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Cronaca

Siena | Vettura a metano si ribalta, intrappolata una bambina di 3 anni: intervengono vigili del fuoco

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Il comando dei Vigili del Fuoco di Siena ha effettuato tre interventi rilevanti nel corso della giornata odierna, rispondendo prontamente a situazioni di emergenza in diverse località della provincia.

Il primo intervento è avvenuto intorno alle 12.50 nella località Le Cortine, nel comune di Asciano, dove si è verificato un incendio di sterpaglie. Le fiamme hanno minacciato alcuni capannoni e un recinto per cavalli. Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco ha permesso di domare l’incendio rapidamente, evitando che si propagasse ulteriormente. Non sono stati riportati feriti né tra le persone né tra gli animali.

Poco dopo, intorno alle 15.50, una squadra del distaccamento di Montepulciano è intervenuta a seguito di un incidente stradale sulla A1, al chilometro 387+400 in direzione nord. L’incidente ha coinvolto un’autovettura e un camion. I Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza l’area dell’incidente, mentre i sanitari del 118 hanno preso in carico alcune persone ferite. Per consentire il flusso del traffico, è stata temporaneamente lasciata aperta la corsia di sorpasso.

Infine, intorno alle 16.00, i Vigili del Fuoco sono stati chiamati per un altro incidente stradale sulla SP 33, in località Torri di Crevole, nel comune di Murlo. In questo caso, una vettura alimentata a gas metano si è ribaltata, intrappolando al suo interno due adulti e una bambina di circa 3 anni. La squadra dei Vigili del Fuoco ha provveduto ad estrarre i tre occupanti, affidandoli poi alle cure dei sanitari del 118. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i Carabinieri per le indagini del caso.

Gli interventi odierni dei Vigili del Fuoco di Siena evidenziano ancora una volta l’importanza del loro ruolo nella gestione delle emergenze, garantendo la sicurezza della comunità in situazioni critiche.

Cronaca

Scontri a Torino durante lo sciopero generale: antagonisti contro la polizia in via Sacchi

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ADN24

Tensione e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine a Torino durante lo sciopero generale di giovedì 28 novembre. Gli incidenti si sono verificati nel centro città, vicino alla stazione di Porta Nuova, precisamente in via Sacchi, dove un gruppo di antagonisti ha cercato di forzare il cordone di polizia e irrompere nella manifestazione principale. I manifestanti, appartenenti allo “spezzone sociale” del corteo, hanno tentato di passare con violenza attraverso la linea di sicurezza eretta dalle forze dell’ordine.

Le forze dell’ordine hanno risposto prontamente con cariche e manganellate, cercando di disperdere i dimostranti. I manifestanti hanno reagito con forza, sferrando calci, pugni e usando le aste delle bandiere per contrastare gli agenti. L’episodio ha avuto un forte impatto, con la zona di via Sacchi che è diventata teatro di uno scontro violento tra i due schieramenti.

Durante la protesta, i manifestanti hanno lanciato slogan contro il leader della Lega, Matteo Salvini, e si sono espressi anche contro il progetto della Tav Torino-Lione, tema che ha alimentato accesi dibattiti nel paese. La manifestazione, che inizialmente si era svolta in modo pacifico, ha subito una pesante escalation di violenza, attirando l’attenzione delle autorità locali.

Gli scontri sono stati un episodio di tensione che ha segnato la giornata di sciopero, alimentando le polemiche sulle modalità di protesta e sulla gestione dell’ordine pubblico. La situazione è stata monitorata dalle forze di sicurezza per evitare ulteriori escalation.

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Cronaca

Esplosione in un casolare abbandonato a Ronco all’Adige: morto un giovane, ipotesi di bombola di gas

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ADN24

Una tragica esplosione ha causato la morte di un giovane nella serata di giovedì 28 novembre a Ronco all’Adige, in provincia di Verona. La deflagrazione ha coinvolto un casolare abbandonato situato in via Colombarotto, una zona rurale del comune. La vittima, un 26enne senza fissa dimora di origine marocchina, si trovava al pianterreno dell’edificio, che è stato completamente distrutto dall’esplosione. Al momento della tragedia, il giovane sembra aver trovato rifugio nello stabile insieme ad altre persone, ma la deflagrazione lo ha ucciso sul colpo.

Un altro giovane che si trovava con lui è riuscito a mettersi in salvo e ha immediatamente lanciato l’allarme, chiamando il 118. Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari, per il 26enne non c’è stato nulla da fare. I carabinieri di Verona e i vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per i rilievi e per cercare di determinare le cause dell’esplosione.

Tra le ipotesi più accreditate, quella che la deflagrazione sia stata provocata da una bombola di gas che, accesa per scaldarsi, sarebbe esplosa improvvisamente. Le indagini sono ancora in corso per accertare le esatte circostanze che hanno portato a questa tragedia, che ha scosso la comunità locale.

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Cronaca

Carugo (Como), per 10 anni riscuote la pensione del padre deceduto: ‘rubati’ 64.300 euro

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ADN24

Un caso di frode e occupazione abusiva è stato scoperto a Carugo, in provincia di Como, dove un uomo di 50 anni ha continuato a incassare la pensione del padre, deceduto nel dicembre 2014, per un totale di 64.300 euro. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Erba, hanno rivelato che l’uomo, dopo la morte del genitore, ha continuato a prelevare regolarmente dal conto bancario dove veniva accreditata la pensione. Era l’unico delegato a operare su quel conto, che aveva aperto insieme al padre prima della sua morte.

Oltre a questa frode ai danni dell’Inps, il 50enne è stato accusato anche di occupazione abusiva di un appartamento di edilizia residenziale pubblica, originariamente assegnato al padre. Le indagini sono state avviate dopo una segnalazione dell’Aler di Como, che, durante i controlli amministrativi di routine, aveva rilevato l’occupazione irregolare dell’immobile di proprietà pubblica.

L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Como per indebita percezione di erogazioni da parte dell’Inps e per aver occupato senza titolo l’appartamento. Questo caso mette in luce un fenomeno di frode che ha avuto luogo per oltre dieci anni, con un danno significativo per l’ente previdenziale e un’ulteriore irregolarità legata all’immobile pubblico.

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