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Cronaca

Tentata rapina in un centro commerciale di Modena: arrestato un 40enne

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La Polizia di Stato di Modena ha arrestato un cittadino georgiano di 40 anni per tentata rapina in concorso, in seguito a un’incursione avvenuta il 12 gennaio scorso in un noto centro commerciale della città.

L’episodio si è verificato nel pomeriggio, intorno alle 16.30, quando la Squadra Volante è stata chiamata a intervenire dopo una segnalazione al 112NUE. Secondo la denuncia, l’indagato, insieme a un complice che è riuscito a fuggire, aveva rubato uno smartphone del valore di circa 1.000 euro da un espositore di un negozio del centro commerciale. Il 40enne aveva nascosto il dispositivo sotto il giubbotto e si stava dirigendo verso l’uscita quando è stato scoperto.

Nel tentativo di guadagnarsi la fuga, l’uomo ha spintonato e strattonato il personale del negozio, ma non è riuscito a sfuggire all’intervento della polizia. Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto un uncinetto in alluminio, mentre nei pressi dello scaffale da cui era stato prelevato lo smartphone è stato trovato un cacciavite, probabile strumento utilizzato per rimuovere i dispositivi antitaccheggio.

Dopo l’arresto, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena ha convalidato l’arresto dell’indagato e disposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria di Milano. Sono ancora in corso le indagini per identificare e rintracciare il complice che ha preso parte al tentativo di furto.

L’episodio sottolinea l’importanza dei controlli e della pronta reazione da parte delle forze dell’ordine, che hanno prontamente fermato il tentativo di rapina, contribuendo così a garantire la sicurezza del centro commerciale e dei suoi clienti.

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Cronaca

Arrestato 76enne a Roma, armi rubate e munizioni

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Un’operazione della Guardia di Finanza di Roma ha portato all’arresto di un pregiudicato settantaseienne, trovato in possesso di armi e munizioni illegali nella sua abitazione. I finanzieri, nell’ambito di un’azione mirata contro i traffici illeciti, hanno scoperto un fucile automatico, una doppietta e circa 200 munizioni. Il fucile risultava essere stato rubato, mentre la doppietta era detenuta senza regolare licenza.

L’anziano è stato arrestato con le accuse di detenzione abusiva di armi e ricettazione, e attualmente si trova agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Velletri.

Questa operazione rientra nelle attività di controllo messe in atto dalla Guardia di Finanza di Roma per contrastare i traffici illeciti di armi e altre sostanze pericolose. Le indagini sono ancora in corso e il procedimento si trova nella fase preliminare, con la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Spaccio di sostanze stupefacenti ad Arezzo: arrestato un cittadino nigeriano

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L’intensa attività di controllo e prevenzione della Squadra Mobile di Arezzo ha portato alla cattura di un cittadino nigeriano, sospettato di essere coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti. L’arresto è avvenuto lo scorso lunedì, nel quartiere Saione, una zona del centro cittadino che frequentemente viene monitorata per prevenire reati legati allo spaccio.

L’individuo, notato dagli agenti mentre si aggirava con fare sospetto, è stato osservato mentre si avvicinava ad alcune persone già conosciute dalle forze dell’ordine come assuntori di droghe. I poliziotti hanno deciso di intervenire tempestivamente, procedendo a un controllo che ha dato esito positivo. Durante la perquisizione personale, sono stati rinvenuti ben 52 involucri contenenti eroina e 5 involucri con cocaina, per un totale di 56,04 grammi di eroina e 3,11 grammi di cocaina. Oltre alla droga, gli agenti hanno sequestrato 770 euro in contante, una somma che si ritiene provenga dall’attività illecita di spaccio.

Il nigeriano è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 73 D.P.R. 309/1990. Successivamente, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida. Il giorno successivo, il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo gli arresti domiciliari per l’indagato, che ora dovrà affrontare le successive fasi processuali.

L’inchiesta, che si inserisce in un più ampio piano di controllo delle aree sensibili della città, dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti. Al momento, il soggetto arrestato gode della presunzione di innocenza, in attesa di un giudizio definitivo.

L’operazione della Squadra Mobile, con il supporto della Procura della Repubblica di Arezzo, continua a monitorare le zone ad alto rischio, al fine di garantire maggiore sicurezza alla cittadinanza e ridurre la diffusione delle sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Maxi Operazione contro la corruzione e maltrattamento di animali: arresti e sequestro di laboratori all’Università Magna Grecia di Catanzaro

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Una vasta operazione da parte della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con la Procura della Repubblica, ha portato all’arresto di 12 persone, tra cui alti dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Catanzaro e vertici dell’Università Magna Grecia. Le accuse sono gravi e spaziano dall’associazione a delinquere alla corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali.

L’inchiesta, che ha coinvolto anche altri 21 soggetti indagati, ha fatto luce su un sistema illecito che ha danneggiato sia la ricerca scientifica che il benessere degli animali. In particolare, i sospettati avrebbero pilotato le ispezioni condotte dall’A.S.P. nei laboratori scientifici dell’Università, falsificando i risultati per favorire il buon esito delle attività di ricerca, necessarie per ottenere ingenti finanziamenti pubblici. Le ispezioni avrebbero certificato la regolarità di strutture in realtà inadeguate, permettendo così il continuo flusso di fondi pubblici.

La Guardia di Finanza ha anche sequestrato due laboratori universitari utilizzati per la sperimentazione sugli animali, rivelando un ulteriore aspetto inquietante: la violazione delle normative sul benessere degli animali. È emerso infatti un allevamento abusivo utilizzato per alimentare i laboratori di ricerca, con episodi di maltrattamento e morte immotivata degli animali coinvolti negli esperimenti.

A carico dei dirigenti dell’A.S.P., le indagini hanno anche evidenziato pratiche di corruzione in relazione a concorsi pubblici, con il coinvolgimento di una figura di spicco legata alla famiglia di uno degli indagati.

Oltre al danno immediato arrecato agli animali, la condotta illecita ha falsato i risultati di esperimenti scientifici, compromettendo la validità delle ricerche. Gli arresti e i sequestri eseguiti sono il frutto di un’attenta e complessa indagine che continua a svilupparsi. La Procura di Catanzaro ha avviato il procedimento penale, mentre le forze dell’ordine proseguono con l’accertamento delle responsabilità degli altri indagati.

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