Cronaca
Soverato (CZ) | 9 indagati per lottizzazione abusiva
Nell’ambito di un’operazione volta a contrastare gli interventi edilizi eseguiti senza le dovute autorizzazioni, rivelatisi costituenti una lottizzazione abusiva, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro ha deciso di deferire a giudizio diverse figure coinvolte.
Tra di esse figurano Michele Menniti, 67 anni, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Soverato, originario di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio; l’ingegnere Marcello Talotta, 52 anni, residente a Catanzaro; Salvatore Siviglia, 60 anni, dirigente dell’Uoa Foreste Forestazione e
difesa del suolo della Regione Calabria, proveniente da Melito Porto Salvo; Serafino Nero, 69 anni, responsabile del procedimento, residente a Decollatura; Ilario Sorgiovanni, 56 anni, tecnico progettista originario di Gioveno (To); Gennaro Procopio, 58 anni, direttore dei lavori, di Catanzaro; Domenico Notaro, 37 anni, direttore dei lavori, residente a Soverato; Angela Tarantino, 43 anni, nata a Catanzaro; e Roberto Sarlo, 37 anni, di Catanzaro.
Il processo nei loro confronti avrà inizio il prossimo 9 luglio presso il Tribunale collegiale di Catanzaro. Tuttavia, sono state decise altre misure per due degli indagati: il non luogo a procedere è stato decretato per Gianluca Ganci, 49 anni, finanziere di Napoli, e per Carmela Ermogida, 44 anni, di Catanzaro.
L’inchiesta condotta dai carabinieri ha rivelato una serie di presunti illeciti che avrebbero permesso la realizzazione di edifici abusivi nella località di Pappajanni, nel Comune di Soverato. In breve, grazie alla compiacenza dei funzionari pubblici operanti nell’area in questione, la quale ricade in parte in zona agricola e in parte in zona di espansione residenziale, Talotta avrebbe proceduto alla realizzazione di costruzioni abusive. Queste comprendevano un muro in cemento armato e uno sbancamento con getto di magrone, al fine di edificare ulteriori strutture, attraverso il frazionamento in lotti separati e la successiva vendita a terzi, almeno in parte, degli stessi edifici.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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