Nella giornata odierna, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli per contrastare l’immigrazione irregolare, la Questura di Treviso ha proceduto al trattenimento di un cittadino tunisino, classe 1994, presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (C.P.R.) di Ponte Galera. L’uomo, che risiedeva nella provincia di Treviso, era stato identificato come irregolare sul territorio nazionale ed aveva precedenti penali, tra cui reati contro la persona e la libertà sessuale.
Il tunisino era entrato clandestinamente in Italia nel marzo dello scorso anno e aveva cercato di regolarizzare la sua posizione presentando richiesta di protezione internazionale. Tuttavia, nel corso di questi mesi, il suo comportamento era stato problematico, con numerose denunce a suo carico per reati come danneggiamento, violazione di domicilio e molestie. L’episodio più grave risale a giugno di quest’anno, quando, in un bar della provincia, l’uomo aveva molestato una giovane donna di ventidue anni, costringendola a subire un bacio contro la sua volontà. In seguito a questo episodio, il tunisino era stato denunciato per violenza sessuale.
L’operazione che ha portato alla sua espulsione è stata coordinata dalla Polizia Locale di Oderzo, che aveva monitorato l’uomo per diverse settimane. Dopo essere stato messo a disposizione della Questura, il trentenne ha ricevuto un provvedimento di espulsione dal Prefetto di Treviso. Il Questore ha quindi disposto il suo trattenimento al C.P.R., in attesa del suo definitivo allontanamento dall’Italia.
Sempre nell’ambito della lotta all’immigrazione irregolare, un altro episodio ha visto coinvolta una cittadina cinese, classe 1965, che, lavorando in nero in un’azienda di Zero Branco, era stata rintracciata dalla Guardia di Finanza. La donna, anch’essa irregolare sul territorio nazionale, è stata messa a disposizione della Questura di Treviso e successivamente accompagnata alla frontiera di Malpensa, da dove è partita con destinazione Shangai.