Cronaca

Omicidio a San Sebastiano al Vesuvio: la confessione del 17enne e il riferimento di Geolier

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Un tragico episodio ha colpito San Sebastiano al Vesuvio, dove un giovane di 19 anni, Santo Romano, è stato ucciso nella notte di sabato. La drammatica confessione del presunto assassino, un ragazzo di 17 anni, ha aggiunto ulteriore dolore a un già complesso contesto di violenza giovanile.

Dopo un iniziale tentativo di negare le sue responsabilità, il giovane ha finalmente ammesso di essere l’autore del delitto. In un’interrogazione presso la Procura dei Minori, ha rivelato di aver acquistato l’arma utilizzata nell’omicidio in un campo rom. Le accuse a suo carico sono gravi: omicidio, porto e detenzione di armi, oltre a violazioni riguardanti la droga. Durante il sequestro della vettura da cui ha sparato, sono stati trovati anche 3,4 grammi di marijuana e un bilancino di precisione, aggiungendo un ulteriore strato di preoccupazione alla sua già complicata situazione legale.

Il ragazzo, proveniente dal quartiere di Barra, era già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati alla droga e ora si trova in un centro di prima accoglienza, in attesa di ulteriori sviluppi legali.

La morte di Santo Romano ha scosso la comunità locale e ha richiamato l’attenzione di figure pubbliche come il rapper Geolier, un artista di riferimento per i giovani napoletani. Con un messaggio semplice ma potente, condiviso attraverso una storia su Instagram, Geolier ha esortato alla riflessione e all’azione, scrivendo “Basta” su uno sfondo nero, esprimendo così il suo dissenso verso la violenza e l’illegalità che permeano la vita di molti giovani nella sua città.

Questo tragico episodio evidenzia ancora una volta la necessità di affrontare le problematiche giovanili legate alla violenza e alla criminalità, e sottolinea l’importanza del dialogo e della prevenzione nelle comunità, specialmente in contesti vulnerabili.

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