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Cronaca

Reggio Calabria | Scandalo piste ciclabili: Costantino replica a Neri: “Nessuno scandalo, solo un malinteso”

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L’assessore ai Lavori pubblici di Reggio Calabria, Franco Costantino, risponde alle recenti dichiarazioni del consigliere comunale Armando Neri riguardo le piste ciclabili in città. Neri aveva sollevato dubbi su un finanziamento di circa 91 mila euro, ma Costantino ha prontamente chiarito che la cifra non si riferisce ai lavori della rete comunale delle ciclabili, bensì alle “Ciclovie Urbane” del progetto “Magna Grecia”, un’iniziativa che coinvolge diverse regioni italiane.

L’assessore ha sottolineato che non c’è alcuno scandalo, ma un errore di interpretazione da parte di Neri, che ha confuso due progetti distinti: la pista ciclabile cittadina e le ciclovie turistiche che fanno parte di un ambizioso programma sovraregionale. Quest’ultimo prevede la realizzazione di circa 1.200 chilometri di nuove piste, finanziate attraverso fondi statali ed europei, con una particolare attenzione al Sud Italia.

Costantino ha ribadito che il pagamento di 91 mila euro riguarda interventi già completati, precedenti alle modifiche al tracciato iniziale delle ciclovie urbane, e non è legato al cantiere delle piste ciclabili cittadine, che sono state oggetto di revisioni per rispondere alle critiche del sindaco Falcomatà. Il progetto delle “Ciclovie Urbane” è, infatti, molto più ampio e mira a promuovere lo sviluppo ecosostenibile attraverso il turismo, l’imprenditoria locale e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della zona.

La risposta dell’assessore ha voluto, dunque, chiarire la situazione, evidenziando l’importanza di un progetto di respiro regionale che potrebbe rappresentare una risorsa significativa per il territorio.

Cronaca

Treviso | Cittadino tunisino irregolare denunciato per violenza sessuale e accompagnato al C.P.R.

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Nella giornata odierna, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli per contrastare l’immigrazione irregolare, la Questura di Treviso ha proceduto al trattenimento di un cittadino tunisino, classe 1994, presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (C.P.R.) di Ponte Galera. L’uomo, che risiedeva nella provincia di Treviso, era stato identificato come irregolare sul territorio nazionale ed aveva precedenti penali, tra cui reati contro la persona e la libertà sessuale.

Il tunisino era entrato clandestinamente in Italia nel marzo dello scorso anno e aveva cercato di regolarizzare la sua posizione presentando richiesta di protezione internazionale. Tuttavia, nel corso di questi mesi, il suo comportamento era stato problematico, con numerose denunce a suo carico per reati come danneggiamento, violazione di domicilio e molestie. L’episodio più grave risale a giugno di quest’anno, quando, in un bar della provincia, l’uomo aveva molestato una giovane donna di ventidue anni, costringendola a subire un bacio contro la sua volontà. In seguito a questo episodio, il tunisino era stato denunciato per violenza sessuale.

L’operazione che ha portato alla sua espulsione è stata coordinata dalla Polizia Locale di Oderzo, che aveva monitorato l’uomo per diverse settimane. Dopo essere stato messo a disposizione della Questura, il trentenne ha ricevuto un provvedimento di espulsione dal Prefetto di Treviso. Il Questore ha quindi disposto il suo trattenimento al C.P.R., in attesa del suo definitivo allontanamento dall’Italia.

Sempre nell’ambito della lotta all’immigrazione irregolare, un altro episodio ha visto coinvolta una cittadina cinese, classe 1965, che, lavorando in nero in un’azienda di Zero Branco, era stata rintracciata dalla Guardia di Finanza. La donna, anch’essa irregolare sul territorio nazionale, è stata messa a disposizione della Questura di Treviso e successivamente accompagnata alla frontiera di Malpensa, da dove è partita con destinazione Shangai.

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Cronaca

Busto Arsizio (VA) | Arrestato per tentato omicidio, aggredito il fratello con il fuoco

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Venerdì 1° novembre, nel tardo pomeriggio, la Polizia di Stato di Busto Arsizio ha arrestato un uomo con l’accusa di tentato omicidio ai danni del fratello. L’intervento degli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Busto Arsizio è stato tempestivo, dopo che una segnalazione ha indicato un’aggressione in corso in una corte di via Sciacca.

