Durante la visita a Roma del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alcuni siti istituzionali italiani sono stati colpiti da un cyberattacco rivendicato dal collettivo hacker filorusso ‘NoName057(16)’. L’attacco ha causato interruzioni temporanee dei servizi su diverse piattaforme, tra cui quelle di ministeri, forze armate e aziende del trasporto pubblico locale.

Il tipo di attacco utilizzato è stato un Ddos (Distributed Denial of Service), una modalità che sovraccarica i server con un volume elevato di richieste, rendendo i siti inaccessibili. Tra i siti colpiti figurano quelli dei ministeri degli Esteri, Infrastrutture e Trasporti, della Consob, dei Carabinieri, della Marina e dell’Aeronautica. Inoltre, anche aziende del trasporto pubblico locale come Atac di Roma, Amat di Palermo e Amt di Genova sono state prese di mira.

Fortunatamente, il team del Csirt (Computer Security Incident Response Team) dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) ha prontamente supportato gli enti coinvolti, consentendo il ripristino delle funzionalità e il ritorno online dei siti attaccati.

Il gruppo hacker ha rivendicato l’attacco come una risposta al continuo sostegno dell’Italia all’Ucraina, confermato dalla premier Giorgia Meloni durante l’incontro con Zelensky. Gli hacker hanno lanciato una provocazione, invitando l’Italia a concentrarsi maggiormente sulla sua sicurezza informatica.

L’Acn ha agito tempestivamente, implementando misure di mitigazione come il geofencing, che limita l’accesso ai siti a determinate aree geografiche. Nonostante il disagio causato, i disagi sono stati contenuti e i siti sono tornati operativi.

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La scorsa sera, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Trionfale, coadiuvati dai colleghi della Stazione Roma Flaminio, hanno arrestato un uomo di 52 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentato omicidio aggravato ai danni del padre 85enne.

Il grave episodio è stato segnalato da una vicina di casa al numero di emergenza 112. I Carabinieri si sono precipitati presso l’abitazione della vittima, nel quartiere Flaminio, dove hanno trovato l’anziano padre con gravi ferite e tumefazioni. L’uomo è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in codice rosso al Policlinico Agostino Gemelli, dove è tuttora ricoverato in pericolo di vita.

Gli accertamenti investigativi, eseguiti immediatamente dai Carabinieri, hanno permesso di raccogliere evidenti indizi di colpevolezza contro il figlio della vittima, il quale, durante l’ennesima richiesta di denaro nei confronti del padre, avrebbe aggredito violentemente l’anziano genitore. L’abitazione è stata sequestrata e sul luogo sono stati eseguiti rilievi dalla 7° Sezione del Nucleo Investigativo di Roma.

Durante il controllo, il figlio è stato trovato in possesso di circa 5 grammi di hashish per uso personale.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il 52enne è stato condotto presso il carcere di Roma Regina Coeli. Il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto la permanenza in carcere del detenuto, che ora risponde dell’accusa di tentato omicidio aggravato.

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La Polizia di Stato di Foggia ha arrestato un uomo di 25 anni con l’accusa di tentato furto in abitazione. L’intervento delle Forze di Polizia è scattato in seguito a una segnalazione giunta alla Sala Operativa della Questura, che ha attivato tempestivamente una pattuglia della Squadra Volanti.

L’arresto è avvenuto in flagranza di reato, quando gli agenti hanno sorpreso il giovane mentre si trovava all’interno di un’abitazione senza autorizzazione. Durante la perquisizione, è stato trovato in possesso di uno zaino contenente diversi arnesi atti allo scasso, oggetti da lavoro e beni appartenenti alla vittima del tentato furto.

Immediatamente arrestato e condotto in carcere, l’uomo è stato associato alla locale Casa Circondariale su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Questo arresto evidenzia l’efficacia dell’azione delle Forze di Polizia nella lotta contro i furti in abitazione, un reato che continua a destare preoccupazione nelle comunità locali.

Le indagini preliminari sono ancora in corso, e l’Autorità Giudiziaria sta valutando la posizione dell’indagato. È importante sottolineare che l’uomo non può essere considerato colpevole fino a una sentenza di condanna definitiva.

Questo intervento conferma l’impegno continuo delle istituzioni nel garantire sicurezza sul territorio e nella lotta contro la criminalità.

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