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Cronaca

Termoli (CB) | Trovato con droga durante controllo stradale, arrestato in flagranza

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Un’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di un giovane 20enne e alla denuncia di una 19enne, entrambi residenti in provincia di Campobasso, con l’accusa di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’incidente è avvenuto a Termoli, durante un normale servizio di controllo del territorio da parte del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri.

I militari, che stavano perlustrando la zona, hanno fermato un’autovettura con a bordo i due giovani, notando subito il loro evidente stato di nervosismo. Da qui è scattato il controllo, che ha incluso la perquisizione del veicolo. All’interno sono stati rinvenuti tre involucri di cellophane contenenti circa 82 grammi di hashish, oltre a un bilancino elettronico di precisione, strumento tipico utilizzato per il dosaggio delle sostanze.

Successivamente, sono state effettuate perquisizioni anche presso le abitazioni dei due sospettati, ma non sono stati trovati ulteriori elementi probatori. Il materiale sequestrato è stato sottoposto a sequestro penale e inviato agli uffici competenti per gli approfondimenti.

In base agli elementi raccolti, per il 20enne è scattato l’arresto, con la successiva detenzione agli arresti domiciliari, mentre la 19enne è stata denunciata a piede libero. Il caso ora è in fase di valutazione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino.

Questo intervento dei Carabinieri conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di sostanze stupefacenti, un reato che resta una priorità per garantire la sicurezza e il benessere della comunità.

Cronaca

Treviso | Sequestrati due laboratori tessili gestiti da imprese insolventi con il fisco

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno condotto un’importante operazione di controllo e tutela del “Made in Italy”, con l’obiettivo di proteggere le filiere produttive nazionali e combattere il lavoro irregolare nel settore tessile. In collaborazione con Vigili del Fuoco, S.P.I.S.A.L., Ispettorato del Lavoro e A.R.P.A.V. di Treviso, sono stati effettuati quattro interventi presso aziende tessili situate tra i comuni di Quinto di Treviso e Preganziol.

Durante le ispezioni, sono emerse gravi irregolarità in due dei quattro laboratori controllati. In questi impianti di circa 300 e 200 metri quadrati, sono state riscontrate condizioni di grave degrado e pericolo, tra cui l’impiego di due lavoratori senza permesso di soggiorno e violazioni delle normative urbanistiche e ambientali. A seguito di queste scoperte, la Guardia di Finanza ha sequestrato d’urgenza gli immobili coinvolti, per un valore complessivo di 230.000 euro, oltre a macchinari e attrezzature utilizzati nell’attività illecita.

Gli amministratori delle aziende, tutte di origine straniera, sono stati segnalati alla Procura di Treviso per numerose violazioni. Le irregolarità riguardano principalmente la sicurezza sul lavoro e la gestione dei rifiuti. Tra le violazioni più gravi, sono emerse l’impraticabilità delle vie di fuga, la mancanza di cartellonistica di sicurezza e l’assenza di dispositivi di protezione sui macchinari. Inoltre, alcuni laboratori risultavano privi della documentazione obbligatoria sulla valutazione dei rischi e sulla sorveglianza sanitaria per i lavoratori.

In uno degli stabilimenti, è stata anche rinvenuta una discarica non autorizzata di scarti tessili, priva delle necessarie procedure di tracciabilità. In aggiunta, sono state riscontrate violazioni urbanistiche, con la realizzazione di stanze abusive destinate a funzioni residenziali e cucina all’interno del laboratorio.

Un altro aspetto emerso durante l’indagine è il comportamento delle imprese, che avevano accumulato pendenze fiscali per circa 3 milioni di euro. Queste aziende, gestite da imprenditori stranieri, avevano creato un sistema di “imprese fittizie”, chiudendo e riaprendo nuove attività sotto un’altra ragione sociale e partita IVA, pur continuando a operare nello stesso luogo con gli stessi clienti e fornitori.

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Treviso ha avuto l’obiettivo di salvaguardare il settore tessile, un’importante risorsa economica per la provincia, e di garantire la sicurezza dei lavoratori. Le attività illegali riscontrate mettono a rischio la concorrenza leale, favorendo chi elude le normative a discapito delle aziende che rispettano le leggi, e creano condizioni di lavoro insicure e insostenibili.

Le indagini sono ancora in corso, e gli amministratori delle imprese coinvolte sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva. L’intervento della Guardia di Finanza rappresenta un’azione concreta per tutelare le filiere produttive e favorire un mercato sano e competitivo.

