Cronaca

Tensione e protesta a Roma: corteo pro-Palestina imbratta vetrine e chiede lo stop al genocidio

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La manifestazione pro-palestinese a Roma ha portato diverse azioni e momenti simbolici di protesta. I partecipanti, tra cui studenti universitari e liceali, hanno sfilato in corteo per chiedere lo stop al “genocidio in Palestina” e al “massacro in Libano”, con l’aspettativa di circa 15.000 persone presenti. Il corteo è partito da Piazza Vittorio Emanuele e si è diretto verso Piazzale Ostiense, attraversando numerose vie centrali della città, come via Merulana, via Labicana e piazza del Colosseo.

Durante il corteo, sono stati esposti cartelli contro la politica israeliana e diversi simboli di solidarietà verso la Palestina. Tra le immagini più forti, una manifestante ha tenuto in braccio un fagotto avvolto in un lenzuolo bianco, simbolo di un bambino morto a Gaza. Sono stati anche eseguiti cori, tra cui “Intifada fino alla vittoria” e “Palestina libera”. Un momento particolarmente significativo si è verificato quando un gruppo di manifestanti ha esposto una bandiera palestinese tra le aste vuote della sede della FAO in viale Aventino, rispondendo alla domanda retorica “Dove sta la bandiera di Israele?”.

Alcuni atti simbolici, come l’imbrattamento delle vetrine su viale Aventino, tra cui quella di Unicredit, con scritte come “Free Gaza” e simboli anarchici, hanno suscitato preoccupazione, ma non si sono registrati scontri diretti tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Tuttavia, alcuni partecipanti hanno lanciato fumogeni e petardi contro le forze di polizia presenti davanti alla FAO.

Le richieste principali della manifestazione riguardano il cessate il fuoco in Palestina, il fermare le operazioni militari in Libano, e un appello per l’Italia a sospendere ogni supporto armato verso Israele, fermando anche gli accordi economici, politici e diplomatici con il paese. La protesta è stata organizzata da diverse realtà palestinesi e supportata da collettivi studenteschi e sigle sindacali.

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