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Cronaca

Verbania | Scoperta rete di truffe agli esami di guida: 14 persone denunciate

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Un’indagine condotta dalla Polizia Stradale e Ferroviaria di Verbania ha portato alla denuncia di 14 persone per frode nei test di guida, in particolare l’esame teorico per la patente di categoria B. Gli indagati, di origini egiziane e pakistane, avrebbero organizzato un sistema illecito per permettere a numerosi candidati, prevalentemente stranieri, di superare le prove d’esame mediante l’uso di dispositivi elettronici nascosti. Gli esami truccati sono stati scoperti grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e la Motorizzazione Civile di Domodossola.

L’inchiesta è partita nella primavera del 2023, quando alcuni individui sono stati colti sul fatto con microtelecamere e auricolari durante un test. La truffa consisteva nell’indossare abiti modificati con videocamere nascoste, che permettevano di trasmettere le domande del test a un “suggeritore” esterno. Quest’ultimo, tramite auricolari nascosti, forniva ai candidati le risposte corrette.

Le forze dell’ordine hanno sequestrato dispositivi elettronici, abiti attrezzati per l’inganno e somme di denaro che si ritiene siano state pagate dai candidati per ottenere l’aiuto. Le indagini, estese anche ad altre città, hanno permesso di individuare diversi episodi di frode in molte province italiane, e sono ancora in corso accertamenti per identificare altri candidati che potrebbero aver ottenuto la patente illegalmente.

La denuncia di queste 14 persone rappresenta un passo importante per combattere un fenomeno che, secondo gli inquirenti, è in crescita e costituisce un serio rischio per la sicurezza stradale.

Cronaca

Lecce | Operazione antidroga della guardia di finanza nel salento, segnalati 377 individui

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La Guardia di Finanza di Lecce ha intensificato le operazioni per contrastare lo spaccio e il consumo di droga in tutto il Salento, portando avanti controlli mirati contro il fenomeno della detenzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti. L’azione, condotta su larga scala dai militari del Comando Provinciale, ha il duplice obiettivo di proteggere i cittadini e ridurre l’influenza delle attività criminali sul territorio, operando sotto la guida della Prefettura locale.

Negli ultimi sei mesi, le forze dell’ordine hanno svolto un’intensa attività di sorveglianza, coadiuvate dalle unità cinofile del Gruppo di Lecce. I controlli sono stati estesi ai principali luoghi di transito, come le stazioni ferroviarie e i porti turistici, ma anche agli ambienti di svago e ritrovo frequentati dai giovani. Durante questi interventi, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 14 kg di droga, tra cui hashish, marijuana, eroina e cocaina.

Il periodo estivo ha visto un particolare accento sulla vigilanza delle aree costiere più popolari per la movida notturna, sia sulla costa ionica che su quella adriatica. Di recente, tuttavia, i controlli si sono concentrati anche nelle vicinanze delle scuole e nei punti di ritrovo giovanile, compresa la notte di Halloween, un evento che attira sempre più partecipazione tra i giovani.

Il bilancio delle operazioni è significativo: in totale, sono stati identificati 377 individui, dei quali 35 sono stati denunciati per spaccio alla Procura della Repubblica di Lecce, mentre altri 318 sono stati segnalati alla Prefettura come consumatori di stupefacenti. Inoltre, cinque persone sono state arrestate in flagrante.

Il Corpo della Guardia di Finanza ha annunciato che l’attività di prevenzione e contrasto proseguirà anche nei mesi invernali, ponendo particolare attenzione alla protezione dei giovani e al controllo di un mercato illecito che, oltre a nuocere alla salute pubblica, alimenta il guadagno della criminalità organizzata. Questo impegno costante riflette la determinazione delle forze dell’ordine nel preservare la sicurezza e il benessere della comunità salentina.

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Cronaca

Verona | Scoperta infiltrazione criminale in cantieri ferroviari, 8 arresti tra Lombardia e Calabria

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Le operazioni condotte dalla Guardia di Finanza di Lodi e Verona, con il supporto del G.I.C.O. di Catanzaro, hanno portato a otto arresti per associazione a delinquere con legami alla ‘ndrangheta nei cantieri ferroviari del Nord Italia. L’inchiesta, diretta dalla Procura della Repubblica di Milano attraverso la Direzione Distrettuale Antimafia, ha permesso di individuare una rete criminale con radicamento nelle province di Lodi, Verona e Crotone, impegnata in frodi fiscali e bancarotte fraudolente attraverso una serie di società legate al gruppo criminale.

