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Cronaca

Sant’Agata di Militello (ME) | Furto: arrestato responsabile grazie alle indagini e alle videosorveglianze

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Lo scorso mese di ottobre, le forze dell’ordine di Sant’Agata di Militello sono state impegnate in una serie di indagini relative a furti e tentativi di furto avvenuti in abitazioni private. In due casi distinti, i ladri sono riusciti a portare via oggetti di valore, tra cui gioielli in oro, per un valore complessivo superiore ai 2.000 euro. In un altro episodio, invece, un malvivente ha tentato di introdursi in una casa, ma è stato interrotto dalla presenza del proprietario, riuscendo a scappare senza commettere il reato.

Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di Sant’Agata di Militello, coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno portato a individuare l’autore dei crimini. Si trattava di un uomo di Catania, noto alle forze dell’ordine, che aveva intrapreso spostamenti in tutta la Sicilia per compiere furti e reati contro il patrimonio.

Le indagini sono state notevolmente agevolate dalla collaborazione con i sistemi di videosorveglianza locali, i cui filmati sono stati attentamente esaminati dagli agenti. Inoltre, il contributo della Polizia Scientifica ha rivelato elementi chiave che hanno permesso di identificare il responsabile.

L’indagato, interrogato dalle autorità, ha ammesso la sua responsabilità per tutti i crimini commessi. La prova raccolta ha portato il G.I.P. del Tribunale di Patti a emettere un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. L’uomo, già sottoposto alla stessa misura per una rapina commessa a Palermo, è stato arrestato con il supporto della Questura di Catania e trasferito nella sua abitazione.

Si ricorda che il procedimento è ancora nelle fasi preliminari, e in ossequio alla presunzione di innocenza, l’indagato sarà sottoposto a eventuali ulteriori verifiche.

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Bagheria (PA) | Operazione antidroga: cinque arresti per traffico di sostanze stupefacenti

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I Carabinieri della Compagnia di Bagheria, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, hanno dato il via a una serie di arresti legati al traffico illecito di droga nella zona di Casteldaccia. Cinque persone, tutte palermitane e già conosciute alle forze dell’ordine, sono state arrestate con l’accusa di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

L’indagine, condotta tra ottobre 2023 e febbraio 2024 dai militari del Nucleo Operativo, ha permesso di ricostruire in modo preciso un’organizzazione criminale dedita al commercio di cocaina e crack. Gli indagati, giovani tra i venti e i trent’anni, avevano utilizzato un piccolo magazzino, noto come “casuzza”, a Casteldaccia come deposito per le sostanze stupefacenti, dove venivano anche preparate e confezionate per la vendita.

L’attività investigativa ha rivelato il sistema meticoloso e organizzato con cui i presunti spacciatori gestivano il traffico di droga. Le operazioni di acquisto e cessione delle sostanze avvenivano principalmente tra Bagheria e Palermo, e i ruoli all’interno della rete erano ben definiti. Un indagato in particolare, figura di riferimento nell’organizzazione, si è distinto per il suo ruolo di leader, gestendo il traffico e mantenendo il controllo sulla piazza di spaccio, anche grazie alla collaborazione di un altro giovane, minorenne ma già esperto nell’attività illecita. I due, pur non essendo sempre fisicamente presenti nel magazzino, dirigevano il traffico di sostanze stupefacenti attraverso precise disposizioni a una rete di spacciatori subordinati.

Il lavoro investigativo, che ha incluso attività di sorveglianza e intercettazioni, ha permesso di svelare il modus operandi degli spacciatori, le loro modalità di evasione dei controlli e le strutture organizzative del traffico illecito. Il blitz dei Carabinieri ha portato all’arresto di due indagati agli arresti domiciliari e tre con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le indagini non sono ancora concluse, e la posizione degli indagati sarà valutata durante l’intero iter processuale. È importante sottolineare che gli arrestati sono attualmente indiziati di reato, e la loro innocenza è presunta fino a eventuale sentenza di condanna passata in giudicato, in rispetto ai principi costituzionali. Questo intervento testimonia ancora una volta l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga e la criminalità organizzata sul territorio.

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Cronaca

Catania | Rapina: arrestati due malviventi grazie all’intervento tempestivo della Polizia

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La Polizia di Stato ha arrestato due uomini coinvolti in una rapina avvenuta durante la notte a Catania. Si tratta di un 49enne di origine tedesca e un 28enne egiziano, senza fissa dimora, che, armati di coltello, hanno aggredito e derubato un passante, sottraendogli uno zaino e un cellulare.

