Un’importante operazione contro il contrabbando di tessuti è stata recentemente conclusa dalla Guardia di Finanza di Prato, con il supporto della Procura Europea – Ufficio di Bologna. L’intervento ha portato alla scoperta di una rete di evasione fiscale e contrabbando che coinvolgeva il distretto industriale pratese. Il risultato finale dell’indagine è stato il versamento di circa 640 mila euro nelle casse della Banca d’Italia, somma derivante dalla vendita all’asta di tessuti sequestrati.
L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di lotta contro i crimini economici che colpiscono il tessile pratese. Il comando regionale della Toscana, in collaborazione con il comando provinciale di Prato, ha deciso di intensificare le azioni di controllo, seguendo le direttive per contrastare i fenomeni illeciti nel settore. Le indagini hanno rivelato complesse triangolazioni commerciali utilizzate per evadere imposte e tributi doganali. Le aziende coinvolte avevano, infatti, dichiarato l’importazione di tessuti da paesi esteri, ma le operazioni risultavano fittizie. Gli accertamenti hanno portato alla luce che le spedizioni provenivano da società situate in Ungheria e Germania, che operavano in settori non correlati al commercio tessile.
I tessuti, originariamente importati da paesi extra UE, arrivavano in Italia tramite transazioni intracomunitarie false, per poi essere stoccati nel distretto pratese. Qui venivano smistati a varie imprese locali specializzate nella lavorazione del tessuto. Durante l’indagine, le forze dell’ordine hanno sequestrato preventivamente 2,2 milioni di metri lineari di tessuto, oltre ad alcune attrezzature aziendali utilizzate nella manipolazione dei beni.
In seguito, la merce sequestrata è stata messa all’asta giudiziaria, con l’obiettivo di liquidare l’operazione illecita. La vendita dei tessuti ha generato un introito di circa 640 mila euro, cifra che è stata trasferita direttamente alla Banca d’Italia, come parte della procedura di conversione del provvedimento. Un ruolo chiave nel successo dell’operazione è stato svolto dalla collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Prato, che ha assistito nella valutazione economica dei beni sequestrati e nella gestione delle aste pubbliche.
Nel 2024, un’altra significativa operazione ha portato al sequestro di ulteriori 3,6 milioni di metri lineari di tessuto, destinati anch’essi a essere venduti tramite la stessa procedura legale. Questi interventi evidenziano l’impegno delle autorità nel contrastare il fenomeno del contrabbando e nella protezione dell’economia legittima del distretto pratese.