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Cronaca

Reggio Calabria | In fiamme un ristorante, attentato ai danni del Consorzio Ecolandia

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Il Consorzio Ecolandia ha denunciato un nuovo attentato ai danni della sua struttura, che ha colpito il Parco Ecolandia nella serata di sabato. L’incendio ha devastato in particolare l’area del ristorante, arrecando danni gravissimi. Questo attacco si inserisce in un contesto di violenze ripetute contro il parco, già colpito da un incendio ad aprile che aveva distrutto la direzione.

Nel comunicato ufficiale, il Consorzio esprime preoccupazione per una strategia criminale che sembra mirare a interrompere l’attività del parco, un’importante risorsa per la comunità di Reggio Calabria. Nonostante il sostegno espresso dalle istituzioni e la solidarietà della cittadinanza dopo il primo incendio, il Consorzio ha lamentato l’assenza di azioni concrete per affrontare le problematiche e garantire la sicurezza del parco.

Il Consorzio Ecolandia, che ha fatto notevoli sforzi economici per preservare l’area e prevenire ulteriori atti di vandalismo, si trova ora a fronteggiare una situazione critica. Con la consapevolezza di non poter contare solo su dichiarazioni di supporto, il Consorzio sollecita un intervento reale e decisivo da parte delle istituzioni. Nonostante la stanchezza e il senso di incertezza, il Consorzio è determinato a resistere e a continuare il suo impegno per la comunità, chiedendo che le parole si traducano finalmente in fatti concreti.

Cronaca

Caltanissetta | Crisi idrica, contrasto al fenomeno degli abusivi

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Negli ultimi giorni, i Finanzieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno intensificato le operazioni di controllo sulla distribuzione e vendita di acqua potabile nella provincia, in risposta alla recente crisi idrica che ha colpito il territorio. Questo piano d’azione mira a garantire la regolarità del settore dal punto di vista penale, amministrativo, tributario e sanitario.

Le operazioni, avviate con il supporto delle autorità locali e dell’Autorità Prefettizia, hanno rivelato diverse problematiche, tra cui fenomeni di abusivismo commerciale e la mancanza di autorizzazioni necessarie. Durante i controlli, le Fiamme Gialle hanno riscontrato numerose irregolarità. Alcuni trasportatori sono stati sanzionati per aver effettuato vendite senza emissione di documenti fiscali e altri sono stati trovati a utilizzare cisterne non conformi alle normative vigenti e privi di certificazioni sanitarie.

Le sanzioni comminate variano in base alla gravità delle violazioni. Ad esempio, per le irregolarità igienico-sanitarie, le multe possono andare da 5.000 a 30.000 euro, mentre le violazioni relative alle autorizzazioni per i mezzi di trasporto possono comportare sanzioni tra 1.500 e 9.000 euro. Inoltre, sono state avviate le procedure per l’apertura d’ufficio delle partite IVA per le attività non conformi.

Il monitoraggio ha anche evidenziato che la maggior parte degli operatori segue le normative e possiede le necessarie autorizzazioni per operare. Questo conferma l’impegno costante della Guardia di Finanza nella prevenzione e repressione degli illeciti commerciali, assicurando che il mercato dell’acqua potabile funzioni in conformità con le normative vigenti e che i consumatori siano protetti da rischi per la salute.

Le attività di controllo dimostrano la determinazione del Corpo nel tutelare la legalità economica e sanitaria, rispondendo così alle preoccupazioni della comunità e assicurando condizioni eque per tutti gli operatori del settore.

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Cronaca

Chieti | Sequestrati oltre 6.000 prodotti di cancelleria non sicuri

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In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti ha intensificato le ispezioni per combattere la diffusione di prodotti pericolosi per la salute, rivolgendosi principalmente ai beni destinati agli studenti. L’operazione, coordinata dal Tenente Colonnello Vito Casarella, ha portato alla segnalazione di un commerciante dell’hinterland teatino alla Camera di commercio di Chieti e al sequestro di oltre 6.000 articoli scolastici.

Tra i prodotti sequestrati ci sono astucci, matite, pennarelli, colle e gomme, tutti privi delle necessarie indicazioni in lingua italiana e delle informazioni merceologiche obbligatorie. Questi requisiti sono fondamentali per garantire la sicurezza degli utenti, specialmente quando si tratta di materiali destinati ai più giovani.

L’intervento delle Fiamme Gialle non si limita a questa operazione. Le autorità continueranno a monitorare attivamente i mercati locali e i canali di acquisto, per individuare eventuali pratiche di abusivismo e violazioni del Codice del Consumo. Questo approccio mira a prevenire la circolazione di prodotti non conformi e a proteggere i consumatori, assicurando che il mercato rimanga equo e competitivo.

Le azioni intraprese dimostrano l’impegno della Guardia di Finanza nel mantenere elevati standard di sicurezza e nella difesa dei diritti dei consumatori. L’obiettivo è garantire un ambiente commerciale in cui gli operatori onesti possano operare in condizioni di giustizia e trasparenza.

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Cronaca

Bologna | Diplomi “facili” e corruzione, in corso perquisizioni e sequestri

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Dalla mattinata di oggi, un’operazione della Guardia di Finanza di Bologna ha preso di mira un istituto noto per la sua attività di recupero anni scolastici. I militari stanno eseguendo perquisizioni presso la sede di questo “diplomificio” e hanno messo sotto sequestro conti correnti e l’immobile dove si tengono i corsi.

Le indagini, condotte con attenzione dai Finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano, hanno portato alla luce un’intricata rete di illeciti legati alla falsificazione e alla corruzione. Gli inquirenti sospettano che l’istituto bolognese abbia operato in maniera fraudolenta per favorire la promozione degli studenti presso due istituti paritari situati in altre regioni italiane.

Secondo quanto emerso, gli studenti, previa iscrizione a pagamento, frequentavano corsi a Bologna e poi, grazie a false dichiarazioni di residenza e alternanza scuola-lavoro, sostenevano e superavano gli esami presso gli istituti paritari. Parte delle somme versate per l’iscrizione veniva trasferita come “tassa d’esame” agli istituti paritari, che a loro volta garantivano il successo degli studenti.

Questo sistema illecito ha permesso all’istituto di recupero di aumentare significativamente la propria popolarità e i propri ricavi, che sono cresciuti di sei volte in cinque anni.

Le persone coinvolte sono attualmente sotto indagine e, come sempre, si sottolinea il principio della presunzione di innocenza fino a una condanna definitiva.

Questa operazione rappresenta un’importante azione nella lotta contro i “diplomifici” e segna uno dei primi risultati concreti di un recente protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e la Guardia di Finanza, mirato a contrastare tali pratiche illecite. L’intervento, diretto dalla Procura della Repubblica di Bologna, sottolinea l’impegno delle autorità nella tutela della legalità economica e nella protezione dell’integrità del sistema educativo.

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