Cronaca
Saman Abbas | Secondo i giudici: “Non fu uccisa per il no alle nozze combinate”
Nelle dense pagine delle motivazioni della sentenza della Corte di assise di Reggio Emilia sull’omicidio di Saman Abbas, si chiarisce che il suo tragico destino non è stato determinato dal rifiuto di un matrimonio imposto. La Corte ha condannato il padre e la madre all’ergastolo, mentre lo zio è stato condannato a 14 anni di reclusione. I genitori sono stati accusati di aver facilitato attivamente la morte della figlia, con la madre che potrebbe aver agito come esecutrice materiale.
La decisione di porre fine alla vita di Saman sarebbe stata presa durante le telefonate tra i genitori e lo zio Danish Hasnain. Le registrazioni delle telecamere mostrano i genitori accompagnare la figlia fuori di casa la notte del 30 aprile 2021, poco prima del suo omicidio (il corpo fu ritrovato nel novembre 2022).
Secondo i giudici, il motivo dell’omicidio non è stato il rifiuto del matrimonio combinato, bensì il timore dei genitori di perdere nuovamente Saman, che stava ancora mantenendo una relazione con Saqib e stava pianificando una nuova fuga. La famiglia voleva impedirle di lasciare nuovamente la casa, indipendentemente da chi avrebbe sposato.
La chiave del movente, per la Corte, è stata la possibilità che Saman fuggisse di nuovo, considerata un affronto grave secondo la loro cultura.
Le motivazioni della sentenza evidenziano la volontà condivisa dei genitori di porre fine alla vita della propria figlia, dimostrata dalla presenza di entrambi sul luogo del delitto e dal loro contributo all’evento.