Cronaca
Rete di falsificazioni per ottenere incarichi da insegnante: 12 misure cautelari eseguite in Puglia e Campania
Un’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola ha portato all’esecuzione di 12 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati di aver utilizzato documenti falsificati per ottenere incarichi come insegnanti. L’inchiesta, che ha coinvolto le province di Foggia e Caserta, ha portato alla scoperta di un complesso meccanismo illecito che ha visto coinvolti un avvocato, un insegnante e un dirigente di una scuola paritaria.
Secondo le indagini, gli accusati avrebbero falsificato certificati e comunicazioni relative a presunti rapporti di lavoro, creando false tracce di docenza per gli anni tra il 2018 e il 2023. Questi documenti sono stati utilizzati per far entrare gli indagati nelle graduatorie provinciali degli insegnanti, ottenendo così punteggi falsi e il diritto di lavorare nelle scuole. Le indagini sono partite da alcuni esposti anonimi nel 2023, portando alla luce una rete di atti ideologicamente falsi che hanno ingannato gli uffici scolastici.
Le misure cautelari emesse dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Foggia comprendono arresti domiciliari e interdizioni dall’esercizio della professione per 9 dei 12 indagati. Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva messo in piedi una vera e propria fabbrica di documenti falsi, con l’obiettivo di favorire l’ingresso di persone non qualificate nel sistema scolastico pubblico. Il dirigente scolastico, complice in questo sistema, avrebbe anche avallato l’utilizzo di dichiarazioni mendaci, permettendo ai falsi insegnanti di guadagnare punti decisivi per l’accesso alle graduatorie.
L’indagine ha avuto inizio nell’agosto 2023 ed è stata conclusa a maggio 2024, dopo aver raccolto prove che hanno confermato la produzione e l’uso di atti falsi per facilitare l’accesso all’insegnamento, compromettendo così il sistema di selezione pubblico.
Cronaca
Esplosione in azienda galvanica ad Arezzo: 4 operai feriti e danni gravi all’edificio
Un’esplosione ha scosso la zona industriale di San Zeno, alla periferia di Arezzo, questa mattina intorno alle 10. L’incidente è avvenuto all’interno della Safimet, un’azienda specializzata nel recupero e nell’affinamento di metalli preziosi. L’esplosione ha causato il ferimento di quattro operai che sono stati prontamente trasportati in ospedale. Secondo fonti sanitarie, tutti presentano ferite di entità minore e le loro condizioni non destano preoccupazione.
L’evento ha provocato danni significativi alla struttura dell’azienda. Immediatamente dopo l’esplosione, sul luogo sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per domare eventuali focolai e mettere in sicurezza l’area. Inoltre, sono state attivate tre pattuglie della polizia municipale e numerose ambulanze per il soccorso dei feriti.
Al momento, le autorità sono al lavoro per accertare le cause dell’esplosione, che potrebbe essere legata a un malfunzionamento o a un incidente durante le operazioni di lavorazione dei metalli. Fortunatamente, non si segnalano vittime, ma i danni all’edificio sembrano essere ingenti, e si attendono aggiornamenti sulle indagini in corso.
Cronaca
Lecce, operazione contro il narcotraffico: 35 arresti e pesanti accuse per organizzazioni criminali
Un’importante operazione contro il narcotraffico ha avuto luogo a Lecce e nel basso Salento, con l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 35 persone accusate di far parte di due organizzazioni criminali dedite al traffico di ingenti quantitativi di droga e ad attività di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro illecito. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce e dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha visto il coinvolgimento di circa 200 tra agenti della Polizia di Stato e militari della Guardia di Finanza, supportati da unità cinofile e un elicottero, e ha colpito pesantemente le organizzazioni operanti nella zona.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Lecce e dal Nucleo P.E.F. (G.I.C.O.) della Guardia di Finanza, hanno rivelato l’esistenza di due associazioni criminali strutturate che operavano con il traffico di droghe di vario tipo, coinvolgendo anche traffici internazionali. I due gruppi, operativi principalmente nei comuni di Lecce e nel basso Salento, erano gestiti da alcuni pregiudicati già noti per appartenenza a gruppi mafiosi, tra cui il clan della Sacra Corona Unita.
