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Cronaca

Strangoli (Kr) | Donna accusata di maltrattamenti in famiglia allontanata dalla casa coniugale

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Nei giorni scorsi a Strongoli, i Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica. La misura è stata adottata nei confronti di una donna di 43 anni, accusata di maltrattamenti in famiglia nei confronti del marito e dei quattro figli minori.

Secondo l’accusa, la donna avrebbe ripetutamente aggredito il marito sia fisicamente che verbalmente nel corso degli ultimi sei anni. Tra gli episodi di violenza descritti, si segnala un incidente nel 2022, in cui l’uomo ha riportato la frattura di un dito della mano. Le prime indagini, avviate dopo la denuncia presentata dalla vittima, hanno raccolto prove significative, tra cui l’uso di coltelli, abuso di alcol e il lancio di oggetti, rivelando che la violenza non si fermava nemmeno davanti ai quattro figli, che spesso assistevano alle scene.

Il materiale probatorio raccolto dai Carabinieri è stato condiviso con la Procura della Repubblica di Crotone, che ha richiesto l’adozione di misure cautelari. Il Giudice per le Indagini Preliminari, accogliendo la richiesta, ha ordinato per la donna l’allontanamento dalla casa coniugale e il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle vittime, imponendo una distanza minima di 500 metri e l’uso di un braccialetto elettronico. Attualmente, l’inchiesta è nella fase delle indagini preliminari. La prossima fase prevede l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa della donna, la cui colpevolezza sarà valutata nel corso del processo, dove avrà diritto a un giusto contraddittorio.

Cronaca

San Ferdinando (RC) | Carabiniere fuori servizio sventa furto di pedane per disabili sulla spiaggia

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Nel pomeriggio di ieri, un carabiniere fuori servizio ha sventato un tentativo di furto delle pedane per disabili installate sul lungomare di San Ferdinando. Il militare, recentemente assegnato alla locale Stazione dei Carabinieri, ha notato tre giovani intenti a rimuovere le pedane di plastica posizionate dal Comune per consentire l’accesso alla spiaggia, in particolare alle persone con disabilità.

Insospettito dal comportamento dei ragazzi, il carabiniere ha prontamente contattato il Comandante di Stazione per verificare se fosse stata concessa un’autorizzazione per la rimozione delle pedane. Non avendo riscontrato alcun permesso, il militare ha deciso di monitorare la situazione da vicino, mentre richiedeva il supporto dei colleghi in servizio.

All’arrivo della pattuglia, i carabinieri hanno fermato i tre giovani, scoprendo che una parte delle pedane era già stata caricata su un’auto. Tra i fermati, uno è risultato essere minorenne. Dopo essere stati condotti in caserma per la formalizzazione degli atti, le 11 pedane nascoste nel veicolo sono state sequestrate. I tre giovani sono stati denunciati per furto aggravato in concorso e interruzione di pubblico servizio. Quest’ultimo reato è stato ipotizzato a causa dell’importanza delle pedane nel garantire l’accesso alla spiaggia anche alle persone su sedia a rotelle.

Il minore è stato affidato a un familiare, che è stato convocato in caserma. L’intervento, reso possibile grazie alla prontezza e alla vigilanza del carabiniere libero dal servizio, dimostra ancora una volta l’impegno costante dei Carabinieri nel garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti di tutti i cittadini, specialmente delle fasce più vulnerabili.

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Cronaca

Roma | Giovane arrestato per tentato omicidio e violenza sessuale su fidanzata

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La notte tra sabato e domenica, una ragazza romana di 20 anni ha chiesto aiuto citofonando ai Carabinieri della Stazione di Roma Prenestina, denunciando un grave episodio di violenza da parte del suo fidanzato. Secondo quanto riportato dalla vittima, dopo una violenta discussione, il fidanzato avrebbe tentato di strangolarla utilizzando il filo del caricabatterie del cellulare. Dopo essere riuscita a fuggire, la giovane ha continuato a ricevere messaggi minatori dal ragazzo, contenenti esplicite minacce di morte.

La donna ha inoltre rivelato agli agenti di essere stata vittima di analoghe condotte vessatorie e violente da circa un anno, che non aveva mai denunciato. In una circostanza, ha riferito di essere stata costretta a subire rapporti sessuali contro la sua volontà.

Dopo l’allarme, la ragazza è stata soccorsa e trasportata presso l’Ospedale “San Giovanni Addolorata”, dove è stata sottoposta al protocollo antiviolenza. I medici l’hanno dimessa con una prognosi di 20 giorni.

Immediatamente, i Carabinieri della Stazione di Roma Prenestina, con la collaborazione dei Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Dante, hanno attivato il “codice rosso” e hanno avviato le ricerche del fidanzato, un 19enne romano. Ignaro della denuncia, il giovane aveva informato la ragazza che l’avrebbe aspettata sotto l’abitazione in zona Serenissima, dove i due da poco tempo convivevano.

All’appuntamento, tuttavia, invece della ragazza, il giovane si è trovato di fronte i Carabinieri, che lo hanno arrestato in flagranza di reato. È stato gravemente indiziato per i reati di maltrattamenti in famiglia, tentato omicidio e violenza sessuale. Il ragazzo è stato quindi condotto presso la casa circondariale di Roma “Regina Coeli”. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto, disponendo per lui gli arresti domiciliari e l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Cronaca

Teramo | scoperto un laboratorio che produceva abbigliamento e calzature con marchi contraffatti

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Nell’ambito della costante azione di controllo economico del territorio, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Teramo ha individuato uno degli hub di distribuzione della filiera del falso, procedendo al sequestro di numerosi capi di abbigliamento contraffatti e di una macchina “pressa a trasferimento termico” utilizzata per imprimere marchi noti su tali prodotti.

L’operazione, frutto di un’attenta attività di monitoraggio, pedinamento e sequestri condotta lungo la zona costiera teramana durante i recenti mesi estivi, ha portato i finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo PEF di Teramo a scoprire un “vero e proprio laboratorio del falso” situato in un’abitazione privata a Pescara. All’interno del laboratorio, oltre ai vari articoli di abbigliamento contraffatti, sono stati rinvenuti una pressa a caldo perfettamente funzionante e oltre 2.000 cliché (matrici) pronti per essere utilizzati su nuovi capi di abbigliamento presenti in loco.

Tra i prodotti sequestrati figurano maglie, felpe, pantaloni, borse, marsupi e scarpe recanti marchi contraffatti di noti brand internazionali come Prada, Gucci, Chanel, Burberry, Liu-Jo e Nike. La sofisticazione dei metodi utilizzati per la produzione di questi articoli falsificati rendeva difficile distinguere i prodotti contraffatti dagli originali, potenzialmente ingannando numerosi consumatori.

Il responsabile del laboratorio, un cittadino di origine senegalese già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici in materia di contraffazione, è stato nuovamente deferito all’autorità giudiziaria per i reati di “introduzione e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione”.

L’operazione fa parte di un ampio servizio di contrasto alla contraffazione attuato dai militari della Sezione Mobile del Nucleo PEF di Teramo. Nel solo anno 2024, le attività di controllo e repressione hanno portato alla denuncia a piede libero di otto soggetti per reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione, nonché al sequestro di oltre 5.000 capi di abbigliamento palesemente contraffatti. Se immessi nel mercato, tali prodotti avrebbero fruttato un illecito profitto stimato di circa 25.000 euro.

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