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Cronaca

Vercelli | Violenza domestica, sorveglianza speciale per due anni e mezzo a un pregiudicato

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Il Tribunale di Torino – Sezione per le Misure di Prevenzione, ha emesso una decisione significativa accogliendo la proposta avanzata dal Questore di Vercelli. Il provvedimento prevede l’applicazione della misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per un periodo di due anni e sei mesi nei confronti di un uomo di 49 anni residente nella provincia di Vercelli, attualmente detenuto in un istituto penitenziario.

La misura di sorveglianza entrerà in vigore al momento della scarcerazione dell’individuo e si basa su un’attenta valutazione della sua pericolosità sociale, dovuta a precedenti condanne per reati gravi, inclusi episodi di violenza domestica e altri crimini contro la persona. Il soggetto è stato riconosciuto colpevole di maltrattamenti persistenti nei confronti della sua ex compagna, con gravi minacce e molestie, comportamenti che hanno continuato anche durante il periodo di detenzione attraverso lettere minatorie inviate alla vittima.

Il provvedimento del Tribunale include rigide prescrizioni per il soggetto, come il divieto assoluto di avvicinarsi alla persona offesa, l’obbligo di cercare un impiego e di evitare frequenti contatti con individui con precedenti penali. Per garantire il rispetto di tali condizioni, verrà utilizzato un braccialetto elettronico che permetterà un monitoraggio continuo delle sue attività.

Le conseguenze per eventuali violazioni delle prescrizioni sono severe: il soggetto rischia l’arresto per un periodo che può variare da tre mesi a un anno. Questa misura rappresenta un importante strumento di tutela per la vittima e di controllo per la comunità, mirando a prevenire ulteriori comportamenti illeciti da parte del soggetto interessato.

Cronaca

Confermato l’ergastolo per Antonio De Pace: omicidio di Lorena Quaranta

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È stato confermato l’ergastolo a Antonio De Pace, l’infermiere che il 21 marzo 2020 ha ucciso la sua fidanzata, Lorena Quaranta, una giovane studentessa di Medicina di Furci Siculo (Messina). La sentenza di ergastolo era stata inizialmente annullata dalla Cassazione con rinvio, perché si era ritenuto che i giudici di secondo grado non avessero preso in considerazione lo stato di stress dell’imputato, che avrebbe attribuito la sua condotta alla pressione psicologica derivante dalla pandemia di Covid-19.

Nel nuovo processo, però, la pena dell’ergastolo è stata confermata, con la motivazione che non vi erano elementi sufficienti per attenuare la responsabilità di De Pace. Le motivazioni complete della sentenza saranno depositate entro 90 giorni e, solo dopo tale deposito, si valuterà se ci sarà un ulteriore ricorso in Cassazione.

I genitori di Lorena, Vincenzo Quaranta e Cinzia Nina, hanno commentato la sentenza con parole di conforto, pur riconoscendo che “questa sentenza non ci restituisce Lorena, ma quantomeno offre il conforto che la giustizia ha dato la risposta che ci aspettavamo”.

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Cronaca

Renzo Cristofori ucciso a coltellate: indagini sul vicino di casa

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Tragedia a Caprarola, in provincia di Viterbo, dove Renzo Cristofori, netturbino di 68 anni, è stato accoltellato a morte a pochi passi dalla casa che condivideva con la madre anziana. La vittima è stata colpita almeno cinque volte all’addome.

Le indagini puntano su Ian Patrick Sardo, un vicino di casa 31enne, che però si dichiara estraneo ai fatti. “Ero uscito per prendere sigarette da un amico. Non c’entro con la morte di quell’uomo”, ha dichiarato, ma la sua versione è al vaglio degli inquirenti.

Restano diversi punti oscuri, a partire dall’arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata. Le forze dell’ordine continuano a raccogliere elementi per chiarire il movente e verificare le responsabilità.

L’intera comunità è sotto shock per l’efferatezza dell’omicidio, avvenuto in un contesto di apparente normalità. Nel frattempo, gli inquirenti lavorano senza sosta per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e fare luce su questa drammatica vicenda.

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Cronaca

Incendio in un B&B a Napoli: muore una ragazza di 28 anni

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ADN24

Tragedia nella notte a Napoli, dove un incendio è scoppiato al settimo piano di un palazzo in piazza Municipio, causando la morte di una giovane di 28 anni originaria di Maglie, in provincia di Lecce. Il rogo, divampato in un bed and breakfast, ha richiesto l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area.

Secondo le prime informazioni, il corpo della vittima è stato trovato privo di vita nell’appartamento. Le autorità ipotizzano che il decesso possa essere avvenuto per asfissia, ma solo l’autopsia chiarirà con certezza la causa. Tra le possibili origini dell’incendio, si valutano un corto circuito o il malfunzionamento di un elettrodomestico, anche se tutte le piste restano aperte.

La polizia scientifica è al lavoro per effettuare i rilievi e ricostruire la dinamica dei fatti, mentre cresce la commozione per una tragedia che ha scosso la città. Lo stabile, situato in una zona centralissima, è stato evacuato per precauzione durante l’intervento. Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità.

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