Le attività investigative hanno permesso di raccogliere prove inconfutabili, inclusi scambi di comunicazioni criptate su piattaforme come “ENCROCHAT” e “SKY ECC”, utilizzate dagli indagati per organizzare il traffico di droga e altre attività illecite, proteggendosi dalle intercettazioni. L’operazione ha svelato una rete ben organizzata, con un sistema di distribuzione della droga, l’impiego di veicoli con nascondigli per il trasporto delle sostanze stupefacenti, e una gestione dei profitti illeciti attraverso l’acquisto di locali pubblici e altre attività commerciali.
L’aspetto finanziario dell’organizzazione criminale è emerso chiaramente, con l’acquisizione di locali e cooperative, gestite tramite prestanome, per il riciclaggio dei guadagni illeciti. Inoltre, i membri del gruppo erano in grado di trasferire ingenti somme di denaro all’estero, eludendo le normative antiriciclaggio, grazie anche alla complicità di un commercialista salentino che gestiva gli interessi economici del gruppo.
I sequestri di sostanze stupefacenti sono stati numerosi, tra cui ingenti quantità di marijuana e cocaina, recuperate durante l’indagine. Le attività di violenza, comprese minacce e l’uso di armi, venivano utilizzate per controllare il territorio e risolvere conflitti tra membri della stessa organizzazione o verso chi cercava di entrare nel loro giro.
In totale, 33 persone sono state arrestate, mentre 2 sono state sottoposte agli arresti domiciliari. L’operazione ha segnato un duro colpo alle organizzazioni criminali che operano nel Salento, interrompendo un sistema economico-finanziario basato sull’illegalità e sul traffico di stupefacenti.
Le indagini hanno avuto un forte impatto anche sotto il profilo dell’inquinamento del tessuto imprenditoriale sano, dimostrando la crescente capacità delle mafie di infiltrarsi nell’economia legale e di manipolare i mercati. Il contrasto alla criminalità organizzata continua ad essere una priorità per le autorità, che lavorano in sinergia per garantire la sicurezza e la legalità nel territorio.
Cronaca
Ponticelli, Carabinieri intensificano i controlli
I Carabinieri della compagnia di Poggioreale hanno recentemente effettuato un servizio straordinario di controllo nel quartiere napoletano di Ponticelli, con l’obiettivo di contrastare la criminalità e garantire la sicurezza dei residenti. Nel corso dell’operazione, sono stati identificati cento individui, metà dei quali con precedenti penali, un dato che sottolinea la presenza di soggetti noti alle forze dell’ordine nella zona.
Nel corso dei controlli, un giovane di 26 anni è stato denunciato dopo essere stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, uno degli strumenti che spesso viene utilizzato per atti violenti o minacce. I Carabinieri hanno esteso la loro attenzione anche agli automobilisti, ispezionando ben 105 veicoli. Durante uno di questi controlli, è stato fermato un 38enne che nascondeva 67 pacchi di sigarette di contrabbando nel cofano della sua auto, un altro importante colpo contro il commercio illecito di prodotti.
Ulteriori accertamenti hanno portato alla denuncia del proprietario di un minimarket locale. All’interno del negozio sono stati trovati cibi e bevande che non rispettavano i requisiti igienico-sanitari, motivo per cui l’attività è stata chiusa e il titolare è stato sanzionato. Non sono mancati, infine, interventi contro il fenomeno delle violazioni del codice della strada: sono stati sequestrati tre scooter e sono state elevate 16 contravvenzioni.
Inoltre, due giovani sono stati segnalati alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti, un altro aspetto su cui i Carabinieri stanno ponendo sempre maggiore attenzione.
Questo servizio di controllo, che ha coinvolto diverse forze dell’ordine, ha permesso di ottenere importanti risultati sul fronte della sicurezza, dimostrando l’impegno costante delle autorità per mantenere l’ordine pubblico e prevenire comportamenti illeciti in un quartiere che da tempo è sotto l’attenzione delle forze di polizia.
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