Cronaca
Rimini | Egiziano accoltella 4 persone: ucciso dai carabinieri durante l’intervento
Un drammatico episodio si è verificato martedì sera a Villa Verucchio, nel Riminese, dove un cittadino egiziano è stato ucciso da un carabiniere dopo aver accoltellato quattro persone in strada. I fatti sono accaduti intorno alle 22:30, durante i festeggiamenti per il Capodanno, in un contesto che ha seminato panico tra i presenti.
Le aggressioni: quattro feriti, tra cui un 18enne
La prima vittima dell’aggressione è stata un 18enne che stava acquistando sigarette presso un distributore automatico. L’uomo lo ha colpito alle spalle con un coltello. Subito dopo, il ragazzo è stato raggiunto da alcuni amici che lo hanno soccorso, ma l’aggressore ha continuato a inseguirli, ferendo altri due giovani: uno alla pancia e un altro al fianco.
Successivamente, l’uomo è tornato sui suoi passi e ha aggredito una coppia di anziani e una ragazza. Le persone colpite sono state portate in ospedale, ma fortunatamente nessuno risulta in pericolo di vita.
L’intervento dei carabinieri e lo scontro fatale
All’arrivo della pattuglia dei carabinieri, l’uomo si è mostrato minaccioso e ha tentato di accoltellare uno dei militari. Dopo un colpo di avvertimento sparato in aria, il carabiniere ha esploso un colpo fatale per fermare l’aggressore, che continuava ad avanzare brandendo il coltello.
Le testimonianze: “Non ci mollava più”
Nicola, 18 anni, ha raccontato i momenti di terrore vissuti:
“Ci seguiva con il coltello in mano, ha colpito un mio amico alla pancia e un altro al fianco. Scappavamo, ma lui continuava a inseguirci. Abbiamo cercato di allontanarlo dalla folla per evitare un disastro.”
Secondo i testimoni, prima di accoltellare il 18enne, l’aggressore avrebbe tentato di colpire un uomo presso un bancomat, ma senza riuscirci.
Indagini in corso
La magistratura ha avviato un’indagine per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e accertare le motivazioni dell’aggressore, al momento ignote. L’episodio ha scosso profondamente la comunità locale, in una serata che avrebbe dovuto essere di festa e che si è trasformata in tragedia.
Le autorità hanno espresso vicinanza ai feriti e stanno lavorando per fare piena luce sull’accaduto.
Cronaca
Catania | Bambina di 4 anni dimenticata in area di servizio: madre denunciata
Un episodio di grave disattenzione ha visto protagonista una giovane madre catanese di 28 anni, che ha dimenticato la figlia di 4 anni in un’area di servizio nei pressi della tangenziale di Catania. La piccola, lasciata sola e impaurita, è stata notata dagli agenti della polizia durante un normale servizio di pattugliamento vicino all’aeroporto, che l’hanno soccorsa e messa al sicuro.
La Scoperta e l’Intervento della Polizia
Gli agenti hanno trovato la bambina mentre vagava tra i distributori di carburante, visibilmente confusa e in lacrime. Dopo averla tranquillizzata e intrattenuta con domande per strapparle un sorriso, hanno avviato le ricerche della madre, senza però trovarla né tra le auto in sosta né tra i clienti del bar dell’area di servizio. Le testimonianze dei dipendenti hanno indicato che la donna era entrata da sola per pagare il rifornimento, lasciando la piccola fuori.
Indagini e Analisi delle Telecamere
Per risalire all’identità della madre, sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza e la bimba ha fornito alcune descrizioni del veicolo, permettendo agli agenti di estendere le ricerche. Nel frattempo, la bambina è stata accolta a bordo della volante, dove i poliziotti hanno continuato a intrattenerla fino al ritorno della madre.
Il Ritorno della Madre e la Denuncia
Dopo circa un’ora, la donna è tornata sul posto, spiegando agli agenti che si era accorta dell’assenza della figlia solo dopo essere arrivata nel centro di Catania. Le sue giustificazioni non sono bastate a evitare una denuncia per abbandono di minore. Durante i controlli, è emerso inoltre che la 28enne guidava senza patente, mai conseguita, e con un’auto sottoposta a fermo amministrativo. È stata quindi sanzionata anche per queste gravi violazioni.
Un Epilogo che Solleva Dubbi sulla Responsabilità
Fortunatamente, la bambina è tornata tra le braccia della madre senza ulteriori conseguenze fisiche, grazie alla tempestività dell’intervento della polizia. Tuttavia, l’episodio pone seri interrogativi sulla capacità della donna di garantire un ambiente sicuro per la figlia, sollevando riflessioni più ampie sulla necessità di prevenire situazioni simili attraverso misure di sensibilizzazione e controllo.
