Cronaca
Reggio Emilia: 28enne viola le misure alternative, torna in carcere
Un uomo di 28 anni, residente a Reggio Emilia, è stato condannato a 4 anni e 11 mesi di reclusione per associazione a delinquere e furto, ma stava scontando il residuo della pena in regime di affidamento in prova al servizio sociale. Tuttavia, il mancato rispetto delle prescrizioni e un episodio sospetto hanno portato alla revoca della misura alternativa e al suo ritorno in carcere.
Il 14 novembre, durante un controllo del territorio a Campagnola Emilia, i carabinieri hanno fermato il giovane, alla guida di un’auto con a bordo altri tre uomini. Insospettiti dalle risposte vaghe del conducente e dei passeggeri, i militari hanno perquisito il veicolo, trovando torce, cappellini, guanti e due cacciaviti di grandi dimensioni, ritenuti strumenti idonei a commettere reati.
Il 28enne è stato denunciato alla Procura di Reggio Emilia per possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli. Inoltre, è emerso che non si era presentato all’associazione dove era obbligato a svolgere attività risocializzante, senza fornire giustificazioni valide.
Il Magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia ha così disposto la sospensione della misura alternativa e il trasferimento in carcere. L’uomo è stato prelevato presso la sua abitazione, condotto in caserma e successivamente incarcerato.
L’episodio evidenzia l’importanza del rispetto delle condizioni legate alle misure alternative alla detenzione, il cui mancato adempimento può comportare la revoca immediata e il ritorno in carcere.
Cronaca
Pietrasanta (LU) | Resistenza e interruzione del servizio ferroviario: denunciata donna senza titolo di viaggio
Nel pomeriggio del 19 novembre, il Commissariato di Forte dei Marmi è intervenuto alla stazione ferroviaria di Pietrasanta dopo una richiesta di intervento da parte del capotreno di un convoglio regionale proveniente da Pisa e diretto a La Spezia. La giovane controllore di 23 anni aveva chiesto a una donna nigeriana di 40 anni di scendere dal treno, poiché priva di biglietto, ma la situazione è rapidamente degenerata.
Invece di rispettare la richiesta, la donna ha reagito con violenza, strattonando la capotreno e cercando di farla cadere mentre cercava di farla scendere dal treno alla fermata di Pietrasanta. Il rifiuto della passeggera e l’aggressione hanno causato un ritardo di oltre 20 minuti, interrompendo il regolare servizio del convoglio.
Sul posto è intervenuta tempestivamente una pattuglia della Volante del Commissariato di Forte dei Marmi, che ha fermato la donna e l’ha condotta in Commissariato. Durante gli accertamenti, è emerso che la donna aveva numerosi precedenti penali, in particolare per reati contro la persona. È stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, con l’Autorità giudiziaria che ora si occupa del caso.
Cronaca
Viterbo | Truffa ai distributori di carburante: sequestrata pistola erogatrice e denunciato il responsabile
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Viterbo hanno intensificato i controlli sulla regolare vendita e distribuzione di carburanti sottoposti ad accisa, con l’obiettivo di contrastare le frodi fiscali e garantire la corretta concorrenza nel settore. Le verifiche sono anche il risultato di segnalazioni da parte dei cittadini, giunte attraverso il numero di pubblica utilità “117”, e si concentrano sulla quantità e qualità del carburante erogato dai distributori.
Nel corso di un recente intervento nella zona dell’alta Tuscia, le Fiamme Gialle hanno accertato irregolarità in un impianto di distribuzione stradale di carburante. È emerso che il distributore praticava una truffa ai danni dei consumatori, avviando il conteggio del carburante erogato con un importo già preimpostato di 5-6 centesimi di euro, invece che partire da zero. Una violazione grave che ha portato al sequestro della pistola erogatrice, utilizzata per la distribuzione del carburante, e alla denuncia del legale rappresentante della società proprietaria dell’impianto, per il reato di frode fiscale.
Le indagini hanno inoltre rivelato che l’impianto in questione non aveva aggiornato le revisioni biennali obbligatorie delle colonnine erogatrici, con il risultato che tutte le attrezzature erano scadute da più di un anno. Questo fatto evidenzia una gestione negligente e illecita del distributore, che ha messo a rischio non solo la concorrenza leale ma anche la sicurezza dei consumatori.
Il Corpo della Guardia di Finanza prosegue nelle sue attività di controllo, con l’obiettivo di tutelare i consumatori e gli operatori economici onesti. Le verifiche continueranno anche sulla qualità e quantità dei carburanti distribuiti, in linea con la normativa vigente, per prevenire frodi e comportamenti speculativi nel settore.
I cittadini sono invitati a prestare attenzione e a segnalare eventuali anomalie al numero di pubblica utilità “117”. Le indagini sono ancora in corso, e la colpevolezza delle persone coinvolte sarà accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.
Cronaca
Marzano Appio (CE) | Danneggiamento ambientale: sequestrata un’area boschiva
I Carabinieri Forestali di Roccamonfina hanno recentemente scoperto e sequestrato un’area di circa 3000 mq nella località “Masseria Vecchia”, nel comune di Marzano Appio (CE), dove è stato effettuato un intervento abusivo che ha causato danni irreparabili a un bosco ceduo castanile. L’intervento, eseguito con l’utilizzo di mezzi meccanici, ha portato alla totale eliminazione delle alberature presenti, in violazione delle normative ambientali e paesaggistiche.
Durante un sopralluogo, i militari hanno accertato che l’area era stata oggetto di un intervento che ha distrutto il patrimonio forestale senza alcuna autorizzazione. Il reato di danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali è stato così formalmente contestato, poiché il terreno in questione è situato in una zona protetta, sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale dalla legge Galasso del 1985.
A seguito delle indagini, il committente dei lavori è stato identificato e denunciato in stato di libertà. La legge impone che qualsiasi intervento su terreni con vincoli di tutela paesaggistica debba essere preceduto da una specifica autorizzazione da parte delle autorità competenti, che nel caso in questione non è stata mai richiesta. La reazione dei Carabinieri Forestali ha comportato il sequestro preventivo dell’intera area, al fine di prevenire ulteriori danni e tutelare l’ambiente.
L’episodio evidenzia ancora una volta l’importanza della salvaguardia del patrimonio naturale e la necessità di vigilanza su interventi edilizi o agricoli che possano compromettere l’ecosistema.
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