Cronaca
Treviso | Controlli del lavoro nero e sfruttamento: sequestrati 8 laboratori
Nel corso di numerosi interventi condotti dal mese di luglio, la Guardia di Finanza di Treviso ha portato alla luce diverse irregolarità in ambito lavorativo e fiscale. Gli agenti hanno identificato 17 lavoratori completamente “in nero” e 41 impiegati al di fuori degli orari stabiliti nei loro contratti, mettendo in evidenza una problematica che colpisce diversi settori, tra cui l’agroalimentare, il vitivinicolo, la ristorazione e la manifattura.
I controlli hanno anche rivelato che alcuni dei lavoratori erano privi di permesso di soggiorno. In tre casi, sono stati adottati provvedimenti di espulsione, mentre altri sono stati denunciati per illeciti legati alla loro posizione lavorativa. Particolarmente significativa è stata l’individuazione di casi di sfruttamento della manodopera, noti come fenomeni di “caporalato,” all’interno di un laboratorio tessile.
Le operazioni di controllo sono state svolte in sinergia con altre istituzioni, come l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, i Vigili del Fuoco, e l’ARPAV, con il supporto del Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro. Questo approccio integrato ha permesso di ottimizzare l’efficacia dei controlli, al fine di monitorare attentamente la sicurezza dei lavoratori e garantire il rispetto delle normative.
Nei controlli eseguiti presso i laboratori, sono stati sequestrati 8 opifici, 128 macchinari e 132 banchi da lavoro. Inoltre, 15 titolari d’impresa sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria. In quattro casi, le ispezioni hanno portato alla sospensione temporanea delle attività delle aziende a causa di gravi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Al di là delle violazioni relative al lavoro nero, le indagini hanno anche svelato irregolarità fiscali, con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, legate a manodopera esternalizzata in modo illecito.
L’impegno della Guardia di Finanza di Treviso, rafforzato dalla collaborazione con altri enti competenti, evidenzia l’importanza di contrastare il lavoro sommerso e le pratiche illecite che danneggiano l’economia locale, la sicurezza dei lavoratori e la concorrenza leale tra le imprese. Le operazioni continuano a monitorare e reprimere questi fenomeni, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la regolarità fiscale e sociale.