Giunti sul posto, i poliziotti hanno udito delle urla provenienti da un ballatoio al primo piano di un’abitazione, dove hanno trovato due uomini coinvolti in una situazione drammatica. Il primo, un uomo visibilmente agitato, aveva il volto e la maglia macchiati di sangue. Al suo fianco, il secondo uomo, chiaramente in gravi difficoltà, sembrava essere stato vittima di un’aggressione. Il primo individuo, tentando di nascondere la vittima, ha inizialmente dichiarato che il ferito si fosse dato fuoco autonomamente. Tuttavia, la versione è stata prontamente contestata dalla vittima, che in condizioni critiche, si è rifugiata tra gli agenti, implorando aiuto e rivelando la verità: era stato proprio il fratello ad avergli appiccato il fuoco.

Le lesioni riportate dalla vittima, con gravi ustioni sul tronco e sul viso, sono risultate essere estremamente gravi, tanto da far crollare l’uomo a terra. I poliziotti hanno immediatamente allertato i soccorsi, che hanno trasportato la vittima d’urgenza all’ospedale Niguarda, dove è stata ricoverata in pericolo di vita.

Le prime ricostruzioni degli agenti hanno chiarito che la violenza è nata da una lite tra i due fratelli, entrambi di origine extracomunitaria, di 38 e 44 anni. All’interno dell’appartamento che condividevano, il più giovane dei due ha cosparso il fratello di alcool etilico e gli ha dato fuoco. Quando la vittima ha cercato di fuggire e chiedere aiuto ai vicini, il fratello ha cercato di impedirlo, sostenendo che l’uomo fosse ubriaco e non necessitasse di soccorso.

Il tempestivo intervento della Polizia di Stato ha impedito che la violenza si protraesse ulteriormente, mettendo in sicurezza la vittima e arrestando l’aggressore. Quest’ultimo, risultato essere irregolare sul territorio nazionale, è stato accusato di tentato omicidio e condotto in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Cronaca

Giulianova (TE) | Provvedimenti contro anarchici responsabili di atti vandalici e invasione di proprietà pubblica

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Il Questore di Teramo ha emesso provvedimenti di prevenzione nei confronti degli anarchici coinvolti in atti di vandalismo e invasione di proprietà a Giulianova, in provincia di Teramo. L’episodio riguarda una serie di azioni che si sono svolte tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, quando alcuni esponenti dell’area anarchica hanno occupato abusivamente un’area appartenente all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona della Provincia di Teramo, in uso all’Istituto Castorani. Questo istituto si occupa di minori privi di assistenza familiare e di famiglie in difficoltà.

L’occupazione è avvenuta dopo che i manifestanti hanno aperto con forza un cancello chiuso a chiave, causando un reclamo immediato da parte della proprietà. Nei giorni successivi, l’Azienda ha organizzato una manifestazione di protesta per rientrare in possesso della struttura. L’incidente si inserisce in un contesto di crescente tensione tra gli anarchici e le istituzioni locali, che si è manifestata anche in episodi di imbrattamento e danneggiamento di proprietà pubbliche e in minacce nei confronti del sindaco di Giulianova.

Per rispondere a questi fatti, il Questore ha disposto l’emissione di cinque fogli di via dal Comune di Giulianova, che vietano la permanenza in città degli autori per periodi da uno a tre anni. Inoltre, sono stati notificati sette avvisi orali ai responsabili di questi atti antisociali, qualificati come devianti e potenzialmente pericolosi per la sicurezza collettiva.

Questi provvedimenti amministrativi si aggiungono alle denunce penali già presentate alle autorità giudiziarie nei confronti di tredici individui per invasione di terreni e edifici, aggravata dalla destinazione pubblica della proprietà, e di due persone accusate di minacce gravi contro il primo cittadino. Le forze dell’ordine hanno intensificato il monitoraggio del territorio per prevenire ulteriori disordini, considerando la natura provocatoria e potenzialmente violenta di tali manifestazioni.

Le azioni messe in atto dal Questore di Teramo, oltre a rispondere a crimini accertati, mirano a garantire la sicurezza della comunità e a mantenere l’ordine pubblico in un periodo di crescente preoccupazione per gli episodi di violenza legati ad alcune frange dell’area anarchica.

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