Cronaca
Operazione contro una rete criminale a Brescia: truffe su vasta scala smantellate dalla Guardia di Finanza
Un’importante operazione della Guardia di Finanza ha avuto luogo nelle province di Brescia, Cremona e Mantova, coinvolgendo 45 finanzieri del Comando Provinciale di Brescia, con il supporto delle forze dell’ordine di altre province e l’assistenza di un’unità cinofila “cash-dog”. L’intervento è stato delegato dalla Procura della Repubblica di Brescia ed è mirato a smantellare un’associazione per delinquere responsabile di numerose truffe, perlopiù ai danni di persone vulnerabili.
L’indagine, condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Salò, ha rivelato l’esistenza di una rete criminale che operava principalmente attraverso il “porta a porta”. Gli indagati, infatti, vendevano falsi rilevatori di gas a prezzi gonfiati rispetto a quelli effettivi, sfruttando il loro contatto diretto con i clienti per indurli a firmare documenti con importi molto superiori a quelli inizialmente concordati. L’attività truffaldina ha coinvolto numerose vittime in diverse regioni d’Italia, tra cui Lombardia, Toscana, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Veneto, con oltre 200 episodi accertati.
L’operazione ha portato alla scoperta di un’organizzazione criminale con sede a Brescia, composta da 48 membri. Le indagini hanno rivelato che le somme indebitamente sottratte dalle vittime superano i 2,1 milioni di euro. Le perquisizioni effettuate ieri hanno lo scopo di individuare ulteriori tracce di questa somma e di raccogliere prove a carico dei responsabili.
La Guardia di Finanza ha garantito la massima trasparenza nelle operazioni, affermando che gli indagati devono essere considerati presunti innocenti fino a un eventuale giudizio definitivo da parte delle autorità competenti.
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Cronaca
Controlli intensificati durante le festività: due arresti della Polizia Ferroviaria di Modena per spaccio di droga
Durante le recenti festività natalizie, la Polizia Ferroviaria di Modena ha intensificato i suoi controlli per garantire la sicurezza dei numerosi viaggiatori che hanno scelto il treno come mezzo di trasporto. L’attività di sorveglianza ha visto il controllo di ben 1135 persone, di cui 450 a bordo dei treni, con l’obiettivo di prevenire comportamenti illeciti e garantire un viaggio sicuro.
Nel corso di questi servizi, sono emersi alcuni episodi significativi. Cinque persone sono state denunciate per vari reati, mentre altre sei sono state sanzionate per violazioni amministrative. Ma l’azione della Polizia Ferroviaria non si è fermata qui: sono state effettuate anche operazioni di polizia giudiziaria che hanno portato all’arresto di due individui accusati di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
Il primo arresto è avvenuto il 24 dicembre, la vigilia di Natale, quando un cittadino senegalese è stato sorpreso in stazione a Modena con un etto di hashish nascosto addosso, pronto per essere venduto. Il secondo arresto è avvenuto il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, quando un cittadino nigeriano, sorpreso dagli agenti in un controllo, ha tentato di fuggire e di disfarsi di un sacchetto contenente 18 dosi di marijuana già confezionate per la vendita. Dopo un breve inseguimento, l’uomo è stato fermato e arrestato.
Questi interventi testimoniano l’impegno della Polizia Ferroviaria nella lotta al crimine e nella tutela della sicurezza dei cittadini, soprattutto durante il periodo delle festività, quando il flusso di persone sui treni è significativamente aumentato. L’attività di monitoraggio e controllo continuerà per garantire che i viaggiatori possano fruire in tranquillità dei servizi ferroviari.
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Cronaca
Scontri tra ultras a Venezia: 9 divieti di accesso agli stadi dopo l’incidente
A seguito degli scontri verificatisi tra due gruppi di tifosi durante la partita Venezia – Feralpisalò dello scorso mese di maggio, il Questore di Venezia, Gaetano Bonaccorso, ha emesso 9 provvedimenti di D.A.SPO. (Divieto di Accedere alle Manifestazioni Sportive) nei confronti di altrettanti ultras veneziani coinvolti nel conflitto.
L’incidente si è verificato nei pressi dell’imbarcadero dei Giardini della Biennale, poco prima dell’inizio della partita. Il motivo del violento confronto sarebbe stato uno screzio preesistente legato a uno striscione-vessillo tra i due gruppi di tifosi. Durante lo scontro, sono state lanciate bottiglie, creando gravi rischi per la sicurezza delle persone presenti, fino all’intervento delle forze di polizia che hanno posto fine alla violenza.
Successivamente, grazie all’attività investigativa, sono stati identificati i responsabili: nove tifosi appartenenti a gruppi ultras locali. Sulla base degli elementi raccolti, il Questore ha adottato il D.A.SPO., che prevede il divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Quattro dei destinatari non potranno più entrare negli stadi per un periodo compreso tra 1 e 3 anni, mentre ai restanti cinque, già precedentemente raggiunti da simili provvedimenti, è stato imposto anche l’obbligo di presentazione agli uffici di Polizia in occasione di tutte le partite del Venezia FC, per una durata che varia dai 3 agli 8 anni.
Questa decisione si inserisce in un più ampio piano di contrasto alla violenza legata al tifo e ha l’obiettivo di garantire la sicurezza durante gli eventi sportivi, prevenendo episodi di violenza che mettono a rischio la tranquillità pubblica.
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Cronaca
Tentato furto a Verona: arrestato un 23enne marocchino dopo il colpo al negozio
Un tentativo di furto è stato sventato grazie all’intervento tempestivo della Polizia di Stato di Verona. Il protagonista dell’incidente, un cittadino marocchino di 23 anni, ha tentato di svaligiare un negozio in via Berni, ma è stato arrestato in flagranza mentre rovistava all’interno dell’esercizio commerciale.
L’incidente è avvenuto intorno alle 23.30 di ieri sera, quando un passante ha notato la vetrina del negozio infranta e ha prontamente avvisato le forze dell’ordine. Arrivati sul posto, gli agenti delle Volanti hanno trovato il negozio a soqquadro e la cassa aperta. Il ladro, ancora all’interno del negozio, stava cercando di nascondere diversi articoli nel suo zaino.
Durante la perquisizione personale, gli agenti hanno trovato nel suo possesso una pinza in metallo e una tronchesina, oltre a numerosi articoli rubati, tra cui auricolari, carica batterie, adattatori, e portachiavi, tutti prodotti in vendita nel negozio. Il 23enne, già con diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio, è stato arrestato per tentato furto aggravato.
Oltre all’arresto, il giovane è stato denunciato per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Dopo la convalida dell’arresto, il Giudice ha disposto per lui l’obbligo di dimora in Sicilia. La responsabilità penale del giovane dovrà essere confermata solo dopo l’esito del giudizio con sentenza irrevocabile.
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