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Cronaca

Piazza Armerina (EN) | Quindicenne si suicida, indagini sulla presunta diffusione di immagini intime

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Un tragico episodio ha scosso la comunità di Piazza Armerina, un piccolo comune in provincia di Enna, dove una quindicenne ha deciso di porre fine alla sua vita martedì scorso. La giovane si è impiccata nel giardino di casa, utilizzando una corda legata a un albero, lasciando dietro di sé una scia di interrogativi e dolore. Le indagini, avviate dalla Procura dei minori di Caltanissetta, si concentrano su un possibile caso di “revenge porn”, una pratica criminale che vede la diffusione non consensuale di immagini o video intimi, che potrebbe essere stata alla base del gesto estremo della ragazza.

L’accusa, ancora in fase di accertamento, fa riferimento al fatto che la quindicenne sarebbe stata ripresa in momenti privati, probabilmente senza il suo consenso, e che queste immagini sarebbero state diffuse online. Una volta venuta a conoscenza della situazione, la giovane avrebbe reagito con grande vergogna e disperazione, decidendo di compiere il gesto estremo. La famiglia, devastata dal lutto, ha confermato che la ragazza aveva avuto recentemente problemi legati alla diffusione di immagini intime, ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Le autorità hanno disposto il sequestro della salma della ragazza, nonostante fosse stata restituita alla famiglia per i preparativi del funerale, che inizialmente era previsto per domani. Gli inquirenti, infatti, hanno ritenuto necessario eseguire ulteriori accertamenti, tra cui esami tossicologici già effettuati nei giorni scorsi, per cercare di chiarire le cause precise della morte. Non è escluso che venga eseguita un’autopsia sul corpo della ragazza, allo scopo di ottenere più informazioni.

Il caso ha sollevato una serie di riflessioni sul fenomeno del revenge porn e sulla sua crescente incidenza tra i minorenni, fenomeno che sta acquisendo una preoccupante visibilità anche nelle piccole comunità. Le indagini sono ancora in corso, e la Procura dei minori continua a raccogliere testimonianze e a verificare il materiale che potrebbe aver condotto la giovane a compiere un gesto così drammatico.

L’episodio ha acceso anche un acceso dibattito sul ruolo della famiglia, della scuola e delle istituzioni nella prevenzione e nella gestione di fenomeni come il revenge porn, che mettono a rischio la salute mentale dei ragazzi, già fragili in un’età di transizione così complessa.

Cronaca

Treviso | Cittadino tunisino irregolare denunciato per violenza sessuale e accompagnato al C.P.R.

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Nella giornata odierna, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli per contrastare l’immigrazione irregolare, la Questura di Treviso ha proceduto al trattenimento di un cittadino tunisino, classe 1994, presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (C.P.R.) di Ponte Galera. L’uomo, che risiedeva nella provincia di Treviso, era stato identificato come irregolare sul territorio nazionale ed aveva precedenti penali, tra cui reati contro la persona e la libertà sessuale.

Il tunisino era entrato clandestinamente in Italia nel marzo dello scorso anno e aveva cercato di regolarizzare la sua posizione presentando richiesta di protezione internazionale. Tuttavia, nel corso di questi mesi, il suo comportamento era stato problematico, con numerose denunce a suo carico per reati come danneggiamento, violazione di domicilio e molestie. L’episodio più grave risale a giugno di quest’anno, quando, in un bar della provincia, l’uomo aveva molestato una giovane donna di ventidue anni, costringendola a subire un bacio contro la sua volontà. In seguito a questo episodio, il tunisino era stato denunciato per violenza sessuale.

L’operazione che ha portato alla sua espulsione è stata coordinata dalla Polizia Locale di Oderzo, che aveva monitorato l’uomo per diverse settimane. Dopo essere stato messo a disposizione della Questura, il trentenne ha ricevuto un provvedimento di espulsione dal Prefetto di Treviso. Il Questore ha quindi disposto il suo trattenimento al C.P.R., in attesa del suo definitivo allontanamento dall’Italia.

Sempre nell’ambito della lotta all’immigrazione irregolare, un altro episodio ha visto coinvolta una cittadina cinese, classe 1965, che, lavorando in nero in un’azienda di Zero Branco, era stata rintracciata dalla Guardia di Finanza. La donna, anch’essa irregolare sul territorio nazionale, è stata messa a disposizione della Questura di Treviso e successivamente accompagnata alla frontiera di Malpensa, da dove è partita con destinazione Shangai.

