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Cronaca

Roma | Tenta il suicidio dopo una delusione d’amore, salvata: la mamma ringrazia la polizia

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La madre di “Laura”, pseudonimo utilizzato per proteggere la privacy della ragazza, ha inviato una commovente lettera di gratitudine alla Polizia di Stato per aver salvato sua figlia da un tentativo di suicidio. Poche giornate fa, la donna, angosciata dal profondo malessere emotivo di sua figlia a seguito della fine della sua relazione amorosa, e non riuscendo a contattarla telefonicamente, sapeva che la giovane si era allontanata da casa con l’auto, temendo per la sua sicurezza. Con il cuore stretto dalla preoccupazione, si è recata presso il XV Distretto di Ponte Milvio per chiedere aiuto.

Il poliziotto che ha ricevuto la sua segnalazione di scomparsa ha compreso immediatamente la gravità della situazione. Senza esitazione, ha contattato la sala operativa della Questura, fornendo dettagli precisi sulla giovane di 28 anni, compresa la targa dell’auto con cui si era allontanata, e ha richiesto il tracciamento del suo telefono cellulare.

In tempi rapidissimi, il telefono è stato localizzato nella zona di Montesacro, e una volta individuata questa posizione critica, sono state inviate sul posto una pattuglia delle Volanti e un’unità in borghese del XV Distretto.

All’arrivo degli agenti, hanno trovato la ragazza priva di sensi all’interno dell’auto, con accanto una bottiglia di Vodka semivuota e blister di psicofarmaci. Senza indugi, è stata immediatamente chiamata un’ambulanza, e grazie alla pronta reazione dei poliziotti, la giovane è stata riportata in stato di coscienza. Successivamente, è stata affidata alle cure degli operatori sanitari che l’hanno trasportata in ospedale per le necessarie cure.

Nella sua toccante lettera di ringraziamento, la madre di “Laura” esprime la sua profonda gratitudine per l’efficienza, la professionalità e l’umanità dimostrate da tutti coloro che si sono impegnati nelle ricerche. Sottolinea in particolare la rapidità con cui è stata ritrovata la figlia, apprezzando il fatto che non ci sia stata alcuna esitazione nel prendere sul serio la sua segnalazione e nel mettere in atto tutti i protocolli necessari per il suo ritrovamento.

Cronaca

Ancona | Denuncia e sequestro armi a due guardie giurate in servizio all’aeroporto di Falconara

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Questa mattina, la Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza, insieme alla Squadra Mobile di Ancona, ha effettuato il sequestro delle armi in dotazione a due guardie giurate di 37 e 50 anni, entrambe italiane, che prestavano servizio presso l’Aeroporto di Falconara. L’operazione si è resa necessaria a seguito di una querela presentata da una collega, che ha accusato una delle due guardie di minacce gravi, incluse minacce di morte.

Le indagini condotte nei giorni scorsi dalla Squadra Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Ancona hanno confermato la situazione di tensione e il clima di lavoro insostenibile che si era venuto a creare presso l’aeroporto. Le altre guardie giurate, ascoltate dagli inquirenti, hanno confermato le minacce proferite dalla collega denunciata.

Durante l’ispezione di questa mattina, la Polizia ha rinvenuto nella disponibilità di una delle due guardie giurate tre coltelli vietati, di cui due nascosti in una sorta di chiave e uno camuffato come una scheda telefonica. Per questo motivo, oltre al sequestro della pistola d’ordinanza e del titolo di servizio, la guardia è stata denunciata per violazione dell’articolo 4 della legge 110/75, poiché portava con sé armi bianche il cui possesso è vietato fuori dall’abitazione.

L’altra guardia giurata è stata invece deferita all’Autorità Giudiziaria per la mancata denuncia di detenzione, obbligatoria secondo l’articolo 38 del TULPS, poiché la sua arma è stata rinvenuta non presso il suo domicilio, ma nell’abitazione della collega con cui conviveva. Anche in questo caso, le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro dell’arma di servizio e alla revoca del titolo abilitante la qualifica di Guardia Particolare Giurata.

Ora sarà la Prefettura di Roma, in coordinamento con quella di Ancona, a decidere se imporre alle due guardie giurate il divieto di detenzione di armi e munizioni, visto che l’istituto di vigilanza per cui lavorano è titolato con licenza prefettizia ex art. 134 TULPS, rilasciata nella capitale.

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Cronaca

Ricordato a Palermo padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia 31 anni fa

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Ricordato a Palermo, nel 31esimo anniversario della morte, padre Pino Puglisi, ucciso da Cosa nostra il 15 settembre 1993 nel capoluogo siciliano.
Parroco presso la Chiesa di San Gaetano nel quartiere palermitano di Brancaccio, Don Pino Puglisi, oggi Beato, venne assassinato la sera del 15 settembre 1993, giorno del suo 56esimo compleanno, dal killer di Cosa nostra Salvatore Grigoli che nel 1997, dopo il suo arresto, confessò 46 omicidi, tra cui quello del parroco.
La causa di beatificazione di don Puglisi venne introdotta nel 1999 dall’allora arcivescovo di Palermo il Cardinale Salvatore De Giorgi. Il 28 giugno 2012 Papa Benedetto XVI promulgò il decreto di beatificazione “Super martyrio in odium fidei”. Il 25 maggio del 2013 don Pino Puglisi è stato proclamato Beato.
Le spoglie del Beato Puglisi riposano in un monumento funebre che ricorda una spiga di grano ai piedi dell’altare della cappella dell’Immacolata Concezione nella Chiesa Cattedrale di Palermo.

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Cronaca

Regio Calabria | Controlli anti-abusivismo: chiusa attività di vendita irregolare durante le festività mariane

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Ieri sera, nella zona di Pentimele a Reggio Calabria, i Carabinieri della Stazione di Archi, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale, hanno eseguito una serie di controlli mirati alla prevenzione e contrasto delle attività illecite in occasione delle festività mariane.

L’operazione ha portato alla scoperta di numerose attività commerciali prive delle necessarie autorizzazioni amministrative e sanitarie per la somministrazione di alimenti e bevande. Tra i casi più rilevanti, un 58enne è stato sorpreso a gestire abusivamente un punto vendita ambulante di panini e bevande, senza possedere alcuna licenza né permessi per l’occupazione del suolo pubblico.

A seguito dell’ispezione, l’attività è stata immediatamente chiusa, le attrezzature utilizzate per la vendita sono state sequestrate e all’uomo è stata inflitta una sanzione di oltre 5 mila euro. Inoltre, durante i controlli, è emerso che l’autocarro utilizzato per l’attività commerciale non era coperto da assicurazione. Anche in questo caso, sono state elevate sanzioni ai sensi del Codice della Strada e il mezzo è stato posto sotto sequestro.

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