Cronaca
Prato | Sfruttamento Lavorativo di imprenditori cinesi: quattro arresti
Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Prato ha portato all’esecuzione di quattro misure cautelari nei confronti di imprenditori cinesi accusati di sfruttamento lavorativo. Le misure, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura, riguardano due aziende di confezioni che avrebbero impiegato lavoratori in condizioni estremamente precarie.
L’inchiesta è stata avviata grazie alla denuncia di un lavoratore cinese in situazione irregolare, il quale ha raccontato di aver lavorato per ore estenuanti, fino a 13 al giorno, senza alcuna tutela né salario adeguato. I lavoratori, perlopiù di nazionalità cinese, erano costretti a operare in ambienti privi di sicurezze e vivevano in condizioni igieniche deplorevoli, alloggiando in dormitori sovraffollati.
Le indagini hanno rivelato una rete di sfruttamento che coinvolgeva almeno 24 lavoratori, con turni massacranti e stipendi pagati in nero. Inoltre, sono emersi elementi che dimostrano come i gestori delle ditte cercassero di massimizzare i profitti a discapito dei diritti dei lavoratori, creando una distorsione economica nel settore.
Le autorità hanno anche proceduto al sequestro preventivo dei debiti previdenziali accumulati, ammontanti a oltre 184.000 euro. Questo intervento segna un passo importante nella lotta contro il lavoro nero e lo sfruttamento, a sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Il denunciato, ora protetto dal Protocollo d’intesa contro lo sfruttamento, ha ricevuto un permesso di soggiorno, riconoscendo così la gravità della sua situazione. L’operazione ha visto la collaborazione della Polizia Economico-Finanziaria e dell’AUSL Toscana Centro, evidenziando l’importanza della sinergia tra le istituzioni per contrastare fenomeni di illegalità e tutela dei diritti dei lavoratori.
Cronaca
Varese | Associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, 47 misure cautelari
Un’operazione internazionale di contrasto alle frodi fiscali ha portato all’emissione di 47 provvedimenti restrittivi nei confronti di individui coinvolti in un’organizzata frode IVA intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici. La Procura Europea di Milano e Palermo, con il supporto delle forze di polizia italiane e dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria, ha coordinato l’indagine che ha smascherato una complessa rete di frode legata a operazioni di tipo “carosello”, un sistema attraverso il quale veniva evasa l’IVA in transazioni commerciali transnazionali.
Gli arresti hanno colpito 34 persone, mentre 9 sono state poste agli arresti domiciliari e 4 sono state interdette da determinate attività. Tra gli arrestati figurano anche 7 individui destinatari di Mandati di Arresto Europei, localizzati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria. Sono stati sequestrati beni, denaro e patrimoni immobiliari per oltre 520 milioni di euro, una cifra pari all’ammontare dell’IVA evasa attraverso il sistema fraudolento.
L’indagine ha rivelato che la frode, operante dal 2020 al 2023, si estendeva su diversi Paesi dell’Unione Europea, tra cui Olanda, Lussemburgo, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania. Il sistema si fondava sull’interposizione di società fantasma, le cosiddette “cartiere”, che acquistavano prodotti senza applicare l’IVA per poi rivenderli a prezzi sottocosto, aggirando l’obbligo fiscale. A beneficiare di questo schema fraudolento non solo erano imprenditori senza scrupoli, ma anche esponenti della criminalità organizzata, in particolare mafie siciliane e camorristiche, che investivano i proventi di attività illecite nel circuito delle frodi, contribuendo al riciclaggio del denaro.
L’operazione ha coinvolto oltre 160 perquisizioni in 30 diverse province italiane e in vari Paesi europei ed extraeuropei, come Svizzera ed Emirati Arabi, e ha visto il coinvolgimento di oltre 200 indagati e più di 400 società. L’indagine ha fatto emergere un sistema fraudolento di fatturazione falsa che ha comportato una perdita complessiva di circa 1,3 miliardi di euro, frutto di transazioni di merci a basso prezzo, con danni significativi per le casse dello Stato e per l’economia legale.
I sequestri di beni, che comprendono complessi residenziali e immobiliari, si aggiungono all’impegno delle forze di polizia e della Procura Europea nel contrasto alla criminalità economica e nell’arginare l’evasione fiscale, che danneggia la concorrenza leale e ostacola lo sviluppo economico. Nonostante la gravità dei crimini emersi, la presunzione di innocenza degli indagati rimane valida fino a un eventuale giudizio definitivo.
Cronaca
Nocera Inferiore (SA) | Scoperta officina usata per la ricettazione di motorini
Un ventiquattrenne di Nocera Inferiore, identificato come B.M., è stato deferito all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di ricettazione, nell’ambito di un’operazione di controllo condotta dalla Polizia di Stato. Gli agenti del Commissariato di Nocera Inferiore, durante un’attività di monitoraggio nel quartiere Cicalesi, hanno riscontrato alcune irregolarità in un’autofficina, che ha attirato la loro attenzione.
Nel corso del controllo, il giovane è stato trovato in possesso di componenti di motocicli di provenienza sospetta, ritenuti illeciti. I pezzi di ricambio sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine, mentre il ventiquattrenne è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione. Le indagini proseguono per chiarire l’intera vicenda.
Si precisa che, nel rispetto della presunzione di innocenza, eventuali giudizi di responsabilità saranno determinati solo in seguito ai pronunciamenti definitivi dell’Autorità Giudiziaria.
Cronaca
Avellino | Resistenza a pubblico ufficiale, arrestato uomo con precedenti penali
Un uomo di 47 anni, con precedenti penali, è stato arrestato dagli agenti della Questura di Avellino con l’accusa di lesioni personali, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato dopo un intervento della polizia in risposta a una segnalazione che indicava una lite con aggressione fisica e minacce all’interno di un condominio nel centro della città.
L’aggressore, in evidente stato di agitazione, aveva preso di mira un altro condomino, scatenando la lite a causa di un disaccordo riguardante il parcheggio di un’automobile sotto l’edificio. All’arrivo degli agenti, l’uomo ha proseguito con il suo comportamento violento, manifestando resistenza anche nei confronti dei poliziotti che cercavano di sedare la situazione. Nonostante gli sforzi per riportare l’ordine, l’individuo ha reagito con violenza, costringendo la polizia a intervenire con fermezza.
L’arrestato è stato condotto in Questura, dove gli agenti hanno ricostruito quanto accaduto prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Dopo gli accertamenti, il Pubblico Ministero ha disposto la sua detenzione presso la Casa Circondariale di Avellino, in attesa della convalida dell’arresto. Le accuse sono ancora provvisorie, e sarà il giudice a stabilire la colpevolezza dell’uomo al termine del processo.
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