Cronaca
ROMA-Carabinieri fermano due donne accusate di tentata estorsione aggravata dopo rapporto sessuale con un cliente
Due donne di nazionalità romena, rispettivamente di 21 e 22 anni, sono state fermate dai Carabinieri della Stazione di Roma Borgata Ottavia con l’accusa di tentata estorsione aggravata in concorso. Le due, senza fissa dimora e con precedenti penali, sono state raggiunte dal provvedimento a seguito di una denuncia presentata da un 27enne romano.
Secondo quanto dichiarato dalla vittima, il 4 novembre scorso si era recato in via Palmiro Togliatti per incontrare due donne dedite alla prostituzione. Dopo aver consumato un rapporto sessuale con loro, l’uomo si è accorto di non avere con sé la somma di 400 euro pattuita per il pagamento del servizio. Non riuscendo a prelevare il denaro da un bancomat, in quanto aveva già raggiunto il limite di prelievo giornaliero, ha tentato di recuperarlo recandosi a casa propria, ma senza successo.
Le due donne, tuttavia, non si sono fermate e lo hanno seguito fino alla sua abitazione, dove, dopo il fallimento del tentativo di recuperare i soldi, gli hanno imposto di lasciare l’auto come garanzia fino al pagamento del debito. L’uomo, preoccupato per la sicurezza sua e della madre anziana con cui vive, ha ceduto alla richiesta delle due ragazze, recandosi in un’altra zona della città, in via delle Acacie, dove ha parcheggiato la sua auto e consegnato le chiavi a una delle due.
Nonostante la restituzione della vettura, le ragazze hanno alzato la posta, chiedendo 800 euro prima, e poi addirittura 1000 euro, minacciando di vendere l’auto a pezzi se non avessero ricevuto il pagamento. Timoroso per la propria incolumità e quella della madre, l’uomo ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri.
Grazie alla denuncia, gli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico delle due donne, che sono state rintracciate e fermate. Le due sono state associate al carcere femminile di Roma Rebibbia, dove il Tribunale ha convalidato il fermo e disposto l’obbligo di presentazione in caserma.
L’operazione sottolinea l’efficacia dell’intervento delle Forze dell’Ordine nel contrastare reati di estorsione e nella tutela della sicurezza dei cittadini.
Cronaca
Arrestato spacciatore a Domaso (Como): sequestrati 30 g di cocaina e soldi
Venerdì pomeriggio, i Finanzieri del Comando Provinciale di Como, nell’ambito di un dispositivo mirato al contrasto del traffico di stupefacenti nell’Alto Lago di Como, hanno arrestato un 23enne marocchino per spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è avvenuto nel comune di Domaso, dove i militari della Compagnia di Menaggio avevano notato strani movimenti a bordo di un’auto parcheggiata.
Dopo aver osservato la scena, i finanzieri sono intervenuti, interrompendo una cessione di cocaina tra lo spacciatore e un acquirente italiano. Quest’ultimo, al tentativo di disfarsi della droga, ha poi deciso di collaborare, consegnando spontaneamente la sostanza in suo possesso. Durante il controllo, il 23enne è stato trovato in possesso di diversi grammi di cocaina, un bilancino di precisione e diverse bustine di cellophane, utilizzate per confezionare ulteriori dosi.
Con l’ausilio di un’unità cinofila del Gruppo Ponte Chiasso, i finanzieri hanno quindi perquisito l’auto e il marocchino, sequestrando oltre 30 g di cocaina, 220 euro, 20 franchi svizzeri e due telefoni cellulari.
Il ventitreenne marocchino è stato arrestato per spaccio di stupefacenti (violazione dell’articolo 73 del D.P.R. 309/90) e trasferito presso la casa circondariale di Como. L’acquirente, un uomo di 47 anni, è stato segnalato alla Prefettura di Como per consumo di droga.
Questo intervento rientra nell’azione continua delle Fiamme Gialle per il monitoraggio e la prevenzione dei traffici illeciti nel territorio, con particolare attenzione alla diffusione e consumo di droghe nell’area dell’Alto Lago di Como.
Cronaca
27enne di Delianuova sottoposto a sorveglianza speciale e confisca di oltre 250 Milioni di Euro
I Carabinieri della Compagnia di Palmi hanno eseguito due misure di prevenzione, personale e patrimoniale, nei confronti di un 27enne di Delianuova, recentemente condannato a 3 anni di reclusione per una rapina a mano armata avvenuta nel mese di marzo all’Ufficio Postale di Delianuova. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato identificato e denunciato a seguito di indagini meticolose da parte dei Carabinieri, che hanno raccolto informazioni incrociate, rinvenuto indumenti, campionato tracce biologiche e condotto attente osservazioni sulla scena del crimine.
Dopo aver deciso di patteggiare, l’uomo ha subito una condanna definitiva di 3 anni di reclusione da parte del Tribunale di Palmi. Tuttavia, il suo passato criminale non è stato ignorato: nel 2021, durante un’operazione a Livorno, il 27enne era stato arrestato con una ingente quantità di denaro contante che superava di molto i suoi redditi dichiarati, alimentando i sospetti su una possibile attività illecita.
A seguito di questi sviluppi, i Carabinieri hanno proposto l’applicazione di misure di prevenzione, con l’obiettivo di contrastare la sua pericolosità sociale. Il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto la richiesta, sottoponendo l’uomo alla sorveglianza speciale e ordinando la confisca di beni e somme di denaro, per un totale di oltre 260 mila euro. Questa cifra include denaro contante, polizze assicurative, quote di una società di intermediazione, beni mobili e vari titoli di credito, riconosciuti come provento di attività illecite.
L’operazione evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità e nella prevenzione delle azioni di chi continua a operare fuori dalle leggi.
Cronaca
Cassino | Arrestato un 48enne evaso dagli arresti domiciliari, trasferito in carcere
Nella mattinata di venerdì, i Carabinieri della Stazione di Cassino hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un uomo di 48 anni, domiciliato nella città martire. Il 48enne, già noto alle forze dell’ordine, era stato sottoposto agli arresti domiciliari dopo essere stato condannato nel 2021 dal Tribunale di Cassino per reati di maltrattamenti nei confronti della sua ex convivente.
Nonostante le prescrizioni, l’uomo aveva violato ripetutamente le condizioni degli arresti domiciliari, evadendo dal proprio domicilio, luogo in cui stava scontando il residuo della pena detentiva. Questa condotta di continua inosservanza delle disposizioni aveva sollevato preoccupazioni sulla sua pericolosità e sulla possibilità di recidivare.
A seguito delle numerose violazioni, il magistrato di sorveglianza di Frosinone, su richiesta dei Carabinieri di Cassino, ha revocato gli arresti domiciliari e disposto il trasferimento dell’uomo presso la Casa Circondariale di Cassino per il completamento della pena.
L’operazione dimostra ancora una volta l’impegno dei Carabinieri della Compagnia di Cassino, attivi non solo nella prevenzione e repressione dei crimini, ma anche nel garantire l’esecuzione delle sentenze di condanna già emesse dalla giustizia.
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