Le indagini, in continuità con un’inchiesta precedentemente avviata dalla Guardia di Finanza di Varese, si sono concentrate su un’associazione criminale collegata alla cosca Arena-Nicoscia, coinvolta in attività di infiltrazione nei settori degli appalti pubblici per la manutenzione ferroviaria e metropolitana. A seguito delle evidenze emerse, il Tribunale di Milano ha disposto il carcere per due membri dell’associazione e gli arresti domiciliari per altri sei. Inoltre, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni, conti correnti e proprietà immobiliari per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro, corrispondente al guadagno illecito ottenuto dall’associazione attraverso reati finanziari.

Gli investigatori hanno scoperto che le imprese riconducibili alla famiglia criminale, stabilitasi da anni tra le province di Lodi e Verona, emettevano false fatture verso società attive negli appalti ferroviari. Tali pratiche erano finalizzate a aggirare le normative sugli appalti pubblici e a favorire il reclutamento di manodopera irregolare, mascherando i lavori con documentazioni fittizie. Inoltre, le attività del gruppo comprendevano un elaborato sistema di riciclaggio di denaro sporco tramite aziende intestate a prestanome, con lo scopo di eludere i controlli antimafia.

Oltre alla frode fiscale, è emerso che i membri dell’organizzazione hanno ottenuto illegittimamente fondi europei destinati allo sviluppo rurale (FESR), che sono stati impiegati per la compensazione di debiti fiscali e previdenziali, per un totale di circa un milione di euro.

Le indagini restano in corso e l’accertamento definitivo delle responsabilità degli indagati avverrà solo con una sentenza irrevocabile, nel rispetto della presunzione di innocenza garantita dalla Costituzione italiana.

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Cronaca

Ancona | Operazione della gdf contro il degrado e l’evasione fiscale nei laboratori tessili

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona hanno portato a termine una significativa operazione a Senigallia e Trecastelli, due comuni della provincia, focalizzandosi su due laboratori tessili gestiti da cittadini stranieri. L’ispezione, eseguita congiuntamente alla Procura della Repubblica di Ancona, ha messo in luce un sistema articolato di irregolarità e violazioni che hanno portato al sequestro d’urgenza dei locali e dei macchinari industriali coinvolti.

I laboratori, che si estendono su superfici rispettivamente di 400 e 500 metri quadrati, sono stati trovati in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie. In entrambi i casi, è stato riscontrato il mancato rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro e antincendio, con l’assenza di adeguati dispositivi di protezione per i lavoratori. Inoltre, alcuni macchinari risultavano privi di sistemi di sicurezza, mentre gli impianti elettrici non erano conformi alle normative vigenti. Gli ambienti di lavoro, oltre a essere malsani, ospitavano anche spazi improvvisati dove i lavoratori riposavano tra un turno e l’altro, inclusi dormitori ricavati abusivamente e una cucina adibita a camera da letto.

Un altro grave elemento emerso è stato l’impiego di manodopera irregolare, inclusi lavoratori clandestini. In uno dei laboratori è stato rinvenuto un operaio senza permesso di soggiorno, il quale ha cercato di fuggire, ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine. L’uomo, seppur con lievi ferite, è stato fotosegnalato e accompagnato presso la Questura per avviare le pratiche di espulsione.

Oltre a queste gravi violazioni, le indagini fiscali hanno svelato un sistema di frode volto a eludere le imposte. I titolari delle aziende avevano adottato la pratica dell’”apri e chiudi”, attraverso cui chiudevano le imprese diventate insolventi e ne riaprivano di nuove sotto altre ragioni sociali, trasferendo macchinari e personale ma continuando a operare nello stesso luogo. Per contrastare queste attività illecite, sono stati sequestrati beni, conti bancari e contante in possesso dei titolari.

L’intervento della Guardia di Finanza ha avuto l’obiettivo di tutelare l’economia locale, in particolare il distretto tessile, fondamentale per la provincia di Ancona. L’operazione si inserisce nel più ampio impegno delle Fiamme Gialle per garantire la legalità nel settore produttivo, proteggendo le imprese che rispettano le normative da quelle che, attraverso pratiche illegali, cercano di trarre vantaggio sui prezzi.

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