Cronaca

Sondrio | Primi avvisi di garanzia per la donna morta in aerofune

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La Procura di Sondrio, guidata da Piero Basilone, ha notificato i primi avvisi di garanzia ad alcuni dipendenti della Fly Emotion di Bema, in seguito all’incidente che ha causato la morte di Ghizlane Moutahir, una donna marocchina di 41 anni precipitata durante la traversata con l’aerofune in Valtellina. L’ipotesi di reato è omicidio colposo, e l’avviso di garanzia è un atto necessario nell’ambito delle indagini.

I dipendenti iscritti nel registro degli indagati includono coloro che hanno assistito la donna durante la vestizione, il briefing prima del salto, i responsabili della sicurezza e dell’attività. L’impianto, ora sotto sequestro, impiega una quindicina di addetti, alcuni dei quali erano in servizio durante l’incidente, osservato dalle giovani nipoti della vittima, che hanno registrato la tragedia con uno smartphone.

Durante il tragitto sulla valle del Bitto, tra Albaredo e Bema, la donna si sarebbe staccata dalla zipline, schiantandosi da un’altezza di oltre trenta metri. Il video dell’incidente, ripreso dalla nipote 24enne della vittima, è stato acquisito dagli investigatori.

Venerdì sarà eseguita l’autopsia, alla quale potranno partecipare i familiari della vittima e altri soggetti interessati. Gli esperti dovranno esaminare anche l’imbrago rimasto sulla fune dopo l’incidente.

Nel frattempo, i militari del Sagf-Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Sondrio, incaricati dal pm Stefano Latorre di condurre le indagini, continuano ad ascoltare i testimoni presenti durante l’incidente e a verificare la presenza di eventuali precedenti simili, al fine di raccogliere ulteriori elementi utili alle indagini.

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