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Cronaca

Roma | Tenta il suicidio dopo una delusione d’amore, salvata: la mamma ringrazia la polizia

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La madre di “Laura”, pseudonimo utilizzato per proteggere la privacy della ragazza, ha inviato una commovente lettera di gratitudine alla Polizia di Stato per aver salvato sua figlia da un tentativo di suicidio. Poche giornate fa, la donna, angosciata dal profondo malessere emotivo di sua figlia a seguito della fine della sua relazione amorosa, e non riuscendo a contattarla telefonicamente, sapeva che la giovane si era allontanata da casa con l’auto, temendo per la sua sicurezza. Con il cuore stretto dalla preoccupazione, si è recata presso il XV Distretto di Ponte Milvio per chiedere aiuto.

Il poliziotto che ha ricevuto la sua segnalazione di scomparsa ha compreso immediatamente la gravità della situazione. Senza esitazione, ha contattato la sala operativa della Questura, fornendo dettagli precisi sulla giovane di 28 anni, compresa la targa dell’auto con cui si era allontanata, e ha richiesto il tracciamento del suo telefono cellulare.

In tempi rapidissimi, il telefono è stato localizzato nella zona di Montesacro, e una volta individuata questa posizione critica, sono state inviate sul posto una pattuglia delle Volanti e un’unità in borghese del XV Distretto.

All’arrivo degli agenti, hanno trovato la ragazza priva di sensi all’interno dell’auto, con accanto una bottiglia di Vodka semivuota e blister di psicofarmaci. Senza indugi, è stata immediatamente chiamata un’ambulanza, e grazie alla pronta reazione dei poliziotti, la giovane è stata riportata in stato di coscienza. Successivamente, è stata affidata alle cure degli operatori sanitari che l’hanno trasportata in ospedale per le necessarie cure.

Nella sua toccante lettera di ringraziamento, la madre di “Laura” esprime la sua profonda gratitudine per l’efficienza, la professionalità e l’umanità dimostrate da tutti coloro che si sono impegnati nelle ricerche. Sottolinea in particolare la rapidità con cui è stata ritrovata la figlia, apprezzando il fatto che non ci sia stata alcuna esitazione nel prendere sul serio la sua segnalazione e nel mettere in atto tutti i protocolli necessari per il suo ritrovamento.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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