Il 19 luglio scorso, la denuncia di un furto presso un cantiere edile di Macerata ha avviato un’inchiesta che ha portato al recupero di attrezzature del valore di circa 2800 euro. Tra gli oggetti sottratti vi erano due martelli pneumatici, un avvitatore e una batteria di ricambio.

Qualche giorno fa, un dipendente della ditta vittima del furto ha riconosciuto uno dei martelli pneumatici rubati in un annuncio su una piattaforma di vendite online. L’attrezzatura era messa in vendita e, grazie alle foto dell’annuncio, il dipendente ha potuto identificarla come parte della refurtiva.

Il 10 settembre, gli agenti della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno organizzato un’operazione per recuperare i beni e identificare il venditore. Un poliziotto si è finto un potenziale acquirente e ha fissato un appuntamento con il venditore, che ha invitato l’“acquirente” a visitare un appartamento in ristrutturazione.

All’appuntamento, il venditore, un cittadino straniero di 25 anni, ha mostrato il martello pneumatico e, successivamente, è stato perquisito l’appartamento. Durante la perquisizione, sono stati trovati anche gli altri strumenti rubati, che sono stati restituiti al legittimo proprietario.

L’individuo, regolarmente soggiornante in Italia, è stato denunciato per il reato di ricettazione. L’operazione ha dimostrato l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare il commercio di beni rubati e garantire la restituzione della refurtiva ai legittimi proprietari.

Il Questore Capocasa ha emesso un avviso orale nei confronti di una giovane donna italiana di circa 30 anni, dopo che la stessa è stata coinvolta in una serie di episodi criminali. La donna, arrestata recentemente per evasione, minaccia aggravata e possesso di armi e oggetti pericolosi, non ha rispettato le condizioni della detenzione domiciliare a cui era sottoposta.

Nonostante la sua detenzione domiciliare, la donna è stata trovata al di fuori della propria abitazione, portando così alla sua denuncia e al ripristino della misura cautelare. Le indagini successive hanno rivelato una significativa pericolosità sociale, non solo potenziale ma attuale, a causa dei numerosi precedenti penali, tra cui rapina impropria, furto e altri crimini contro la Pubblica Amministrazione.

La donna, inoltre, era nota per frequentare abitualmente pregiudicati e per trarre profitto dalle attività illecite commesse. Questo comportamento ha spinto le forze dell’ordine a ritenere che potesse continuare a delinquere.

In risposta a questa situazione, è stato emesso un avviso orale, un provvedimento di prevenzione personale che ordina alla donna di modificare immediatamente il proprio comportamento. L’avviso orale rappresenta un avvertimento formale: se la donna dovesse continuare a violare la legge, potrebbe essere sottoposta a misure più severe, come la sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza.

Questo provvedimento mira a contrastare la recidiva e a garantire la sicurezza pubblica, offrendo alla donna una chance di reinserirsi nella società in modo conforme alla legge. La misura serve anche a prevenire ulteriori attività criminali e a monitorare il comportamento della giovane.

Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra Mobile di Ancona hanno eseguito un decreto emesso dal Magistrato di Sorveglianza, che ha portato alla sospensione immediata della misura alternativa dell’Affidamento in Prova al Servizio Sociale per un uomo di 50 anni, di origini sudamericane ma cittadino italiano.

L’uomo, precedentemente condannato per reati legati alla droga, era stato arrestato nell’agosto 2021 per spaccio di stupefacenti, con il sequestro di circa 100 grammi di eroina e 175 ml di metadone. L’affidamento in prova al servizio sociale gli era stato concesso come misura alternativa al carcere, ma la sua condotta ha dimostrato che non rispettava le condizioni imposte.

Gli agenti hanno raggiunto il condannato nel suo appartamento e, dopo averlo arrestato e completato le formalità necessarie presso la Questura di Ancona, lo hanno trasferito al Carcere di Montacuto. Il provvedimento è stato motivato dal mancato rispetto del programma terapeutico, inclusa la non partecipazione ai controlli tossicologici. In uno di questi controlli, l’uomo era risultato positivo agli oppiacei, confermando la sua violazione delle condizioni dell’affidamento.

L’azione tempestiva delle forze dell’ordine e la decisione del Magistrato di Sorveglianza sottolineano l’importanza del rispetto delle misure alternative e delle condizioni impostate per garantire il recupero e la sicurezza pubblica.