L’episodio è stato segnalato grazie alla tempestiva chiamata di un residente, che, avendo assistito a una violenta lite in strada, ha contattato il numero di emergenza 112. Durante la chiamata, l’uomo ha espresso preoccupazione per la possibile escalation della situazione, avvisando la Polizia di quanto stava accadendo in via Cristoforo Colombo.

Gli agenti della Squadra Volanti della Questura di Catania si sono immediatamente recati sul posto, dove hanno trovato due vittime della rapina, un cittadino belga di 41 anni e un ivoriano di 24, che chiedevano aiuto dopo essere stati aggrediti da due uomini. Il cittadino belga ha raccontato di essere stato avvicinato dai malviventi, uno dei quali gli aveva strappato il cellulare dalla tasca. Quando ha cercato di riprenderselo, è stato aggredito dal complice. L’amico ivoriano è intervenuto per aiutarlo, ma è stato anch’esso aggredito e colpito alla mano.

Durante la colluttazione, i rapinatori sono riusciti a sottrarre lo zaino dalla spalla del cittadino belga e sono fuggiti in direzione di via dei Fornaciai. Fortunatamente, grazie alla descrizione fornita dalle vittime, gli agenti sono riusciti a intercettare i due rapinatori in pochi minuti, ancora nelle vicinanze, bloccandoli e recuperando lo zaino rubato.

I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine per reati precedenti contro il patrimonio, sono stati condotti in carcere, in attesa del giudizio di convalida da parte del giudice. Il tempestivo intervento della Polizia ha permesso di fermare i criminali prima che potessero allontanarsi, restituendo alla vittima quanto rubato e garantendo sicurezza alla comunità.

L’operazione dimostra ancora una volta l’importanza di un controllo del territorio attento e di una pronta risposta da parte delle forze dell’ordine, che hanno contrastato con successo un crimine in atto, assicurando i responsabili alla giustizia.

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Cronaca

Torino | Controlli potenziati all’aeroporto di Caselle: oltre sette milioni di euro sequestrati e lotta a traffici illeciti

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Nel 2024, l’attività di contrasto al traffico illecito di valuta e altri beni non dichiarati ha subito un’intensificazione presso l’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle Torinese, grazie all’efficace collaborazione tra i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Torino e la Compagnia della Guardia di Finanza di Caselle. I controlli, attuati tramite un piano congiunto e mirato sui voli considerati a maggior rischio, hanno portato a risultati significativi nella prevenzione e contrasto di attività illecite legate al trasferimento di denaro e beni senza dichiarazione.

Nel corso dell’anno, sono stati intercettati più di 261 passeggeri che tentavano di trasferire valute senza la necessaria dichiarazione, per un valore complessivo superiore ai sette milioni di euro. La normativa vigente prevede infatti l’obbligo di dichiarare in dogana tutte le somme superiori a 10.000 euro in entrata o uscita dal territorio nazionale. In questi casi, la maggior parte dei trasgressori ha scelto di estinguere la violazione con il pagamento immediato della sanzione, tramite il meccanismo dell’oblazione. Tuttavia, nei confronti di chi ha più volte infranto la legge, sono stati presi provvedimenti più severi, con il sequestro amministrativo di parte della valuta trasportata.

Le violazioni legate al trasferimento illecito di denaro contante non sono mai fenomeni isolati e possono essere indicativi di attività più gravi come il riciclaggio di denaro o il finanziamento di operazioni illegali. Questo rende ancora più importante l’attività di sorveglianza e controllo sulle frontiere, come dimostrano i numerosi casi intercettati nel corso dell’anno.

Oltre al contrasto al traffico di valuta, i controlli hanno incluso la lotta alla contraffazione e alla diffusione di prodotti illegali. Sono stati sequestrati oltre 2.300 pezzi di merce contraffatta, tra cui abbigliamento, accessori e calzature, e intercettati 26 kg di TLE (Tracce di Lavorazioni Esterne), un materiale pericoloso che stava per essere introdotto illegalmente nel paese. Inoltre, una particolare attenzione è stata dedicata all’introduzione di farmaci senza le dovute autorizzazioni. In un caso di rilievo, sono stati sequestrati circa 50 confezioni di medicinali provenienti dal Ghana, importati senza la prescritta autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e del Ministero della Salute, evidenziando un fenomeno da non sottovalutare.

Queste operazioni sono il frutto di una stretta collaborazione tra le autorità competenti, come previsto dal Protocollo d’Intesa tra Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza, che ha reso possibile il coordinamento e il rafforzamento dei controlli presso i punti di ingresso strategici, come aeroporti, porti e confini terrestri. Un’azione congiunta che contribuisce a tutelare la sicurezza economica e sanitaria del Paese, e a combattere i traffici illeciti che mettono a rischio l’integrità delle normative italiane ed europee.

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