Cronaca
Pordenone | Sequestrati 65.000 fuochi d’artificio in condizioni di estrema pericolosità
Un’operazione condotta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Pordenone ha portato al sequestro di ben 65.000 fuochi d’artificio, immagazzinati in modo pericoloso in un negozio di Spilimbergo. I prodotti pirotecnici erano conservati senza rispettare le necessarie precauzioni di sicurezza, accatastati vicino a materiali altamente infiammabili come cartoni, vernici, legno e plastica.
L’operazione è stata condotta nell’ambito di una serie di controlli mirati su esercizi commerciali, finalizzati a verificare il corretto stoccaggio e commercio di articoli pirotecnici. Durante il controllo, i militari hanno trovato 19 scatoloni di fuochi d’artificio, esposti sugli scaffali del negozio in violazione delle normative di sicurezza. In base alla legge, i fuochi devono essere detenuti in locali a cui il pubblico non ha accesso e separati da altri materiali, mentre nel caso specifico, non erano rispettate né le distanze di sicurezza né le disposizioni relative alla conservazione.
A seguito di quanto riscontrato, il titolare del negozio, un cittadino cinese, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per non aver adottato le cautele necessarie per evitare incidenti, in particolare per aver violato le normative del Ministero dell’Interno riguardo la gestione e la conservazione di materiale esplosivo.
Il sequestro dei fuochi d’artificio e la denuncia del titolare si inseriscono in un piano di interventi più ampio, che vede la Guardia di Finanza impegnata insieme alle altre forze di polizia nel garantire la sicurezza della comunità e prevenire il rischio di incidenti, in particolare in un periodo come quello natalizio, dove l’uso di prodotti pirotecnici aumenta. Il Corpo delle Fiamme Gialle sottolinea così il suo impegno costante per tutelare l’incolumità pubblica, vigilando sulle attività commerciali e assicurandosi che le normative in materia di sicurezza vengano rispettate.
Cronaca
Verbano Cusio Ossola | Stalking e sorveglianza speciale: arrestato uomo per atti persecutori nei confronti di una giovane donna
Una vicenda di stalking si è conclusa con l’arresto di un uomo e l’applicazione di una sorveglianza speciale nei suoi confronti, a seguito delle persistenti e inquietanti molestie nei confronti di una giovane donna. La storia, che si sviluppa a partire da inizio anno, ha visto la vittima sottoposta a continue azioni persecutorie da parte dell’uomo, che l’aveva seguita e osservata insistentemente sul luogo di lavoro, nonostante il chiaro disinteresse manifestato dalla ragazza.
Il comportamento dell’uomo, che aveva iniziato a frequentare quotidianamente il locale dove la giovane lavorava, ha suscitato in lei un forte senso di paura e di ansia, tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini. L’uomo, inoltre, seguiva la ragazza anche dopo il suo turno di lavoro, manifestando un atteggiamento sempre più invadente.
Dopo aver presentato una richiesta di ammonimento, la giovane ha visto la sua situazione peggiorare, portandola a rivolgersi nuovamente alle forze dell’ordine. Una sera, mentre terminava il turno di lavoro, ha notato l’uomo parcheggiato vicino al locale e, temendo per la sua sicurezza, si è rifugiata in cucina. La sua richiesta di aiuto al numero di emergenza 112 ha provocato l’intervento tempestivo degli agenti del Commissariato di Omegna, che hanno arrestato l’uomo, ponendo fine a mesi di tormento per la vittima.
Parallelamente all’azione penale, il Questore di Verbania ha proposto l’applicazione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti del soggetto. Il Tribunale di Torino, dopo aver esaminato la pericolosità dell’individuo, ha accolto la proposta e ha stabilito una serie di restrizioni severe: l’uomo dovrà rimanere a casa dalle 21:00 alle 07:00 del mattino, non potrà accedere a luoghi pubblici tra le 18:00 e le 21:00 e, soprattutto, non avrà alcun contatto con la vittima. Inoltre, l’uomo dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi frequentati dalla donna, inclusa la sua abitazione.