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Cronaca

Busto Arsizio (VA) | Arrestato per tentato omicidio, aggredito il fratello con il fuoco

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Venerdì 1° novembre, nel tardo pomeriggio, la Polizia di Stato di Busto Arsizio ha arrestato un uomo con l’accusa di tentato omicidio ai danni del fratello. L’intervento degli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Busto Arsizio è stato tempestivo, dopo che una segnalazione ha indicato un’aggressione in corso in una corte di via Sciacca.

Giunti sul posto, i poliziotti hanno udito delle urla provenienti da un ballatoio al primo piano di un’abitazione, dove hanno trovato due uomini coinvolti in una situazione drammatica. Il primo, un uomo visibilmente agitato, aveva il volto e la maglia macchiati di sangue. Al suo fianco, il secondo uomo, chiaramente in gravi difficoltà, sembrava essere stato vittima di un’aggressione. Il primo individuo, tentando di nascondere la vittima, ha inizialmente dichiarato che il ferito si fosse dato fuoco autonomamente. Tuttavia, la versione è stata prontamente contestata dalla vittima, che in condizioni critiche, si è rifugiata tra gli agenti, implorando aiuto e rivelando la verità: era stato proprio il fratello ad avergli appiccato il fuoco.

Le lesioni riportate dalla vittima, con gravi ustioni sul tronco e sul viso, sono risultate essere estremamente gravi, tanto da far crollare l’uomo a terra. I poliziotti hanno immediatamente allertato i soccorsi, che hanno trasportato la vittima d’urgenza all’ospedale Niguarda, dove è stata ricoverata in pericolo di vita.

Le prime ricostruzioni degli agenti hanno chiarito che la violenza è nata da una lite tra i due fratelli, entrambi di origine extracomunitaria, di 38 e 44 anni. All’interno dell’appartamento che condividevano, il più giovane dei due ha cosparso il fratello di alcool etilico e gli ha dato fuoco. Quando la vittima ha cercato di fuggire e chiedere aiuto ai vicini, il fratello ha cercato di impedirlo, sostenendo che l’uomo fosse ubriaco e non necessitasse di soccorso.

Il tempestivo intervento della Polizia di Stato ha impedito che la violenza si protraesse ulteriormente, mettendo in sicurezza la vittima e arrestando l’aggressore. Quest’ultimo, risultato essere irregolare sul territorio nazionale, è stato accusato di tentato omicidio e condotto in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Cronaca

Giulianova (TE) | Provvedimenti contro anarchici responsabili di atti vandalici e invasione di proprietà pubblica

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Il Questore di Teramo ha emesso provvedimenti di prevenzione nei confronti degli anarchici coinvolti in atti di vandalismo e invasione di proprietà a Giulianova, in provincia di Teramo. L’episodio riguarda una serie di azioni che si sono svolte tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, quando alcuni esponenti dell’area anarchica hanno occupato abusivamente un’area appartenente all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona della Provincia di Teramo, in uso all’Istituto Castorani. Questo istituto si occupa di minori privi di assistenza familiare e di famiglie in difficoltà.

L’occupazione è avvenuta dopo che i manifestanti hanno aperto con forza un cancello chiuso a chiave, causando un reclamo immediato da parte della proprietà. Nei giorni successivi, l’Azienda ha organizzato una manifestazione di protesta per rientrare in possesso della struttura. L’incidente si inserisce in un contesto di crescente tensione tra gli anarchici e le istituzioni locali, che si è manifestata anche in episodi di imbrattamento e danneggiamento di proprietà pubbliche e in minacce nei confronti del sindaco di Giulianova.

Per rispondere a questi fatti, il Questore ha disposto l’emissione di cinque fogli di via dal Comune di Giulianova, che vietano la permanenza in città degli autori per periodi da uno a tre anni. Inoltre, sono stati notificati sette avvisi orali ai responsabili di questi atti antisociali, qualificati come devianti e potenzialmente pericolosi per la sicurezza collettiva.

Questi provvedimenti amministrativi si aggiungono alle denunce penali già presentate alle autorità giudiziarie nei confronti di tredici individui per invasione di terreni e edifici, aggravata dalla destinazione pubblica della proprietà, e di due persone accusate di minacce gravi contro il primo cittadino. Le forze dell’ordine hanno intensificato il monitoraggio del territorio per prevenire ulteriori disordini, considerando la natura provocatoria e potenzialmente violenta di tali manifestazioni.

Le azioni messe in atto dal Questore di Teramo, oltre a rispondere a crimini accertati, mirano a garantire la sicurezza della comunità e a mantenere l’ordine pubblico in un periodo di crescente preoccupazione per gli episodi di violenza legati ad alcune frange dell’area anarchica.

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