Cronaca
Sicilia | Operazione “LUA MATER”: Ordinanze di applicazione di misura cautelare nei confronti di esponenti di famiglie mafiose
Questa mattina, la Polizia di Stato ha dato seguito all’operazione “LUA MATER” con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Caltanissetta. L’operazione ha coinvolto i membri delle famiglie mafiose di Pietraperzia e Regalbuto, mirata a smantellare le loro strutture criminali e a contrastare l’infiltrazione mafiosa nella regione.
L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e supportata da diverse unità della Polizia di Stato, ha portato alla scoperta di significativi arsenali di armi. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di due vasti depositi di armi da guerra e comuni, inclusi fucili mitragliatori, pistole e munizionamento vario.
Le operazioni si sono concentrate su due fronti principali: la famiglia mafiosa di Pietraperzia e quella di Regalbuto. Nel caso di Pietraperzia, le indagini hanno permesso di identificare e sequestrare un ampio arsenale custodito presso la proprietà di un noto esponente mafioso. Questo arsenale era stato nascosto in sacchi interrati in terreni adiacenti, successivamente rinvenuti grazie all’uso di telecamere termiche.
Parallelamente, le forze dell’ordine hanno scoperto un arsenale simile a Regalbuto, custodito presso il magazzino di un bar. Qui, l’arsenale comprendeva armi da guerra e munizionamento, rinvenuto dopo un intervento mirato che ha portato all’arresto del titolare del bar.
Le indagini hanno rivelato anche la riorganizzazione delle attività mafiose nella provincia di Enna, con stretti legami tra le famiglie locali e il clan Santapaola di Catania. Sono emersi dettagli sull’attività di estorsione, regolazione delle controversie e traffico di stupefacenti operata dai mafiosi, dimostrando la loro capacità di esercitare controllo criminale su vari aspetti della vita locale.
Durante l’operazione, circa 180 agenti sono stati coinvolti nelle perquisizioni e nei controlli, con l’ausilio di unità cinofile e altre risorse specializzate. Le forze di polizia hanno eseguito perquisizioni in diversi luoghi e tra i soggetti sospettati di avere legami con le organizzazioni mafiose.
Questa operazione rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata in Sicilia, mirando a disarticolare le strutture mafiose e a ripristinare la sicurezza e l’ordine pubblico nella regione.
Cronaca
Caserta | Arrestato uomo ricercato dalla Grecia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato un cittadino pakistano di 31 anni, ricercato dalle autorità greche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo, che si trovava in Italia come richiedente protezione internazionale, aveva fornito diverse identità nel corso della sua permanenza nel Paese, suscitando i sospetti delle forze dell’ordine.
Durante un controllo di routine, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Caserta ha avviato delle verifiche approfondite, incrociando i dati dell’individuo con le informazioni disponibili nelle banche dati delle forze di polizia. Le indagini hanno permesso di risalire a un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità greche, che accusano l’uomo di aver facilitato l’ingresso illegale di migranti in Grecia, dietro pagamento.
In esecuzione del mandato, l’uomo è stato arrestato e trasferito nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione della Corte d’Appello di Napoli, per gli adempimenti necessari all’estradizione verso la Grecia. Questo intervento sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale nella lotta contro il crimine legato all’immigrazione clandestina.
Cronaca
Ancona | Contrasto all’immigrazione clandestina: arrestato giovane tunisino irregolare
Prosegue senza sosta l’impegno della Questura di Ancona nella lotta contro l’immigrazione clandestina e il mantenimento della sicurezza pubblica. Nella notte tra il 25 e il 26 novembre, un’operazione della Squadra Mobile ha portato all’arresto di un giovane tunisino, classe 2004, che si trovava irregolarmente sul territorio italiano e già noto per precedenti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Il giovane era uno dei membri di un gruppo di extracomunitari che, nel luglio 2023, aveva creato disordini durante un normale controllo di polizia, accerchiando gli agenti delle volanti e sfidando le autorità in un episodio che aveva suscitato grande attenzione sui social media, in particolare tra i giovani anconetani. Nei mesi successivi, l’Ufficio Immigrazione era riuscito a rimpatriare gli altri componenti del gruppo, ma il tunisino era rimasto irreperibile, nonostante fosse stato destinatario di due dinieghi di asilo, per le cui richieste aveva tentato di rimanere in Italia.
L’operazione che ha portato al suo rintraccio è stata condotta dalla Squadra Mobile, che lo ha trovato all’interno di uno stabile in condizioni precarie: privo di documenti e in stato di intossicazione da monossido di carbonio. Gli accertamenti successivi hanno confermato la sua irregolarità sul territorio nazionale. In considerazione della sua pericolosità, vista la sua storia criminale e il rischio per l’ordine pubblico, è stato deciso l’accompagnamento immediato al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), in attesa del rimpatrio definitivo.
Il Questore di Ancona, Capocasa, ha ribadito l’alto impegno della Polizia nella lotta all’immigrazione clandestina, sottolineando come la vigilanza sia fondamentale per garantire un elevato livello di sicurezza urbana. “Il lavoro quotidiano delle Forze dell’Ordine è essenziale per combattere la presenza di stranieri pericolosi e irregolari, che possono creare gravi turbative all’ordine pubblico. Il nostro obiettivo è garantire una sicurezza che sia tangibile e reale per i cittadini”, ha dichiarato il Questore.
Questo intervento dimostra l’efficacia e la determinazione della Polizia nell’affrontare e risolvere situazioni critiche legate all’immigrazione irregolare, assicurando che le leggi vengano rispettate per tutelare la sicurezza di tutti.
Cronaca
Ancona | Arrestato giovane pregiudicato per scontare condanna definitiva: reati di danneggiamento e violenza sessuale
Nei giorni scorsi, la Squadra Mobile di Ancona ha arrestato un giovane di 26 anni, pregiudicato e residente nel centro cittadino, per l’esecuzione di una condanna definitiva che lo obbliga a scontare una pena complessiva di 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere. La condanna, emessa dalla Corte d’Appello di Ancona, deriva da due gravi reati: danneggiamento seguito da incendio e violenza sessuale.
Il primo reato, relativo a episodi di vandalismo e incendio di attrezzature al parco del Passetto di Ancona, risale al maggio 2017, quando il giovane, insieme a un gruppo di minorenni, aveva causato danni alle strutture del parco. Grazie a un’attenta indagine, la Squadra Mobile aveva identificato il giovane insieme ad altri 15 ragazzi, tra cui diversi minorenni. L’ex assessore comunale Stefano Foresi, a nome del Comune di Ancona, aveva formalizzato una denuncia che portò all’indagine e alla successiva condanna.
La condanna più grave, tuttavia, riguarda il reato di violenza sessuale, commesso nel maggio 2016. All’epoca, appena maggiorenne, il giovane aveva abusato di una minorenne in un vicolo nei pressi di Piazza Roma, insieme ad altri due complici. L’indagine condotta dalla Squadra Mobile portò all’identificazione del ragazzo, che fu deferito alla Procura di Ancona.
L’arresto è stato effettuato il pomeriggio del 26 novembre, quando gli agenti hanno rintracciato il giovane in un appartamento del centro e lo hanno accompagnato al carcere di Ancona-Montacuto per l’espiazione della pena. La sua condanna riflette la gravità dei crimini commessi e segna la conclusione di un lungo iter giudiziario.
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