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Cronaca

Prato | Arresto per estorsione: colpito osteopata accusato di richiedere 180.000 euro

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Recentemente, un osteopata originario di Treviso è stato arrestato a Prato nell’ambito di un’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, delegata dalla Procura della Repubblica locale. L’accusa principale è quella di estorsione, con una richiesta di 180.000 euro avanzata nei confronti di due sorelle, figlie di un noto imprenditore tessile deceduto all’inizio dell’anno.

Le due donne, che si sono trovate coinvolte in una complicata situazione legale riguardante l’eredità del padre, hanno presentato denuncia dopo aver scoperto anomalie nella gestione del patrimonio del genitore. Questo includeva la vendita di immobili a prezzi stracciati e donazioni di denaro a terzi, il tutto in contrasto con le condizioni di salute del padre, che era affetto da gravi malattie.

L’osteopata, dopo aver instaurato un rapporto con il defunto durante le sue cure, ha contattato le sorelle tramite Instagram, affermando di avere registrazioni audio e video che dimostravano la manipolazione del padre da parte di un’altra persona. Questa manipolazione avrebbe impedito all’imprenditore di prendere decisioni autonomamente. In un incontro successivo, l’osteopata ha richiesto il pagamento della somma di 180.000 euro per consegnare il materiale registrato.

Il piano di estorsione è stato sventato grazie all’intervento delle autorità, che hanno coordinato un’operazione durante la quale l’osteopata è stato arrestato al momento dello scambio dei soldi presso un ristorante fast food. Le indagini sono in corso, e la responsabilità del professionista dovrà essere accertata in sede giudiziaria, nel rispetto del principio di non colpevolezza fino a una condanna definitiva.

Cronaca

Bologna | Operazione antidroga: 33 kg di stupefacenti sequestrati

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Un’importante operazione anti-droga ha avuto luogo a Bologna, dove i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato una coppia di italiani accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il blitz è scattato dopo che gli investigatori avevano avviato una serie di controlli mirati nel quartiere San Donato-San Vitale, dove si sospettava che l’uomo, 41 anni, gestisse un ingente traffico di droga.

Nel pomeriggio di domenica, il sospettato è stato fermato mentre tornava a casa in auto. Durante il controllo, ha mostrato segni evidenti di nervosismo, confermando i sospetti dei militari. La sua compagna, 56 anni, era presente in casa al momento dell’operazione. I Carabinieri hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione, dove hanno scoperto oltre 27 kg di hashish e quasi 6 kg di marijuana, opportunamente confezionati per lo spaccio.

Oltre alla sostanza stupefacente, sono stati rinvenuti strumenti utilizzati per la pesatura e il confezionamento, come bilancini di precisione e una macchina per il sottovuoto, oltre a una somma cospicua di denaro contante, superiore a 18.000 euro, presumibilmente guadagnata grazie all’attività illecita della coppia.

Dopo le operazioni di sequestro, gli arrestati sono stati portati davanti al giudice, dove, su disposizione del Pubblico Ministero, sono state imposte misure cautelari: l’uomo agli arresti domiciliari e la donna all’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia giudiziaria. Questo episodio sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga nella zona, un fenomeno che continua a preoccupare la comunità locale.

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Cronaca

Padova | Rubano un notebook a un passante

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Un episodio di tentata rapina si è verificato a Padova, dove due uomini sono stati arrestati dopo aver minacciato un passante per rubargli un notebook. L’azione si è svolta in via Guizza Conselvana, dove i due complici, un cittadino tunisino di 42 anni e un cittadino russo di 36 anni, hanno notato la vittima, un uomo marocchino di 32 anni, mentre utilizzava il suo computer portatile.

Armati di un coltello, i rapinatori si sono avvicinati all’uomo con l’intento di sottrargli il dispositivo. Tuttavia, un passante ha assistito alla scena e ha immediatamente contattato le autorità, segnalando la situazione di emergenza. Grazie alla pronta risposta della pattuglia dei Carabinieri, i due sono stati fermati sul posto.

Il tunisino è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico di 14 cm, di cui sei di lama, e ha opposto resistenza durante l’arresto. Nonostante il tentativo di fuga, i Carabinieri sono riusciti a immobilizzarlo. Dopo le operazioni di rito, il tunisino è stato trasferito nella Casa Circondariale di Padova, mentre il russo è stato posto agli arresti domiciliari. Attualmente, il procedimento è in fase di indagini preliminari e gli indagati devono essere considerati innocenti fino a un eventuale verdetto di condanna.

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Cronaca

Partinico (PA) | Controllo del territorio: arresti e denunce

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Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno intensificato i controlli per garantire la sicurezza e la legalità nel territorio. Durante le operazioni, un uomo di 39 anni è stato arrestato per evasione dagli arresti domiciliari. Il soggetto era uscito dalla sua abitazione senza alcuna autorizzazione, dirigendosi da alcuni familiari.

In un’altra azione, a Balestrate, un giovane di 26 anni è stato denunciato per ricettazione e tentato furto d’auto. Questo individuo è stato sorpreso mentre tentava di vendere una batteria rubata da un veicolo parcheggiato in un’autofficina e, secondo le testimonianze di alcuni cittadini, era stato visto anche mentre tentava di forzare un’auto, ma ha desistito grazie all’attivazione dell’allarme.

I controlli della Sezione Radiomobile di Partinico hanno portato alla denuncia di diverse persone: un 25enne è stato sorpreso alla guida in stato di ebbrezza, mentre un 31enne e un 55enne sono stati denunciati per violazione delle misure di prevenzione, poiché guidavano senza patente, nonostante fossero sottoposti a sorveglianza speciale. Inoltre, due uomini di 29 e 36 anni sono stati colti in flagrante mentre guidavano senza aver mai conseguito la patente.

È importante sottolineare che tutte le persone coinvolte sono attualmente solo indiziate di reato e la loro posizione sarà esaminata dall’Autorità Giudiziaria, in conformità al principio della presunzione di non colpevolezza fino a eventuale sentenza definitiva.

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