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Cronaca

Palermo | In dubbio la pista omicidio-suicidio sul giallo coniugi palermitani

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L’ipotesi principale era l’omicidio-suicidio nel caso dei coniugi palermitani Laura Lupo e Pietro Delia. Tuttavia, le autopsie effettuate sui loro corpi hanno sollevato dubbi su questa ricostruzione, aprendo la possibilità ad altri scenari sui quali gli inquirenti stanno ancora lavorando. I due sono stati trovati morti nella loro abitazione di via Notarbartolo, a Palermo, nella mattina di sabato 4 maggio. Laura Lupo, agente della polizia municipale, giaceva in cucina in una pozza di sangue, tenendo ancora in mano la pistola d’ordinanza con cui si sarebbe sparata.

Secondo quanto emerso, la coppia si era recentemente riunita dopo una separazione. Non c’erano segni di effrazione nella casa e la posizione dell’appartamento in una via molto trafficata rendeva improbabile che qualcuno potesse entrare e uccidere i coniugi senza essere notato.

Queste circostanze avevano portato gli investigatori a considerare l’ipotesi dell’omicidio-suicidio. Tuttavia, le autopsie hanno rilevato che Laura Lupo presentava due ferite, entrambe inflitte dalla pistola d’ordinanza: una al collo e una alla testa. Gli inquirenti ritengono difficile credere che, dopo aver sparato quattro colpi al marito, la vigilessa si sia poi sparata da sola, già gravemente ferita. Il caso rimane aperto e gli inquirenti continuano a investigare sulla vita privata della coppia.

Cronaca

Chieti | Sequestrati oltre 6.000 prodotti di cancelleria non sicuri

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In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti ha intensificato le ispezioni per combattere la diffusione di prodotti pericolosi per la salute, rivolgendosi principalmente ai beni destinati agli studenti. L’operazione, coordinata dal Tenente Colonnello Vito Casarella, ha portato alla segnalazione di un commerciante dell’hinterland teatino alla Camera di commercio di Chieti e al sequestro di oltre 6.000 articoli scolastici.

Tra i prodotti sequestrati ci sono astucci, matite, pennarelli, colle e gomme, tutti privi delle necessarie indicazioni in lingua italiana e delle informazioni merceologiche obbligatorie. Questi requisiti sono fondamentali per garantire la sicurezza degli utenti, specialmente quando si tratta di materiali destinati ai più giovani.

L’intervento delle Fiamme Gialle non si limita a questa operazione. Le autorità continueranno a monitorare attivamente i mercati locali e i canali di acquisto, per individuare eventuali pratiche di abusivismo e violazioni del Codice del Consumo. Questo approccio mira a prevenire la circolazione di prodotti non conformi e a proteggere i consumatori, assicurando che il mercato rimanga equo e competitivo.

Le azioni intraprese dimostrano l’impegno della Guardia di Finanza nel mantenere elevati standard di sicurezza e nella difesa dei diritti dei consumatori. L’obiettivo è garantire un ambiente commerciale in cui gli operatori onesti possano operare in condizioni di giustizia e trasparenza.

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Cronaca

Bologna | Diplomi “facili” e corruzione, in corso perquisizioni e sequestri

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Dalla mattinata di oggi, un’operazione della Guardia di Finanza di Bologna ha preso di mira un istituto noto per la sua attività di recupero anni scolastici. I militari stanno eseguendo perquisizioni presso la sede di questo “diplomificio” e hanno messo sotto sequestro conti correnti e l’immobile dove si tengono i corsi.

Le indagini, condotte con attenzione dai Finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano, hanno portato alla luce un’intricata rete di illeciti legati alla falsificazione e alla corruzione. Gli inquirenti sospettano che l’istituto bolognese abbia operato in maniera fraudolenta per favorire la promozione degli studenti presso due istituti paritari situati in altre regioni italiane.

Secondo quanto emerso, gli studenti, previa iscrizione a pagamento, frequentavano corsi a Bologna e poi, grazie a false dichiarazioni di residenza e alternanza scuola-lavoro, sostenevano e superavano gli esami presso gli istituti paritari. Parte delle somme versate per l’iscrizione veniva trasferita come “tassa d’esame” agli istituti paritari, che a loro volta garantivano il successo degli studenti.

Questo sistema illecito ha permesso all’istituto di recupero di aumentare significativamente la propria popolarità e i propri ricavi, che sono cresciuti di sei volte in cinque anni.

Le persone coinvolte sono attualmente sotto indagine e, come sempre, si sottolinea il principio della presunzione di innocenza fino a una condanna definitiva.

Questa operazione rappresenta un’importante azione nella lotta contro i “diplomifici” e segna uno dei primi risultati concreti di un recente protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e la Guardia di Finanza, mirato a contrastare tali pratiche illecite. L’intervento, diretto dalla Procura della Repubblica di Bologna, sottolinea l’impegno delle autorità nella tutela della legalità economica e nella protezione dell’integrità del sistema educativo.

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Cronaca

Latina | Bonus edilizi e crediti d’imposta: frode per 80 milioni di euro, 11 misure cautelari

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Questa mattina, la Guardia di Finanza di Latina, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, ha avviato un’importante operazione di polizia nelle province di Latina e Salerno. L’iniziativa segue un’indagine condotta dalle Fiamme Gialle di Formia e ha visto l’esecuzione di 11 misure cautelari personali. Di queste, 4 sono state applicate agli arresti domiciliari, mentre 7 prevedono l’obbligo di presentazione quotidiana presso la Guardia di Finanza.

I soggetti coinvolti sono accusati di far parte di un’organizzazione criminale con base a Formia e ramificata anche nella provincia di Salerno. L’inchiesta ha rivelato che il gruppo era specializzato nella creazione e commercializzazione di crediti d’imposta falsi, per un valore stimato superiore a 79 milioni di euro. Questi crediti erano ottenuti tramite l’abuso delle misure di sostegno economico introdotte dal Governo durante la pandemia di Covid-19 per aiutare le imprese in difficoltà.

L’operazione, che ha visto il supporto di sei reparti territoriali, unità cinofile e componenti aeree, ha comportato 33 perquisizioni e il sequestro di beni mobili e immobili, assetti societari, denaro e preziosi. Le accuse mosse includono associazione per delinquere, truffa aggravata e autoriciclaggio.

L’indagine ha coinvolto 32 persone, tra cui imprenditori, prestanome e un consulente del lavoro. Gli accertamenti hanno dimostrato che l’organizzazione utilizzava un sofisticato schema per creare crediti d’imposta fittizi e successivamente venderli a terzi ignari. Questo schema comprendeva l’inserimento di crediti falsi nella piattaforma dell’Agenzia delle Entrate e la loro cessione a soggetti compiacenti, causando un danno significativo alle finanze pubbliche.

Le indagini hanno anche rivelato come i profitti ottenuti dalla frode fossero riciclati e reinvestiti in attività commerciali, beni immobili e altre operazioni. Il valore totale dei crediti d’imposta falsi e delle risorse illecitamente guadagnate è stato stimato in circa 80 milioni di euro.

L’operazione testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi fiscali e il riciclaggio, con l’obiettivo di proteggere le risorse pubbliche e garantire una concorrenza leale tra le imprese. Le indagini sono ancora in corso e, in attesa del giudizio definitivo, tutti gli indagati sono considerati innocenti fino a prova contraria.

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