Cronaca
Reggio Calabria: sgominata banda di ladri tra auto e appartamenti, sei arresti
A Reggio Calabria è stata inflitta una pesante battuta d’arresto alla criminalità locale grazie a un’operazione dei Carabinieri che ha portato all’arresto di sei persone accusate di furti seriali di auto e appartamenti. L’indagine, condotta con meticolosità, ha rivelato l’esistenza di un gruppo ben organizzato, specializzato in crimini contro il patrimonio.
L’inchiesta ha messo in evidenza il modus operandi della banda, composta da individui di età compresa tra i 18 e i 54 anni, molti dei quali già noti alle autorità. Il gruppo agiva con estrema precisione e adottava strategie per eludere le forze dell’ordine, tra cui l’uso di auto “apripista” per verificare l’eventuale presenza di pattuglie.
I furti d’auto avvenivano soprattutto nel centro cittadino. I veicoli rubati venivano utilizzati per il cosiddetto “cavallo di ritorno”, una pratica estorsiva che obbliga i proprietari a pagare per riavere i propri mezzi. In altri casi, le auto venivano smontate in officine illegali e i pezzi rivenduti sul mercato nero. Parallelamente, la banda si dedicava a furti in appartamenti, portando via oggetti di valore come gioielli, contanti e orologi di lusso, oltre a diverse armi.
Le armi e parte della refurtiva sono state recuperate in nascondigli situati nella zona di Arghillà, un’area spesso utilizzata come deposito sicuro per beni illeciti. L’operazione ha permesso di interrompere una serie di reati che aveva generato grande preoccupazione tra i cittadini.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal G.I.P. su richiesta della Procura di Reggio Calabria, guidata dal dottor Giuseppe Lombardo. Gli arrestati, tutti con precedenti legati a reati contro il patrimonio, sono stati trasferiti in carcere.
Questa operazione sottolinea l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità e nel proteggere la sicurezza della comunità. Attraverso indagini approfondite e l’ascolto delle segnalazioni dei cittadini, i Carabinieri confermano il loro ruolo di pilastro per la legalità e il tessuto sociale.
Va ricordato che l’indagine si trova ancora nella fase preliminare e, come previsto dalla legge, tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a un’eventuale condanna definitiva.