Cronaca
Operazione contro i ‘barcellonesi’: arrestati due uomini per associazione mafiosa e frode legata al Superbonus edilizio
I Carabinieri di Messina hanno arrestato due uomini siciliani, di 26 e 66 anni, con l’accusa di appartenere alla “famiglia dei barcellonesi”. Il 66enne è stato accusato anche di trasferimento fraudolento di beni, aggravato dalle finalità mafiose. Inoltre, sono stati notificati avvisi di garanzia per altre 7 persone, tra cui alcuni imprenditori edili, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
Le indagini hanno rivelato un accordo tra uno degli imprenditori indagati e un importante esponente della consorteria mafiosa, attualmente detenuto. L’imprenditore avrebbe cercato di ottenere il sostegno del sodalizio per favorire la sua azienda, che si occupava di ristrutturazioni edili, in particolare nell’ambito del Superbonus edilizio. In cambio della protezione e dell’appoggio del gruppo mafioso per ottenere gli immobili, l’imprenditore avrebbe versato denaro ai membri dell’organizzazione, che, a loro volta, ottenevano subappalti per imprese a loro collegate.
Il piano prevedeva anche la creazione di una società edile intestata a un prestanome, ma legata ai mafiosi, per svolgere i lavori necessari ai progetti di efficientamento energetico. Il 26enne e il 66enne, padre e figlio, avrebbero identificato gli edifici da ristrutturare e le ditte “gradite” per i subappalti, guadagnando percentuali sui profitti illeciti.
Questi arresti sono il risultato di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), che segue un’indagine avviata nel 2022, la quale aveva portato all’arresto di 86 persone. Questa inchiesta aveva svelato numerosi crimini dell’organizzazione mafiosa, tra cui estorsioni, traffico di droga, bische clandestine e prostituzione, nonché il controllo nel settore ortofrutticolo. Il filone di indagine odierno si concentra invece sugli illeciti legati alle ristrutturazioni edilizie e agli incentivi pubblici, come il Superbonus.
Cronaca
Mazara del Vallo (TP) | Arrestato uomo per droga e detenzione di materiale esplosivo
Lo scorso 25 novembre, un’operazione della Squadra Mobile e del Commissariato di Mazara del Vallo ha portato all’arresto di un uomo di 52 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati agli stupefacenti. L’uomo è stato trovato in possesso di una significativa quantità di cocaina e crack, oltre a materiale esplosivo custodito nella sua abitazione.
L’operazione è il risultato di un’indagine approfondita, avviata dopo segnalazioni che indicavano l’uomo come figura centrale nello spaccio di droga nei quartieri popolari della città. Gli agenti, dopo un periodo di osservazione, hanno fermato il sospettato fuori dalla sua abitazione e successivamente hanno proceduto a una perquisizione domiciliare.
All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti circa 250 grammi di cocaina, 35 grammi di crack, strumenti per il confezionamento della droga e 2000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Oltre alle sostanze stupefacenti, è stato sequestrato un quantitativo significativo di materiale esplosivo, tra cui una miccia artigianale da 550 grammi e 40 petardi di tipo professionale Cobra 6.
A seguito del sequestro e in considerazione della pericolosità del materiale rinvenuto e dei precedenti penali dell’arrestato, il soggetto è stato trasferito in carcere. Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura di Marsala, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare.
L’intervento si inserisce in una strategia di contrasto allo spaccio di stupefacenti e alla gestione illegale di materiali pericolosi, confermando l’impegno delle autorità nel garantire la sicurezza della comunità mazarese.
Cronaca
Arezzo | Zona Saione: sospesa per 15 giorni l’attività di un circolo privato
Il Questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo, ha disposto la sospensione temporanea della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande a un circolo privato situato nella zona di Saione. La decisione, in vigore per quindici giorni, è stata adottata in seguito a un controllo congiunto svolto da diverse forze dell’ordine, che hanno riscontrato gravi irregolarità.
Durante l’operazione, condotta dalla Squadra Amministrativa e dalla Squadra Mobile della Questura, con il supporto della Guardia di Finanza e del Nucleo Cinofili, sono state rinvenute sostanze stupefacenti in possesso del presidente del circolo, nascoste sia sulla sua persona sia all’interno dei locali dell’associazione.
Il provvedimento riflette la necessità di tutelare la sicurezza e il benessere dei cittadini, poiché il circolo è stato giudicato un elemento di rischio per l’ordine pubblico. La misura, finalizzata a preservare la moralità e il buon costume, sottolinea l’impegno delle autorità nel contrastare attività che possono costituire un pericolo per la collettività.
L’intervento rappresenta un segnale chiaro contro l’uso improprio di spazi associativi e mira a ristabilire un clima di sicurezza nella zona di Saione.
Cronaca
Bergamo | Emessi 11 DACUR per contrastare la violenza nei pressi di bar e locali pubblici
Nel mese di novembre, la Questura di Bergamo ha intensificato le misure per arginare episodi di violenza nelle aree urbane, emettendo 11 provvedimenti di DACUR (Divieto di Accesso ai Centri Urbani), noti come “Daspo Urbano”. Queste disposizioni, volte a prevenire comportamenti pericolosi nei pressi di bar e locali pubblici, hanno coinvolto persone di età compresa tra 16 e 52 anni, responsabili di reati come minacce, risse, lesioni personali e danneggiamenti.
I provvedimenti, con una durata variabile da uno a tre anni, sono stati in alcuni casi accompagnati dall’obbligo di firma. Tra gli episodi più recenti si segnala un grave caso di aggressione compiuto da tre minorenni di Paladina, identificati come autori dell’atto violento avvenuto nelle vicinanze di un bar locale. Per due di questi ragazzi, già con precedenti per reati contro il patrimonio, è stato emesso anche un avviso orale, misura introdotta con il “Decreto Caivano” (D.L. 123/2023), che mira a rafforzare il contrasto alla criminalità minorile.
Questa operazione rappresenta un segnale di fermezza delle autorità, impegnate a garantire la sicurezza e la vivibilità nei centri urbani di Bergamo e provincia. L’obiettivo è dissuadere comportamenti antisociali e rafforzare la tutela dei cittadini frequentatori di locali pubblici.
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