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Cronaca

Polistena (RC) | Fuga dal tetto per sfuggire ai Carabinieri

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Un episodio sorprendente si è verificato nel centro storico di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, dove due uomini di origine marocchina sono stati denunciati per occupazione abusiva di un immobile e furto di energia elettrica. I due senza fissa dimora avevano preso possesso di un’abitazione appartenente a un’anziana deceduta, approfittando della mancanza di eredi.

La loro presenza non è passata inosservata, generando sospetti tra i residenti. In seguito a queste segnalazioni, i Carabinieri della Stazione di Polistena hanno deciso di effettuare un sopralluogo nell’area. Quando gli uomini hanno notato l’arrivo delle forze dell’ordine, uno di loro ha tentato disperatamente di scappare dal tetto, mentre l’altro cercava di distrarre i Carabinieri.

Nonostante il tentativo di fuga, i militari sono riusciti a fermare rapidamente l’uomo. Dalle indagini è emerso che i due avevano forzato l’ingresso dell’abitazione, cambiando la serratura, e si erano collegati abusivamente alla rete elettrica, creando una situazione di pericolo per la sicurezza pubblica.

Entrambi gli uomini sono stati denunciati alla Procura di Palmi, con l’accusa di occupazione abusiva e furto di energia elettrica. Inoltre, uno di loro dovrà affrontare ulteriori accuse per la mancata esibizione dei documenti d’identità e del permesso di soggiorno. Attualmente, i procedimenti penali sono in fase di indagine, e si stanno valutando anche possibili sviluppi futuri.

Questo intervento dei Carabinieri sottolinea il loro impegno costante nella tutela della sicurezza pubblica, dimostrando la loro presenza attiva sul territorio e la determinazione nel contrastare ogni forma di illegalità. L’Arma continua a rappresentare un fondamentale punto di riferimento per la comunità, operando quotidianamente per garantire legalità e sicurezza.

Cronaca

Sequestro di beni per oltre 3 milioni di euro a Vincenzo Zagami: abusi e reati contro il patrimonio

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ADN24

I carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione finalizzato alla confisca a carico di Vincenzo Zagami, pregiudicato per reati contro il patrimonio, la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia e la fede pubblica. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bari su richiesta della Procura di Trani, riguarda l’individuo accusato, fin dagli anni Novanta, di aver esercitato abusivamente la professione di avvocato e commesso vari altri reati, per alcuni dei quali è già stata emessa una condanna definitiva.

Il patrimonio sottratto alla sua disponibilità è valutato oltre tre milioni di euro e comprende due società immobiliari, due appartamenti in Costa Azzurra e uno ad Alessandria, numerosi veicoli di lusso, tra cui Ferrari GT, Lamborghini Murcielago, Porsche Cayenne, Audi A8, Range Rover Sport e una moto Harley Davidson.

Il sequestro è stato disposto sulla base degli accertamenti patrimoniali condotti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bari, che hanno ricostruito la carriera e gli introiti di Zagami e della sua famiglia, evidenziando l’origine illecita della sua ricchezza, accumulata in oltre 30 anni attraverso reati come esercizio abusivo della professione, falsità materiale, truffa continuata e appropriazione indebita.

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Cronaca

Piacenza: Sequestro di oltre 520.000 euro grazie a una verifica fiscale delle Fiamme Gialle

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ADN24

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Piacenza hanno concluso una complessa verifica fiscale nei confronti di un’azienda piacentina che opera nella fabbricazione di parti meccaniche. Gli accertamenti hanno portato al recupero integrale delle imposte evase, ammontanti a oltre 520.000 euro, relative a diverse annualità fiscali. La verifica ha rivelato violazioni significative della normativa fiscale, tra cui l’indebita deduzione di costi e l’omessa dichiarazione di ricavi, compresi quelli derivanti da una società cinese, con conseguente evasione di I.V.A. e IRAP per oltre 1,7 milioni di euro.

L’azienda, dopo aver ricevuto i rilievi dalle Fiamme Gialle, ha scelto di avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso, aderendo agli accertamenti effettuati e versando il totale delle imposte evase, incluse le sanzioni e gli interessi previsti dalla legge. Questo ha permesso all’imprenditore di evitare i futuri avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Inoltre, il recente intervento normativo introdotto dal Decreto Legislativo n. 13/2024, che prevede condizioni più favorevoli per i contribuenti che decidono di regolarizzare la loro posizione, ha reso questa adesione ancora più vantaggiosa. Il Decreto stabilisce l’applicazione di sanzioni e tassi di interesse ridotti per coloro che, a partire dal 1° settembre 2024, aderiranno volontariamente a un ravvedimento fiscale.

Questa operazione rientra nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale della Guardia di Finanza, con l’obiettivo di promuovere una maggiore equità nel sistema fiscale e di sostenere il rilancio economico del territorio, attraverso la legalità e la corretta ripartizione del carico tributario.

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Cronaca

Mesagne (BR): arrestato un 65enne per detenzione di materiale pedopornografico

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ADN24

Nella serata del 18 novembre, i Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un uomo di 65 anni, già noto alle forze dell’ordine, che deve scontare una pena residua di 6 mesi di detenzione domiciliare. L’arresto è avvenuto a seguito della condanna definitiva per il reato di detenzione di materiale pedopornografico, sequestrato durante una perquisizione domiciliare.

Oltre alla pena detentiva, sono state applicate diverse pene accessorie nei confronti dell’uomo. In particolare, è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi, nonché l’interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e in strutture pubbliche o private frequentate da minori. Inoltre, l’uomo è stato interdetto in modo permanente da qualsiasi ufficio legato alla tutela, curatela o amministrazione di sostegno.

L’individuo, dopo aver completato le formalità di rito, è stato trasferito presso la sua abitazione per l’esecuzione della pena in regime di detenzione domiciliare, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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