiunta contro i furti nel settore orafo: due arresti

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ADN24

Un’importante operazione interforze condotta dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri di Arezzo, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo di Roma, ha portato al fermo di due cittadini di nazionalità romena, sospettati di essere coinvolti in furti ai danni di aziende orafe della provincia di Arezzo.

L’azione investigativa, avviata a seguito di segnalazioni e riscontri sul territorio, si è concentrata inizialmente su un furto avvenuto presso un’azienda di lavorazione di metalli preziosi a Laterina Pergine Valdarno. L’attenzione delle forze dell’ordine è stata attirata dalla presenza sospetta di un uomo nei pressi di un bar vicino alla scena del crimine, con indumenti sporchi di fango e un comportamento circospetto.

Parallelamente, un secondo individuo è stato fermato mentre si aggirava a bordo di un’auto in prossimità di una strada sterrata, presumibilmente utilizzata per la fuga. Entrambi i soggetti non sono stati in grado di fornire spiegazioni credibili sulla loro presenza nella zona, il che ha spinto le autorità a sottoporli a ulteriori accertamenti.

Le indagini, condotte attraverso un’intensa attività di raccolta informazioni e perquisizioni mirate, hanno permesso di individuare un covo fuori provincia utilizzato dalla presunta banda. Qui sono stati trovati strumenti e indumenti riconducibili ai furti, insieme ad altri elementi utili per le indagini.

Gli investigatori hanno inoltre collegato i due sospettati a un tentativo di furto avvenuto pochi giorni prima in un’altra azienda del territorio. Le somiglianze nei metodi utilizzati e nelle caratteristiche fisiche dei sospettati, rilevate anche tramite le immagini di videosorveglianza, hanno rafforzato l’ipotesi di un’azione sistematica e ben organizzata.

I due uomini sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria e trasferiti nel carcere di Arezzo, con l’accusa di furto aggravato e tentato furto pluriaggravato. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare, confermando la gravità degli indizi raccolti.

L’operazione ha ricevuto il plauso delle autorità locali, con il Prefetto di Arezzo che ha sottolineato l’importanza del lavoro congiunto tra le forze di polizia nel contrasto ai reati contro il patrimonio. La provincia di Arezzo, nota per la sua rilevanza nel settore orafo, è spesso oggetto di azioni criminali mirate, rendendo cruciale il potenziamento delle attività di controllo e prevenzione.

Le indagini proseguono sotto il massimo riserbo, con ulteriori sviluppi attesi per chiarire eventuali connessioni con altri episodi analoghi. Nel frattempo, i due fermati restano soggetti alla presunzione di innocenza fino all’esito definitivo del procedimento giudiziario.

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Cronaca

Savona | Scoperti 79 evasori totali: mancati versamenti per milioni di euro

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ADN24

Un’indagine approfondita condotta dalla Guardia di Finanza di Savona ha portato alla luce una significativa operazione di contrasto all’evasione fiscale. Sono stati individuati 79 soggetti che, omettendo di presentare le dichiarazioni fiscali, si sono resi protagonisti di mancati versamenti di imposte per un totale di oltre 10 milioni di euro di ricavi non dichiarati e 7,5 milioni di IVA non versata.

L’indagine ha interessato una platea di soggetti molto diversificata, comprendente imprese edili, studi di consulenza amministrativa, professionisti e un consistente gruppo di collaboratori domestici e badanti, molti dei quali di nazionalità straniera. Grazie all’utilizzo di sofisticati strumenti di analisi e alle banche dati in dotazione al Corpo, i finanzieri sono riusciti a ricostruire il volume d’affari reale degli evasori, rivelando l’ampiezza delle irregolarità.

L’azione rientra nell’ampio programma di contrasto alle frodi fiscali, con particolare attenzione ai meccanismi fraudolenti che riguardano l’evasione dell’IVA e delle imposte dirette, settori considerati ad alto rischio. La Guardia di Finanza ha posto l’accento sull’importanza di un approccio mirato, volto a smascherare comportamenti illeciti che compromettono il sistema economico e sociale.

L’evasione fiscale rappresenta infatti un danno non solo per le casse dello Stato, ma anche per la competitività e l’equità economica. Sottraendo risorse essenziali per i servizi pubblici e penalizzando le fasce più deboli, questa pratica mina la fiducia tra i cittadini e le istituzioni, creando un circolo vizioso che ostacola lo sviluppo economico.

La Guardia di Finanza ha sottolineato il valore del proprio operato nella lotta agli evasori totali, una battaglia indispensabile per ripristinare condizioni di equità fiscale e garantire una concorrenza leale nel tessuto produttivo nazionale.

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Bari | Operazione antidroga: 8 arresti per traffico internazionale di stupefacenti

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, con il supporto di diverse unità specializzate, hanno portato a termine una grande operazione contro un’organizzazione criminale internazionale dedita al traffico di droga. L’operazione ha visto l’esecuzione di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia, con l’arresto di 8 indagati accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

L’inchiesta ha svelato un’organizzazione ben radicata e sofisticata, con legami internazionali che collegano l’Albania, la Spagna, il Belgio, la Germania e l’Italia. Tra marzo e agosto 2023, l’organizzazione è riuscita a importare ingenti quantitativi di cocaina e marijuana, trasportandoli fino alla Puglia, dove le principali basi operative dell’organizzazione erano stabilite. Da lì, la droga veniva distribuita nelle piazze di spaccio locali e nelle aree limitrofe, con un volume d’affari stimato in oltre un milione di euro al mese.

Le indagini sono partite a seguito di un accoltellamento avvenuto a Viareggio nel 2022, che ha portato alla scoperta di un traffico di droga su larga scala. L’intensa attività investigativa, che ha incluso intercettazioni telefoniche e video, ha permesso di delineare l’intero schema dell’organizzazione, rivelando anche i ruoli specifici dei membri coinvolti. Alcuni narcotrafficanti albanesi erano i principali responsabili del coordinamento delle operazioni tra Albania e Italia, utilizzando rotte via mare e via terra.

Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno effettuato numerosi interventi che hanno portato alla cattura di sei membri del gruppo e al sequestro di oltre 15 kg di cocaina, 2 kg di marijuana, armi e munizioni. Inoltre, durante le perquisizioni, è stato sequestrato un ingente ammontare di denaro contante, ritenuto provento dell’attività illecita.

L’organizzazione aveva una struttura ben organizzata, con depositi di droga gestiti da fiduciari locali nelle città di Barletta, Modugno e Mola di Bari. Le operazioni di vendita venivano coordinate da acquirenti stabili incaricati di distribuire lo stupefacente nelle piazze di spaccio pugliesi, mentre i guadagni venivano trasferiti in Albania.

L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di contrasto al narcotraffico, con l’obiettivo di smantellare le reti di distribuzione della droga che operano tra l’Italia e l’estero. I membri arrestati sono stati sottoposti a misure cautelari, con otto indagati in carcere e uno agli arresti domiciliari. Le indagini sono ancora in corso e l’inchiesta proseguirà per verificare ulteriori responsabilità e per raccogliere ulteriori prove. La responsabilità degli indagati dovrà essere accertata in sede di processo.

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