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Cronaca

Spoleto (PG) | Sequestro di un’area adibita a deposito di rottami: violazioni ambientali e sicurezza sul lavoro

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Perugia, con il supporto del Reparto Aereonavale di Civitavecchia, hanno eseguito un importante intervento a Spoleto, sequestrando un’area di circa 3000 mq utilizzata come deposito di rottami e pezzi di ricambio per autovetture. Durante l’operazione, è emerso un quadro di violazioni ambientali e di sicurezza sul lavoro che ha portato al sequestro di numerosi rifiuti pericolosi e alla contestazione di illeciti da parte del titolare dell’attività.

Nell’area sono stati trovati oltre 200 automezzi abbandonati, insieme a un grande quantitativo di parti meccaniche, batterie al piombo, rottami ferrosi, metalli e apparecchiature elettriche. Tali rifiuti, depositati in un’area non autorizzata, non erano stati trattati in conformità con la normativa ambientale, che impone specifici interventi di “messa in sicurezza” per evitare rischi per la salute e l’ambiente. In particolare, i veicoli erano stati abbandonati senza essere bonificati dai residui di plastica, vetro e oli esausti, creando così pericoli per chi lavorava nell’area e per la sicurezza pubblica.

Il titolare della società che gestiva il deposito è stato deferito alla Procura della Repubblica di Spoleto, e la sua attività è stata sottoposta a sequestro. L’intervento delle Fiamme Gialle ha messo in evidenza anche violazioni alle normative sulla sicurezza sul lavoro, con un’accumulo disordinato di veicoli che impediva il passaggio sicuro dei dipendenti, contravvenendo così agli obblighi di tutela dei lavoratori previsti dal Decreto Legislativo 81/2008.

L’operazione dimostra l’impegno continuo della Guardia di Finanza nella protezione dell’ambiente, della salute pubblica e della sicurezza dei luoghi di lavoro, nonché nella lotta contro la concorrenza sleale, contrastando chi opera fuori dalle regole, danneggiando chi rispetta le normative vigenti. I controlli, anche tramite sorvoli aerei, sono parte integrante delle attività di prevenzione e repressione degli illeciti nella regione, mirate a garantire un mercato sano e sicuro.

Come da principio di presunzione di innocenza, la responsabilità penale del titolare dell’attività sarà accertata solo in seguito a un eventuale processo con sentenza definitiva.

Cronaca

Siena | Due minorenni denunciati per tentata rapina in centro storico

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Durante i servizi di controllo intensificati per le festività natalizie, gli agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Siena hanno identificato due minorenni italiani accusati di un presunto tentativo di rapina ai danni di un giovane nel cuore del centro storico.

L’episodio si sarebbe verificato intorno alla mezzanotte, quando la vittima, un giovane domiciliato a Siena per motivi di lavoro, stava rientrando a casa. Secondo quanto ricostruito, i due ragazzi, un 17enne residente a Siena e un 16enne originario della Sicilia ma domiciliato in provincia, lo avrebbero seguito, tentando di costringerlo a consegnare del denaro. Nella colluttazione, avrebbero cercato di strappargli lo zaino e utilizzato uno spray al peperoncino per intimidirlo. Tuttavia, l’uso maldestro dello spray avrebbe provocato disagi anche ai presunti aggressori, permettendo alla vittima di sfuggire e rifugiarsi nella propria abitazione.

L’episodio è stato successivamente ricostruito grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. I filmati mostrano i due giovani in Piazza del Mercato intenti a sciacquarsi il viso presso una fontanina, probabilmente nel tentativo di alleviare gli effetti dello spray. Dopo essersi trattenuti nella piazza per alcuni minuti, i ragazzi si sono allontanati.

Gli agenti, ricordando di aver fermato due giovani con abbigliamento e caratteristiche corrispondenti durante un controllo serale in Via Malavolti, sono riusciti a identificarli. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze con l’accusa di tentata rapina in concorso.

L’operazione dimostra l’efficacia dei controlli intensificati in città, volti a garantire maggiore sicurezza durante il periodo natalizio.

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Cronaca

Bari | Chiuso un noto bar del centro per motivi di sicurezza pubblica

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Un bar situato nel cuore del quartiere Umbertino di Bari è stato temporaneamente chiuso su disposizione del Questore, che ha sospeso la licenza di somministrazione di alimenti e bevande. La decisione è scaturita a seguito di verifiche effettuate dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, che hanno evidenziato come il locale rappresentasse un rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Le indagini hanno portato alla luce una serie di episodi preoccupanti: numerosi sequestri di sostanze stupefacenti a carico di clienti, frequenti risse, e la costante presenza di persone con precedenti penali o legate al consumo di droga. Tali elementi hanno spinto le autorità a intervenire per porre un freno alla situazione.

Il provvedimento prevede la chiusura del locale per un periodo di 15 giorni, una misura preventiva volta a tutelare la comunità e a ripristinare un ambiente più sicuro nel quartiere. Questo intervento rientra nell’ambito di un’attività più ampia di controllo e vigilanza condotta dalla Polizia Amministrativa della Questura di Bari.

L’operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare situazioni che mettono a rischio la serenità e la sicurezza cittadina, richiamando al rispetto delle normative per garantire un utilizzo responsabile degli spazi pubblici.

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Cronaca

Salò (BS) | Truffa ai danni di un parroco: arrestata coppia di romeni

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Due cittadini romeni, un uomo e una donna, entrambi nati nel 1993, sono stati arrestati in flagranza dai Carabinieri della Compagnia di Salò con l’accusa di truffa aggravata in concorso. I due, che da tempo avevano preso di mira un parroco di una chiesa di periferia, avevano ingannato il sacerdote facendogli credere di dover contribuire a una causa di estrema necessità.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la coppia aveva raccontato al prete che la sorella della donna era gravemente malata e necessitava di urgenti trattamenti medici in Romania. Convinto della buona fede degli interlocutori e desideroso di aiutare, il parroco aveva più volte consegnato loro del denaro per fronteggiare le presunte spese sanitarie. Nel corso dei mesi, la somma complessiva arrivò a diverse migliaia di euro.

Tuttavia, al ricevimento di un’ulteriore richiesta di denaro da parte della coppia, il sacerdote ha iniziato a nutrire dei dubbi sulla veridicità della storia. Sospettoso, ha deciso di contattare i Carabinieri, che hanno immediatamente avviato accertamenti, scoprendo che la malattia della “sorella” non esisteva affatto.

Il 12 dicembre scorso, la coppia ha riproposto l’ennesima richiesta di denaro, ma stavolta ad attenderli fuori dalla chiesa c’erano i Carabinieri. I due sono stati trovati in possesso di una busta contenente 700 euro, l’ultimo importo consegnato dal sacerdote. Dopo l’arresto, sono stati portati al Tribunale di Brescia per il rito direttissimo.

Le indagini sono ancora in corso e, come da prassi, gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a una sentenza definitiva. Il caso evidenzia come l’inganno fosse pianificato e come la pronta reazione del parroco abbia permesso di fermare i truffatori prima che potessero danneggiare ulteriormente la vittima.

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