Cronaca

Roma | Fucili e pistole rubati dagli appartamenti per armare la criminalità organizzata

In città è in atto una stretta voluta dalla prefettura

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Dopo un primo blitz che ha portato al ritiro di 165 armi, evitando che diventassero clandestine, i carabinieri hanno svolto controlli su altre 1.712 persone con licenza, verificando quasi 4.601 armi.

I controlli si sono concentrati nelle aree del versante sud-est della Capitale, tra cui Frascati, Castel Gandolfo, Velletri, Colleferro, Tivoli, Subiaco, Palestrina e del litorale sud, tra Pomezia e Anzio. Sono state riscontrate quattro denunce in stato di libertà, sei segnalazioni al prefetto per la revoca del porto d’armi e 306 diffide a regolarizzare la certificazione medica di idoneità psicofisica.

Complessivamente, sono state ritirate 18 armi da fuoco tra sequestri e ritiri amministrativi, e 487 munizioni. Alcuni cittadini si sono messi in regola, acquistando armadi idonei per la custodia delle armi, mentre altri hanno deciso di disfarsi volontariamente di pistole, fucili e munizioni, consegnandoli presso le stazioni dell’Arma per la successiva rottamazione.

Tra le violazioni riscontrate ci sono la mancanza o l’aggiornamento della certificazione medica di idoneità psicofisica, il munizionamento eccessivo, porto d’armi scaduto, omessa denuncia del trasferimento del luogo di custodia delle armi, cessione di armi senza autorizzazione e possesso abusivo di armi.

È importante notare che la maggior parte delle armi utilizzate dai criminali a Roma proviene da furti negli appartamenti di detentori legali di armi da fuoco.

L’aumento del numero di permessi per il porto d’armi a Roma solleva interrogativi sulla necessità di tali armi in una città già segnata da numerosi episodi di violenza armata.

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