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Cronaca

Torino | Accusati di esercizio abusivo della professione e di sostituzione di persona

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Un individuo italiano di 54 anni, residente a Lanzo Torinese, con un passato segnato da vari procedimenti penali per abusivismo, tra cui il sequestro di uno yacht nel porto di Imperia, è stato nuovamente portato in tribunale insieme a un odontoiatra italiano di 46 anni, residente a Torino, realmente abilitato. Entrambi sono accusati di esercizio abusivo della professione in concorso e di sostituzione di persona. Si è scoperto che il dentista autentico avrebbe utilizzato il nome di un altro professionista abilitato durante le visite, un individuo completamente estraneo ai fatti, avvenuti nel capoluogo piemontese.

Le indagini sono partite da una denuncia presentata da una paziente che afferma di aver subito danni ai denti da parte della coppia composta dal falso dentista e dal professionista estraneo. Successivamente è emerso che i due imputati avevano utilizzato la carta intestata del terzo medico e falsificato la sua firma.

Durante il processo iniziato il 2 maggio 2024 a Torino, è stata esibita in aula la targa affissa sulla porta di uno degli studi utilizzati dal falso dentista, dove veniva indicato come specialista in odontoiatria. Anche se rimossa, la targa è stata ritrovata nascosta in uno scantinato dagli investigatori. Circa una quindicina di persone sono state identificate come parti offese del presunto reato, e l’Associazione nazionale dentisti Italiani si è costituita parte civile nel processo. Gli avvocati Paola Pinciaroli e Vittorio Nizza rappresentano l’Andi in questa causa.

Secondo l’accusa formulata dal pm Vincenzo Pacileo, il vero dentista, affetto da sordità e mutismo, non avrebbe mai ricevuto da solo i pazienti, ma insieme al collega non abilitato, il quale non si sarebbe limitato a fare da interprete, ma avrebbe anche eseguito trattamenti senza essere un medico. Alcuni testimoni hanno dichiarato in aula di aver ricevuto la visita medica, prescrizioni di farmaci e la lettura di radiografie dal falso dentista. Il difensore del falso dentista, l’avvocato Roberto Saraniti, afferma che quest’ultimo svolgeva unicamente un ruolo commerciale e accompagnava il dentista nelle visite, mentre il resto verrà chiarito nel dibattimento.

In un altro processo previsto per maggio, la strana coppia è anche accusata di aver causato lesioni a una paziente nel giugno 2022.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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