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Cronaca

Palmi (RC) | Ragazzo privo di conoscenza a bordo di una barca, salvato

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Un giovane di 16 anni è stato protagonista di un drammatico episodio nelle acque della Calabria nella mattinata di domenica 1 settembre, fortunatamente conclusosi con un lieto fine. Il ragazzo, originario della provincia di Reggio Calabria, si trovava su un’imbarcazione quando, a causa di un malore, ha perso conoscenza. La situazione è stata notata da alcune persone a bordo della stessa barca, che hanno iniziato a richiamare l’attenzione di una vedetta della Guardia di Finanza impegnata in attività di pattugliamento nelle vicinanze.

L’equipaggio dell’unità navale, compreso immediatamente il pericolo, si è diretto verso l’imbarcazione per prestare soccorso. Una volta a bordo, hanno trovato il ragazzo privo di sensi e, senza esitare, lo hanno trasportato con la massima urgenza verso il porto più vicino, quello di Palmi. Durante il tragitto, i membri dell’equipaggio hanno fornito assistenza continua al giovane, monitorando i suoi parametri vitali e cercando di mantenerlo vigile fino all’arrivo dei soccorsi.

Ad attenderli in porto c’era un’ambulanza, allertata dalla Guardia di Finanza, che ha subito preso in carico il ragazzo per trasferirlo in ospedale. Dopo gli accertamenti medici, il giovane è stato fortunatamente dimesso, senza gravi conseguenze.

Questo episodio mette in evidenza l’importanza delle operazioni di pattugliamento delle forze dell’ordine in mare, ma anche il coraggio e la prontezza dell’equipaggio intervenuto, che ha saputo gestire una situazione di emergenza con rapidità ed efficienza, salvando la vita di un giovane in difficoltà.

Cronaca

Torino | Ricerche in corso dell’ uomo disperso travolto da piena torrente

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Continuano senza sosta le ricerche di Gianni Canavera, 58 anni, originario di San Francesco al Campo, disperso da ieri lungo l’asta del torrente Orco, nel Torinese. Il suo trattore è stato travolto dalla piena del torrente durante dei lavori di disboscamento sulla riva. Da quel momento, l’uomo è scomparso, trascinato dalla corrente.

Carabinieri e vigili del fuoco sono impegnati nelle operazioni di ricerca, approfittando del calo del livello dell’acqua. Se le condizioni meteo lo permetteranno, nelle prossime ore verrà impiegato anche l’elicottero Drago per effettuare ispezioni dall’alto, nella speranza di localizzare Canavera.

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Cronaca

Bitonto | Gioielliere rapinato, bottino da 300mila euro

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Un gioielliere di 48 anni di Corato, in provincia di Bari, è stato vittima di una rapina e sequestro da parte di un gruppo di individui armati e mascherati. Il commerciante è riuscito a chiamare il 112 per lanciare l’allarme, venendo successivamente soccorso dagli agenti del commissariato di Bitonto nelle campagne lungo la strada provinciale che collega Mariotto (Bitonto) ad Altamura.

L’episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri. Il bottino, che comprende gioielli e contanti, è stimato a oltre 300mila euro. Secondo quanto dichiarato dalla vittima, il gruppo di rapinatori, composto da quasi una decina di persone, l’ha intercettato mentre stava andando a incontrare dei colleghi prima di partire per Vicenza, dove avrebbe partecipato a una fiera dell’oro. I malviventi, dopo averlo minacciato, l’hanno costretto a scendere dall’auto, incappucciandolo e trasferendolo su uno dei loro veicoli, per poi rilasciarlo diverse ore dopo in campagna.

Il gioielliere, ancora sotto shock, ha subito chiesto aiuto. Si ritiene che la banda fosse composta da professionisti specializzati in rapine ben pianificate, attenti a non lasciare tracce utili per la loro identificazione. La vittima ha affermato che i rapinatori fossero tutti italiani, anche se non ha potuto riconoscere con precisione il loro accento. Le forze dell’ordine stanno ora analizzando le telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire gli spostamenti del gioielliere e ottenere ulteriori indizi utili alle indagini.

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Cronaca

Bologna | Fermato un minorenne che accoltello un 16enne

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Un ragazzo di 16 anni è morto a causa delle ferite riportate durante un’aggressione a coltellate, avvenuta ieri sera in via Piave, nella zona Saffi a Bologna. Un altro giovane, di 17 anni, è rimasto ferito in quella che sembra essere stata una rissa tra minorenni. Un adolescente è stato fermato dalla polizia, che ha anche recuperato e sequestrato l’arma utilizzata.

Il sedicenne deceduto è morto durante il trasporto all’ospedale Maggiore. L’allarme è stato dato intorno alle 22:30, quando alcuni residenti hanno sentito delle grida di aiuto provenire dalla strada. Secondo la ricostruzione della Questura, la lite è iniziata per motivi banali tra adolescenti dello stesso quartiere, con provocazioni che si sono estese anche sui social. Il conflitto è cominciato nel parco del Velodromo e, dopo un breve inseguimento in via Piave, un giovane italiano ha estratto un coltello, ferendo a morte un ragazzo italo-africano e ferendo un altro giovane di origini bengalesi. L’aggressore si è poi allontanato ma è stato fermato dalla polizia.

Gli agenti sono intervenuti subito dopo la segnalazione di un’aggressione tra più persone. Entrambi i feriti, il ragazzo di origine centrafricana e quello bengalese, sono stati portati al Maggiore: il primo è deceduto, mentre il secondo è stato dimesso con ferite lievi e una prognosi di 10 giorni. L’indagine ha portato rapidamente all’identificazione del presunto colpevole, un sedicenne italiano incensurato, che è stato arrestato su disposizione della Procura dei minori e si trova ora nel centro di giustizia minorile di via del Pratello.

La madre del ragazzo ucciso, Fallou Sall, ha dichiarato: “È morto per difendere un amico”. “Fallou ha cercato di intervenire per proteggere un suo amico e ha perso la vita. Gli avevo sempre detto di chiamare la polizia in situazioni di pericolo, ma non di intervenire direttamente”. In casa, i genitori, di origine senegalese, sono sconvolti e increduli: “Era amato da tutti, sempre solare. Ora non tornerà più”.

Gli amici di Fallou lo ricordano come un ragazzo carismatico e allegro. Un suo compagno di scuola, intervistato al telegiornale di E’tv, ha dichiarato: “Non posso crederci, solo dieci giorni fa abbiamo fatto gli esami insieme”. Alcuni amici dell’istituto Belluzzi-Fioravanti si sono radunati al parco del Velodromo, dove si pensa sia iniziata la lite. “Abbiamo saputo stamattina cosa era successo da una storia su Instagram di un amico presente”, ha raccontato uno di loro. In una dedica si legge: “Fratello mio, non dimenticherò mai le risate e la persona meravigliosa che eri. Hai lasciato un vuoto che nessuno potrà colmare, sarai sempre nostro fratello, anche da lassù”. Poco prima dell’omicidio, la stessa vittima aveva postato una storia su Instagram in cui appariva seduto su una panchina, probabilmente nello stesso parco dove è avvenuta la tragedia.

Alcuni residenti di via Piave hanno raccontato di aver udito urla strazianti provenire dalla strada: “Ci siamo affacciati e abbiamo visto un corpo a terra, in una pozza di sangue”. Un altro residente ha confermato che il parco è spesso frequentato da gruppi di giovani, e anche se ogni tanto si sentono litigi, è la prima volta che accade un fatto così grave.

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