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Cronaca

Taranto | Sequestrate banconote false per 7.900 euro

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In un’operazione mirata alla lotta contro la contraffazione, la Guardia di Finanza di Taranto ha sequestrato banconote false per un valore complessivo di oltre 7.900 euro. Nel corso delle indagini, le Fiamme Gialle hanno identificato 206 banconote contraffatte, prevalentemente da 20 e 50 euro, rintracciando potenziali filiere di produzione e distribuzione del denaro falso. Questi approfondimenti investigativi mirano a contrastare il fenomeno del “falso nummario” e a prevenire reati associati come la truffa e il riciclaggio.

Il supporto del Centro Nazionale Analisi della Banca d’Italia ha facilitato il rilevamento di possibili connessioni tra le banconote false e altre attività criminali nella provincia. La Guardia di Finanza, incaricata dalla normativa nazionale di proteggere la sicurezza economico-finanziaria, opera per tutelare il corretto funzionamento dei mercati e la fiducia del pubblico nell’euro.

Cronaca

Roccella Jonica (RC) | Incendio devasta lido balneare

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Un grave episodio ha colpito Roccella Jonica, dove un incendio di vaste proporzioni ha ridotto in cenere uno stabilimento balneare situato alla periferia della cittadina. La struttura, già chiusa da circa due mesi a causa della fine della stagione estiva, è stata avvolta dalle fiamme, destando preoccupazione tra i residenti.

I vigili del fuoco del distaccamento di Siderno sono intervenuti prontamente per domare le fiamme e limitare i danni. Nel contempo, i carabinieri di Roccella hanno avviato un’indagine per comprendere le cause dell’incendio, un evento che ha lasciato la comunità in stato di allerta e preoccupazione per la sicurezza.

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Cronaca

Lamezia Terme (CZ) | Ragazza sorpresa alla guida sotto l’effetto di droghe e alcool

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I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme hanno recentemente eseguito un’operazione di controllo straordinario sul territorio, finalizzata a combattere la criminalità e a garantire la sicurezza pubblica. Durante l’operazione, che ha visto coinvolti circa 40 militari, sono stati effettuati controlli su 90 persone e 40 veicoli, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di degrado urbano e delitti predatori.

Un episodio significativo è avvenuto quando una giovane di 30 anni è stata sorpresa alla guida della sua auto sotto l’effetto di droghe e alcool. Le autorità hanno inoltre deferito un uomo di 34 anni, trovato in possesso di un coltello a serramanico, e segnalato quattro giovani alla Prefettura per detenzione di sostanze stupefacenti, in particolare hashish.

I controlli hanno portato a sanzioni per violazioni del codice della strada, con multe che ammontano a 2.500 euro e il sequestro di un veicolo privo di assicurazione. Inoltre, sono state rilevate violazioni igienico-sanitarie in un ristorante del centro, con sanzioni elevate per un totale di 3.000 euro.

Questa operazione fa parte di un impegno costante delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi nella comunità, evidenziando la necessità di una vigilanza continua per prevenire atti di illegalità e promuovere un ambiente urbano più sicuro per tutti.

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Cronaca

Gianni Remo, finalmente assolto dopo 11 anni di ingiustizie

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Dopo un lungo percorso giudiziario che ha segnato profondamente la sua vita e quella del club Reggina, Gianni Remo, ex vice presidente della squadra, è stato definitivamente assolto dalle gravi accuse a suo carico. La sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, ha dichiarato che “il fatto non sussiste”, ponendo così fine a una saga che durava da undici anni.

L’arresto di Remo, avvenuto nel 2013, aveva avuto ripercussioni enormi, non solo sulla sua carriera personale, ma anche sulla Reggina stessa, che all’epoca si trovava in serie B. Le accuse di estorsione aggravata e concorso esterno in associazione mafiosa lo avevano portato a una detenzione ingiustificata, danneggiando gravemente le sue attività e contribuendo a un declino del club, che ha affrontato difficoltà economiche e sportiva culminate nel fallimento due anni dopo l’arresto.

Con la recente assoluzione, Gianni Remo e suo fratello Pasquale possono finalmente voltare pagina dopo anni di calunnie e sofferenza. Il loro avvocato, Antonino Curatola, ha espresso soddisfazione per il verdetto, sottolineando l’importanza di questa decisione per il recupero della dignità dei suoi assistiti. La sentenza ha riconosciuto la completa insussistenza delle accuse, mettendo in luce l’ingiustizia subita da Remo e il suo entourage.

Questo caso solleva interrogativi sulla gestione della giustizia e sull’impatto che le accuse infondate possono avere sulle vite delle persone. La vicenda di Gianni Remo dimostra come la verità possa emergere anche dopo anni di battaglie legali e come sia fondamentale garantire una difesa adeguata in un sistema giudiziario complesso.

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