L’adozione della sorveglianza speciale è una misura prevista dal Codice Rosso, che consente di applicare restrizioni severe anche a chi non è un criminale organizzato, ma è ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di prevenire il compimento di atti violenti. Quest’anno, sono già state 15 le sorveglianze speciali emesse dal Tribunale di Torino per casi di stalking e atti persecutori.
Cronaca
Napoli | Smantellata rete illegale di IPTV e pedopornografia, sequestrati oltre 850 mila euro
Un’importante operazione coordinata dalla Procura di Napoli ha portato allo smantellamento di un’associazione per delinquere operante nel campo del diritto d’autore, della pirateria digitale e della diffusione di contenuti pedopornografici. L’operazione, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di tre persone, accusate di gestire un’attività illecita che ha generato ingenti profitti.
Il promotore del sodalizio, nascosto dietro un’identità fittizia, era il responsabile della gestione di un servizio IPTV pirata che permetteva l’accesso illegale a contenuti video e televisivi, tra cui palinsesti di serie, film e altri programmi delle principali piattaforme di streaming. La rete illegale, operante attraverso 46 siti web, ha coinvolto più di 6.000 utenti, che pagavano abbonamenti mensili o annuali per usufruire dei contenuti non autorizzati. I pagamenti venivano effettuati inizialmente tramite contante e bonifici su conti italiani ed esteri, ma in seguito una parte degli utenti ha iniziato a usare criptovalute, con oltre 2.000 utenti che hanno eseguito pagamenti tramite wallet digitali. Il giro d’affari in soli quattro anni ha superato gli 850.000 euro.
Durante le indagini, è emerso che il principale indagato aveva anche un’attività parallela di diffusione di materiale pedopornografico tramite gruppi WhatsApp, utilizzando un listino prezzi per la vendita di circa 1.600 file pedopornografici. L’analisi forense ha permesso di identificare questi file come materiale illecito, già catalogato a livello internazionale. La perquisizione nella sua abitazione ha portato al sequestro di una vasta quantità di materiale informatico, inclusa una sala server abusiva e dispositivi per la generazione di criptovalute. Inoltre, è stata rinvenuta una serra indoor per la coltivazione di cannabis, utilizzata dal principale indagato per produrre droga.
Nei confronti del promotore dell’associazione è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre i due sodali sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Le indagini sono ancora in corso e i destinatari delle misure cautelari sono considerati presunti innocenti fino a eventuali sentenze definitive.
L’operazione ha anche coinvolto i clienti del servizio IPTV illegale, che rischiano sanzioni amministrative che variano da 150 a 5.000 euro, a seconda della gravità del loro coinvolgimento nell’utilizzo dei contenuti pirata.
Cronaca
Marcheno (BS) | Sequestro di 60 kg di cocaina: tre albanesi arrestati per spaccio
Sabato mattina, i militari della Stazione di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, hanno arrestato tre cittadini albanesi, incensurati, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è avvenuta durante un posto di controllo effettuato su un veicolo con targa albanese, utilizzato per il trasporto di persone.
Quando fermato, il conducente del mezzo ha mostrato un comportamento evasivo e non è riuscito a fornire una risposta convincente sulla destinazione del viaggio. Sospettando un possibile coinvolgimento in attività illecite, i carabinieri hanno proceduto a un’ispezione del veicolo, dove sono state trovate diverse valigie e buste di plastica, alcune delle quali contenevano 60 panetti di cocaina termosaldati, per un peso complessivo di 60 kg.
I tre uomini sono stati immediatamente arrestati e condotti presso la casa circondariale di Brescia. Il giudice ha convalidato gli arresti, e i tre sono ora sotto custodia, accusati di traffico internazionale di droga. Questo intervento rientra nelle attività di contrasto al traffico di stupefacenti, un fenomeno che continua a rappresentare una grave minaccia per la sicurezza pubblica.
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