Cronaca
Brescia | Omicidio a Capodanno, Roberto Comelli Ucciso perchè voleva entrare ad una festa
La notte di Capodanno si è trasformata in tragedia a Provaglio d’Iseo, nel Bresciano, dove Roberto Comelli, 42 anni, è stato ucciso con un fendente al petto. L’uomo, conosciuto in paese, è stato trovato senza vita davanti a una palestra affittata per una festa privata, dopo essere stato respinto all’ingresso e coinvolto in una rissa culminata nel dramma.
La Dinamica dei Fatti
Secondo le prime ricostruzioni, Comelli si sarebbe presentato alla festa organizzata da un gruppo di ragazzi, ma non gli sarebbe stato concesso l’ingresso. A seguito del rifiuto, sarebbe scoppiata una lite durante la quale è spuntato un coltello. Il 42enne è stato colpito al petto con un’unica coltellata, risultata fatale.
I Soccorsi e l’Indagine
La segnalazione ai soccorsi è arrivata poco prima delle 4:30 del mattino, quando alcuni passanti hanno notato il corpo dell’uomo riverso sull’asfalto in una pozza di sangue. I sanitari del 118, giunti rapidamente sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. L’arma del delitto, un coltello da cucina lungo 30 centimetri, è stata rinvenuta poco distante dalla scena del crimine.
I carabinieri stanno lavorando per identificare l’autore del delitto, che al momento risulta irreperibile. Parallelamente, sono in corso interrogatori per risalire a tutti i partecipanti alla festa e ricostruire con precisione la catena degli eventi che ha portato alla tragedia.
Una Comunità Sotto Shock
L’omicidio di Roberto Comelli ha scosso profondamente la comunità di Provaglio d’Iseo. Gli abitanti del paese, ancora increduli, ricordano l’uomo come una persona conosciuta da tutti. L’accaduto solleva interrogativi sulla sicurezza e la gestione delle feste private, soprattutto in contesti che possono degenerare in situazioni di violenza.
La Caccia al Responsabile
Le indagini proseguono senza sosta per assicurare alla giustizia il responsabile di questo tragico episodio. L’attenzione delle autorità è ora concentrata sull’identificazione degli ospiti della festa, che potrebbero fornire dettagli utili a far luce su questa tragica vicenda.
Cronaca
Vietnam | Coppia di fidanzati trovata morta in 2 camere separate di un resort di lusso
Un tragico destino ha colpito Greta Marie Otteson, 33 anni, e Els Arno Quinton, 36 anni, una coppia di fidanzati che si preparava a iniziare una nuova vita insieme. I due, che avevano recentemente annunciato il loro fidanzamento su YouTube, sono stati trovati senza vita il 26 dicembre nella villa di vacanza Hoi An Silverbell, nella città vietnamita di Hoi An. Le circostanze della loro morte, avvenuta durante il periodo natalizio, restano avvolte nel mistero.
La Scoperta dei Corpi
I corpi di Greta e Arno sono stati rinvenuti in stanze separate dal personale del resort, che aveva fatto irruzione per le pulizie. Greta è stata trovata distesa nel letto della stanza 101, mentre Arno giaceva senza vita in una camera chiusa a chiave. La polizia locale ha confermato che non vi erano segni di lotta, né traumi fisici sui corpi. Gli effetti personali della coppia, inclusi i telefoni, erano intatti, escludendo al momento ipotesi di furto.
Un Mistero da Risolvere
Tra gli elementi analizzati dalle autorità ci sono diverse bottiglie di vino trovate vuote nella stanza, che potrebbero offrire indizi sulle cause della tragedia. Nonostante l’assenza di segni evidenti di violenza, le circostanze della loro morte sono ancora oggetto di approfondite indagini.
Una Storia Interrotta
Greta, originaria del Galles, e Arno, sudafricano, erano una coppia affiatata che viveva insieme in Vietnam dal luglio scorso. Greta era una stratega digitale e imprenditrice, mentre Arno lavorava come barista, musicista e streamer. Il loro recente video su YouTube, in cui annunciavano il fidanzamento passeggiando mano nella mano a Hoi An, trasmetteva gioia e speranza per il futuro. Quel video è ora un doloroso ricordo di un sogno infranto.
Cordoglio e Commemorazioni
Amici e conoscenti hanno espresso il loro dolore sui social media. La Red Eye Studios, che aveva prodotto il video del loro fidanzamento, ha condiviso un messaggio toccante: “Ci mancherete, grandi anime.” La comunità internazionale dei viaggiatori e creativi, di cui Greta e Arno facevano parte, è rimasta sconvolta dalla loro improvvisa e inspiegabile scomparsa.
Indagini in Corso
Le autorità vietnamite continuano a lavorare per chiarire le circostanze della tragedia. Le autopsie e le analisi tossicologiche potrebbero fornire risposte decisive, mentre gli amici e le famiglie della coppia attendono con il cuore spezzato di capire cosa abbia spezzato così bruscamente le vite di Greta e Arno.
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