Un ispettore della polizia di Stato di Prato è stato sottoposto a divieto di avvicinamento e al braccialetto elettronicocon l’accusa di atti persecutori nei confronti della moglie, con la quale è in fase di separazione. Il giudice per le indagini preliminari (GIP) ha disposto queste misure su richiesta della procura, che ha ottenuto anche il rinvio a processo immediato.

L’ispettore non potrà avvicinarsi all’abitazione della donna, al suo luogo di lavoro e alle case dei suoi familiari stretti.

Le indagini hanno rivelato numerosi episodi di persecuzione. L’uomo, secondo quanto riferito dal procuratore Luca Tescaroli, si sarebbe appostato sotto la casa della moglie e, tramite l’app Youpol, avrebbe fatto segnalazioni anonime false, accusandola di detenzione di stupefacenti e violenza familiare. Inoltre, le avrebbe danneggiato la vettura, suonato al citofono in orari inopportuni, fatto telefonate mute e l’avrebbe seguita per strada. L’ispettore avrebbe anche fatto in modo che la donna fosse coinvolta in pratiche di finanziamento indesiderate, costringendola a disdire ogni volta.

Il provvedimento cautelare è stato eseguito dalla squadra mobile di Prato.

Un provvedimento giudiziario che ha suscitato curiosità ha portato all’arresto di un uomo di 80 anni a Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena. I carabinieri hanno eseguito un ordine di condanna definitiva emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Forlì. L’anziano dovrà scontare una pena di tre anni e sei mesi di reclusione, oltre a pagare una multa di 15mila euro.

I fatti contestati risalgono al 2012, quando l’80enne fu coinvolto in un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti in vari comuni della provincia. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, la condanna è diventata definitiva, portando all’arresto dell’uomo da parte dei militari della stazione di Gambettola.

Una volta rintracciato, l’anziano è stato arrestato e, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria per il proseguimento della vicenda legale.

I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, con il supporto del Gruppo Roma, del Nucleo Cinofili di Santa Maria Galeria, del NAS e del NIL di Roma, hanno intensificato i controlli nell’area della Stazione Termini e nelle zone limitrofe, un punto cruciale per il flusso di turisti e pendolari della Capitale. L’operazione mirava a prevenire e contrastare la microcriminalità e il degrado che influenzano la percezione della sicurezza nelle aree ad alta affluenza.

Durante i controlli, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno denunciato 4 persone per l’inosservanza del D.A.C.U.R. (Divieto di Accesso alle Aree Urbane a Rischio) emesso dal Questore di Roma. Altre 2 persone sono state denunciate per il mancato rispetto del divieto di accesso ai locali pubblici.

Inoltre, 5 persone sono state sanzionate amministrativamente per aver violato il divieto di stazionamento nei pressi della stazione, con contestuale notifica di un ordine di allontanamento per 48 ore e una multa di 100 euro. Un giovane è stato segnalato alla Prefettura poiché trovato in possesso di modiche quantità di stupefacenti per uso personale, grazie all’intervento dei cani antidroga.

I Carabinieri hanno inoltre effettuato controlli alle attività commerciali, sanzionando due esercizi con multe per un totale di 4.000 euro per la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo HACCP e la mancata tracciabilità dei prodotti, oltre a riscontrare carenze igienico-sanitarie.

Nel complesso, durante le operazioni sono state identificate 256 persone e controllati 169 veicoli, contribuendo così a rafforzare la sicurezza e la legalità nell’importante snodo di Roma Termini.