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Cronaca

Padova | Due arresti per spaccio di droga, bloccato 68enne mentre borseggiava passeggeri sul tram

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Nell’ambito delle attività di prevenzione e controllo del territorio, la Polizia di Stato di Padova ha arrestato due uomini per reati legati agli stupefacenti e ha deportato un altro per furto su un tram. L’operazione si è svolta tra il 14 e il 15 novembre, con interventi mirati nelle zone della Stazione Ferroviaria e del centro città.

Il primo arresto riguarda un 20enne originario del Burkina Faso, sorpreso mentre maneggiava sostanze stupefacenti in un garage nell’area dell’Arcella. Gli agenti della Squadra Mobile, che stavano svolgendo un servizio antidroga, hanno notato l’ingresso sospetto del giovane nel garage e, dopo un’accurata perquisizione, hanno sequestrato oltre 700 grammi di hashish, 150 grammi di marijuana, e materiale per il confezionamento. Il ragazzo, già con precedenti per reati simili, è stato arrestato e portato in custodia. L’indagine è in corso per accertare l’entità della sua attività di spaccio.

Il secondo arresto è avvenuto la sera del 15 novembre, quando una pattuglia delle Volanti ha fermato un 33enne nigeriano, con permesso di soggiorno per protezione speciale, dopo che l’uomo ha cercato di fuggire all’avvistamento degli agenti in zona Stazione Ferroviaria. Durante la perquisizione, il 33enne è stato trovato in possesso di 14 involucri di cocaina e marijuana, per cui è stato arrestato. Inoltre, le autorità hanno attivato la procedura per la revoca del suo permesso di soggiorno.

Infine, sempre il 15 novembre, la Polizia ha arrestato un 68enne cittadino algerino, irregolare sul territorio nazionale dal 2016, mentre stava compiendo un borseggio a bordo di un tram in Riviera Tito Livio. L’uomo, già noto per numerosi precedenti per furti e reati contro il patrimonio, è stato bloccato da una Volante e, dopo l’identificazione, è stato trasferito al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Macomer, a Nuoro, per il suo definitivo allontanamento dall’Italia.

Questi interventi testimoniano l’impegno della Polizia di Stato di Padova nel contrasto alla criminalità e nella protezione dei cittadini, sia prevenendo reati legati agli stupefacenti che assicurando i trasgressori alla giustizia.

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Cronaca

Sport | Altra ordinanza di custodia cautelare in carcere per il capo ultrà del Milan

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Luca Lucci, noto capo ultrà della curva Sud del Milan, è stato nuovamente arrestato, questa volta nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano. L’indagine riguarda un’associazione criminale legata alla cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro, accusata di aver importato e distribuito oltre due tonnellate di stupefacenti, tra cui cocaina, in Lombardia e Calabria.

Lucci, già coinvolto nell’inchiesta sul tifo organizzato milanese, è finito in manette nel maxi blitz del 30 settembre scorso, che ha visto coinvolti diversi esponenti delle curve di San Siro, sia del Milan che dell’Inter. L’inchiesta aveva messo in luce un fiorente giro di affari illeciti, tra cui estorsioni e violenze, che legavano gli ultras delle due squadre ai traffici di droga.

L’ultrà milanista è anche indagato per il tentato omicidio di un altro tifoso rossonero, Enzo Anghinelli, agguato avvenuto nel 2019, per il quale è stato recentemente arrestato il presunto vice di Lucci, Daniele Cataldo.

Nell’ambito della nuova indagine della DDA, i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Pavia e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata hanno eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare che ha coinvolto 20 persone in totale, di cui 15 in carcere e 5 ai domiciliari. Gli arrestati sono accusati di far parte di un’associazione dedita al traffico di stupefacenti, con ramificazioni a livello nazionale e internazionale.

Le indagini hanno rivelato la struttura capillare dell’organizzazione, che operava in diverse zone del paese, ma soprattutto a Milano, dove l’obiettivo principale era la distribuzione di cocaina. Gli investigatori hanno sottolineato che l’organizzazione criminale era guidata da una figura che aveva preso il posto degli storici capi della Comasina, consolidando legami con i Barbaro di Platì e con i cartelli sudamericani, che gestiscono le rotte internazionali della droga.

L’arresto di Lucci e degli altri membri dell’associazione segna un altro importante passo nel contrasto al crimine organizzato e al traffico di stupefacenti, fenomeni che continuano a minacciare la sicurezza e l’integrità delle città italiane.

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